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In Canada si
sta per diffondere un nuovo morbo a nome "rotelle fuori posto"
ed i primi ad esserne rimasti vittime sembrano proprio Frank Kelly (vocals,
guitars) e Jet Phil (guitars) che, scoprendo di avere in comune la passione
per la pop art polinesiana, pensano bene di trasferirla nella loro ultima
invenzione chiamata Paradise; alfieri di un nerboruto heavy rock'n'roll
da loro stessi ribattezzato con il termine di "volcanic rock"
(che potrebbe essere stato ripreso dai settantiani ed australiani Buffalo,
che lo utilizzarono come titolo di un loro album uscito per la Vertigo nel
'73). La line-up dei Paradise viene completata da Fred Kelly (bass), fratello
di Frank, e dal grande drummer dei Voivod Michael "Away" Langevin.
Come se non bastasse i nostri si avvalgono dell'aiuto di Xavier Cafeine,
Richard Eusanio e Mike Plant, leggendaria ascia degli Sword (hard'n'heavy
band canadese autrice nel 1986 del buon "Metalized" e nel 1988
del grande "Sweet dreams"), impegnato alle backing vocals ed in
alcune parti di basso e chitarra. Frenk Kelly e soci sfoggiano un abbigliamento
fatto di stoffe perlinate, un po' come se i pirateschi Running Wild di "Death
or glory" fossero approdati a Tahiti ed avessero lasciato da parte
le borchie sostituendole con brillanti stelline e pietre variopinte. La
grafica è un trionfo di ballerine esotiche, collane di fiori, frutti
tropicali e daiquiris, mentre la ciliegina sulla torta viene offerta dal
simpatico ombrellino decorativo allegato ad ogni copia dell'album, utile
per la decorazione dei vostri cocktails preferiti. I 9 brani di questo "Rock
Anthropologists On The Kon-Tiki Voyage" sono solidi, sporchi, diretti
e maledettamente efficaci, dominati dai riffs del "posseduto"
Jet Phil ed impreziositi dalla voce roca e catramosa di Frank Kelly. Insomma,
TNT allo stato puro! Potremmo paragonare la proposta dei Paradise a dei
Demolition 23 (Hanoi Rocks) più cattivi e dalle vedute heavy-oriented
oppure, con le dovute proporzioni, ai mitici The Godz di Eric Moore (cult
heroes autori di 4 superbi album tra il '78 e il 1987). Si viene quindi
colpiti ed ammaliati dall'estrema professionalità, del prodotto,
curato sotto ogni aspetto: la produzione è ottima, i brani, sono
semplici ma azzeccati ed il songwriting abbondantemente maturo e smaliziato.
Dall'iniziale "Blue Hurricane" alla conclusiva e devastante "Vicious
Virgin" questo "Rock Anthropologists On The Kon-Tiki Voyage"
è una colata lavica di sporco e fumante rock'n'roll che non mostra
alcun calo di tensione fra le trame di tutti i suoi "ubriachi"
episodi. Un esordio con i fiocchi per una band che grazie a grinta, attitudine
e ad un'immagine fresca ed originale può veramente arrivare molto
in alto! Per adesso i Paradise hanno partorito il top rock'n'roll summer
'03 album perciò non mi resta che concludere con un prezioso consiglio:
"HIGHLY RECOMMENDED"!!! Recensione Realizzata da Bruno Rossi. |
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