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Dopo "Three is company",
primo demo del trio proveniente da Karlstadt, i Mama Kin si ripresentano
con il nuovo lavoro a titolo "Partytime". Questa volta gli scandinavi
accantonano le covers, per concederci 5 pezzi propri. Direi che la tendenza
di questo nuovo lavoro è volta, come lo stesso titolo fa presagire,
su di un rock'n'roll dalle atmosfere festaiole, che potrebbe richiamare
alla mente, con le dovute proporzioni, lo spettro dei Kiss di albums storici
quali "Destroyer"('76) o "Dressed to Kill"('75). Già
la title-track iniziale mette in luce come Chris Action e compagni abbiano
voluto differenziare la propria proposta rispetto al lavoro precedente,
puntando a raggiungere uno stile più personale e prendendo, in parte,
le distanze dalle canoniche influenze street rock del primo lavoro per mirare
a rispolverare le radici 70's del genere. Rispetto al recente passato, la
voce di Chris appare meglio impostata sulle tonalità roche e basse
che la caratterizzano. Tutti gli episodi si attestano sulla formula classica
del mid tempo anthemico, con le mie preferenze che vanno verso "Show
You Something" e la pulsante "Downtown". Buona la produzione
ad opera di Magnus Stinnerbom, realizzata presso gli Outhouse Studios. Probabilmente
una maggiore eterogeneità non avrebbe guastato, ma questo piccolo
diffetto non può pregiudicare la prova di una band che cresce mese
dopo mese e si differenzia in modo evidente dal tipico taglio scandinavo
dei connazionali The Hellacopters, Maryslim, Backyard Babies, Plan Nine
etc.. Karlstadt è più o meno un'isola felice, dispersa sul
territorio svedese, la quale può oramai permettersi di organizzare
un ipotetico derby fra Mama Kin e The Sweetbacks. State certi che a vincere
sarebbe sempre il buon vecchio rock'n'roll! Recensione Realizzata da Bruno Rossi. |
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