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Sparzanza Official Website | Water Dragon Records Official Website | |||||||||||||||
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Debutto sulla lunga distanza
per gli svedesi Sparzanza, figli di Karlstad e attivi sin dal '96. La carriera
discografica della band inizia nel '97 con l'uscita di Wheeler Dealer, 7"
ep, prodotto da Jesper Karlsson, batterista dei Diamond Dogs. Dopo alcuni
cambi di line-up e una lunga serie di partecipazioni a svariate compilations
il combo dei fratelli Johannesson raggiunge l'accordo con la francese Water
Dragon Records, così, da lì a poco, "Angels Of Vengeance"
vede la luce. Il sound degli Sparzanza è un pesante stoner debitore,
in primis, a Kyuss, Black Sabbath e Led Zeppelin. Tuttavia le songs mantengono
una certa immediatezza che permette all'insieme di risultare quanto meno
accattivante. L'iniziale "Velodrome Home" apre con le chitarre
in bella evidenza, una barriera di pesanti suoni che viene domata dalle
calde e sporche vocals di Weileby. Bello anche l'intermezzo centrale di
organo, che dona alla composizione una verve lisergica e settantiana. Amanda
è un altro buonissimo episodio, nel quale si approda su lidi ai margini
del metal. Con The Sundancer si nota come gli Sparzanza non disdegnino neppure
i territori più tipicamente rock'n'roll, così il refrain,
se pur contaminato dall'attitudine stoneggiante, non è troppo distante
dalle tipiche cadenze dello scan rock più chiassoso. Black Velvet
Syndrome rappresenta probabilmente il frangente più rallentato dell'intero
album, mentre la seguente "Logan's Run" è una desolanate
ballad, nella quale le chitarre acustiche seguono l'ipnotica litania creata
dalla voce di Weileby. "Crossroad Kingdom" riprende il cammino
elettrico, mentre le ambientazioni 70's rivivono in toto nella lenta armonia
di piano insita in "Coming Home In A Body Bag". La tempesta è
preannunciata, si abbatte così tramite le veloci e ridondanti "The
Desert Sun" e "Silverbullet", quest'ultima presente pure
in versione video. Una prova davvero convincente che proietta la band nell'olimpo
del genere. Recensione Realizzata da Bruno Rossi. |
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