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4 sporchi e cattivi banditi, tatuati da capo a piede, trovano un accordo con i pistoleri texani della Perris Records. In seguito si presentano presso l'entrata del quartiere generale di The Rock Explosion ed, incuranti del limite di inquinamento acustico, posto dalla polizia municipale, iniziano a suonare una rozza serenata intrisa di Lucky Strike, whiskey e pallottole! Mi affaccio alla finestra e mi ritrovo di fronte Ken Anthony! Esclamo: "Ciao Ken, hai per caso deciso di scrivere pure su The Rock Explosion? Stai cantando tutto questo per ottenere un altro barile di stima da parete del sottoscritto?". Repentinamente Ken, scuote la testa in segno di negazione! In seguito questo simpatico personaggio spiega come la propria carriera di giornalista, la quale lo ha portato a scrivere su magazines di grande diffusione quali Metal Forces e Metalized, e la propria avventura in veste di manager di acts internazionali quali: Mercyful Fate, Pretty Maids e primi Metallica siano oramai concluse! Si dice un grande appassionato della scena glam anni '80 e aggiunge che durante un viaggio ad Hollywood, Los Angeles, assieme all'amico Thomas Lock, è nata l'idea di formare una delle più grandi band di sporco e fottuto rock'n'roll che il panorama odierno possa vantare, ovvero gli Switchblade! Poi mi ficca fra le mani il loro full-lenght di debutto titolato "Switchblade Serenade", salta in groppa ad una bella Harley Davidson, e fugge nella più grande tradizione del rinnegato! Qualche giorno dopo infilo il Cd nel lettore stereo e, passata la prima manciata di secondi, inizio a battere il piedino a ritmo e a sodomizzare il collo per mezzo di uno scellerato headbanging! Bastano pochissimi secondi per capire che gli Switchblade sono in grado di rinverdine, nel migliore dei modi, l'insegnamento di bands quali Junkyard, Little Caeser, Four Horsemen, Ac/Dc, etc.. Questa manciata di virulenti brani ha come linea conduttrice un retrogusto bluesy ricoperto da chitarroni hard rock e da un'attitudine prettamente sleazy! La iniziale "Pumping Beat" è subito pronta a dimostrarlo, con la catramosa voce di Ken che cavalca ritmi e riffs sculettanti ed un refrain che non dimentica la giusta dose di melodia. "Switchblade Serenade" è un hard rock anthem senza tempo dal quale non potrete scappare o nascondervi; questa è la dura legge che gli Switchblade vi faranno rispettare! Via poi con la mid tempo oriented "Back Up", con "Sentenced", capace di alternare strofe parlate con dei chorus da corte marziale, e con la festaiola "Smockin Stacks", cover degli inglesi Holocaust. "Tattooed" è segnata dalle pregevoli soluzioni soliste della chitarra di Thomas Lock e dalle distorsioni vocali, le quali rendono la voce di Ken più distrutta del solito e probabilmente anche del dovuto. Infatti, è proprio questo episodio assieme alla ballata dal flavour blueseggiante "Fade" a non convincermi a pieno. Intendiamoci, entrambi sono brani più che buoni ma forse non all'altezza del resto dell'album. Qualsiasi tipo di critica è spazzata via dalla Ac/Dc oriented "Down N Dirty", dall'antidepressivo titolato "Live It Up", che vi farà cantare e ballare fino all'esaurimento, e dalle ottime e convlusive "Live It Up" e "Hot Rockin", nella quale Thomas Lock impazza sparando selvaggi assoli a destra e manca! Dimenticavo, prima di andarsene Ken mi ha rivelato che le canzoni di "Switchblade Serenade" sono state scritte e concepite nel bel mezzo della notte, jammando nello studio casalingo di Thomas, situato a Copenhagen! Gli Switchblade non inventano nulla di nuovo, ma sanno bene come prendervi prepotentemente a calci nel sedere! Sapete, negli affari di rock'n'roll chi scalcia più forte la spunta su tutti gli altri! Recensione realizzata da Bruno Rossi |
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