Home | Latest
Reviews | Latest Interviews
| Archive | Biographies
| Live Events | Live
Reports | Rock Girls | Hell
Links | Guestbook
| Forum
| Chat
| Audio Files | Explosion
Team | Contacts
|
|||||||||||||||
Powder Official Website | |||||||||||||||
|
|
||||||||||||||
4 personaggi dotati di super
poteri sbucano da L.A., invadono la città e con il loro raggio magico
chiamato Turbo-Pop iniziano a mietere vittime!!! Sto parlando
dei Powder, band per lo più sconosciuta dai nostri paraggi, ma capace
di diventare in brevissimo tempo una vera e propria istituzione nella città
natia del movimento hair metal 80s, collezionando una incredibile
serie di premi (questanno sono stati premiati come "Best Rock
CD", "Best Rock Video", "Best Live Performance"
and "Best Female Vocalist" negli L.A. Music Awards). Vedendo frammenti
di loro live shows oppure il video di Up here, entrambi scaricabili
presso il loro official website, non si può che rimanere allibiti
Limmagine, ripresa dallo shock rock di Kiss, Alice Cooper
etc., viene rivista in forma di cartoon supeheroes ed è
così in grado di tenere perfettamente botta ai tempi correnti! Sul
palco si succedono ballerine in abiti succinti, dai movimenti e dal look
robotico, saltatori di corde e coreografie varie; tanto da portare lo stesso
Paul Stanley (Kiss) ad indicarli come: The best band ive seen
in years!!! Ciò che mi ha fatto innamorare dei Powder è
semplicemente la loro musica, quel raggio che loro definiscono come Turbo-Pop
è in realtà un riuscitissimo mix fra sonorità alla
Garbage, Veruca Salt ed un guitar working dai suoni non troppo distanti
da territori nu-metal. Come potrebbe essere diversamente, quando alla voce
cè una fontgirl scatenata come Ninette (una specie di incrocio
cibernetico fra Deborah Harry dei Blondie e la compianta Wendy O. Williams
dei Plasmatics) e allascia un personaggio di tutto rispetto come Phil
X, che i più attenti ricorderanno come guitar player di Alice Cooper
su Brutal Planet (00), sullalbum di Tommy Lee con i Methods
of Mayehm (99) ed inoltre impegnato con Andrew W.K. e Rob Zombie!
Aggiungete a tutte le sopracitate credenziali la partecipazione, in veste
di coproduttore, di John Vitale (Garbage, Republica), impegnato anche nellopera
di programming di tutte le tracks e in quella di mixing di alcune di esse,
e di un certo Scott Humphrey (Rob Zombie) alle prese con il mixing delle
rimanenti songs. Capirete così che Sonic machine, inciso
durante il tardo inverno 02 ed autoprodotto, è una bomba pronta
ad esplodere straight in your face. Lintro The interplanetary
pop revolution ci introduce con suoni lisergici alla spaziale Sonic
Machine nella quale un guitar working e una sezione ritmica granitica
si vengono a scontrare con le preziose melodie create dalla voce di Ninette.
Lheadbanging scatta sull riff che apre Up here, una song
che mescola alla perfezione cyber speed vocals, potenti sferzate elettriche
e melodie di chiaro stampo pop. Seat of my pants e Losing
you risultano più canoniche, ma non per questo meno trascinanti.
Udite, udite...La vera sorpresa arriva quando i nostri vanno a ripescare
dal repertorio dei Led Zeppelin la song What is and what should never
be, tratta dal seminale Led Zeppelin II (69). Così
i Powder si confrontano con il genio del duo Robert Plant/Jimmy Page. Quello
che ne esce è a dir poco sbalorditivo. I suoni vengono stupendamente
aggiornati, Ninette sfodera una prestazione sopra le righe: sensuale, ispirata,
attraente, in poche parole una cantante di razza capace di utilizzare e
dosare le proprie sfaccettature vocali mettendole al servizio del primordiale
feeling 70s della song in questione. Need a little help
è la song più pesante ed incazzata dellintero lotto,
un bombardamento sonoro nel quale la chitarra di Phil X gira
che è un piacere supportata, a dovere, dallo squassante drumming
del carismatico J-Bo Dynamite. Go apre con atmosfere rarefatte
ed elettroniche, per lasciare spazio prima allennesimo killer riff,
sito in concomitanza del refrain, e poi alla parte conclusiva guidata da
un velocissimo drumming da corte marziale! Lispirata pop ballad Monger
cede il passo al tripudio di suoni a titolo Red ed alle poderose
melodie della conclusiva Fly on the wall. Perché questa
band è rimasta relegata al suolo statunitense per così tanto
tempo? Mistero!!! Fatto sta che i Powder hanno tutte le carte in regola
per convertire il mondo intero al loro Turbo-Pop. Semplicemente
sbalorditivi! Recensione Realizzata da Bruno Rossi. |
|||||||||||||||
Vote: 8 |