Ecco spuntare
dal canada gli strambi Paradise chehanno dato alle stampe
uno dei dischi più freschi e diretti dell'estate
2003. Rinchiuso nel proprio mondo fatto di Daiquiri,
ballerine polinesiane e virulento rock'n'roll il combo
canadese ha coinvolto personaggi del calibro di M.Langevin
(Voivod) e M.Plant (ex-Sword). Sentiamo cosa ci ha detto
il loquace chitarrista e singer Frank Kelly...
Ciao Frank! Vuoi parlarci delle
origini dei Paradise e delle vostre precedenti esperienze?
Io ho suonato in diverse blues e funk band, ma circa
due anni prima della nascita dei Paradise ero in un
gruppo metal/funk. Ora però ho finalmente trovato
il vero amore. Phil invece suonava in una band glam/punk
di nome
One976 quando l'ho incontrato.
Da dove nasce il vostro amore
per la pop art polinesiana?
E' incominciato tutto quando eravamo molto giovani.
Era molto popolare qui negli anni '60 e '70 e tutti
noi avevamo in famiglia qualcuno che aveva
pavimento o backyard decorati con roba Tiki. Avevamo
perfino ristoranti e hotel Tiki, che erano i più
fighi. Era ed è tuttora qualcosa di molto kitsch,
ma ha sempre fatto la sua porca figura.
Voi descrivete il vostro sound
come"volcanic rock". C'è per caso qualche
riferimento ai Pete Wells' Buffalo? Loro registrarono
un grande album rock'n'roll negli anni '70 con questo
titolo
Veramente definiamo così il nostro sound perché
facciamo riferimento al nostro artwork e concept e poi,
a dire il vero, non sapremmo proprio in quale altro
modo definirlo. Per quanto riguarda i Pete Well's Buffalo
sta sicuro che me li andrò a scovare.
Con quali aggettivi definiresti
il vostro "volcanic rock" davanti a qualcuno
che non ha ancora avuto modo di ascoltarlo?
Forte, diretto e con molto groove.
Le vostre foto e alcune vostre
caratteristiche mi hanno riportato alla mente una specie
Elvis Presley in una versione heavy metal ma un po'
più esotica! Che ne pensi? Quali sono stati gli
artisti del passato che vi hanno maggiormente influenzati?
Credo che le nostre influenze derivino da molte fonti.
E' così che pian piano arrivi a definire un tuo
stile personale. Comunque c'è Elvis, come anche
Rob Halford con i Judast Priest, e i Motorhead, tanto
per citarne giusto alcuni.
Nelle note di chiusura di "Rock
Anthropologists On The Kon-Tiki Voyage" scopriamo
che Richard Eusanio, Mike Plant e Xavier Cafeine vi
hanno aiutati anche con il songwriting. Qual è
stato il loro apporto e come nasce una canzone dei Paradise?
Che ne dici di parlare un po' di Eusanio e Cafeine?
Ci piace circondarci di amici quando arriva il momento
di comporre e registrare, ti dà quel qualcosa
in più che non potresti mai avere "on the
road". In generale componiamo i riff principali
delle canzoni e poi decidiamo cosa farne e lavoriamo
sui testi con Richard Eusanio.
Cafeine è il nostro batterista live, ma è
anche il frontman (voce e basso) di un suo personale
progetto chiamato Poxy. Ci scambiamo molte canzoni o
idee. E non posso dimenticare di menzionare Mike Plant
degli Sword che è sempre pronto a darci una mano.
Il riff di "Kahiki Pearl" è in realtà
un pezzo degli Sword che non è mai stato registrato,
ma io lo trovavo perfetto e così l'abbiamo usato.
Sembra che il Canada sia un posto
felice per l'heavy metal e il rock'n'roll...faccio riferimento
ai Red Hot Lovers, ai Bitchin'Camaros, ai Crystal Pistol
o ad alcuni miti come gli Anvil, i Voivod o gli Sword.
Quali sono i pro e i contro dell'essere un rocker canadese?
Penso che abbiamo raggiunto una buona reputazione qui
in Canada, e del resto è un posto dove gira molto
rock e altrettanto metal, ma è un Paese così
grande e così poco popolato che è davvero
difficile andare in tour e trovare abbastanza supporto
per un album!
Ho saputo che avete contattato
le Evilbitch666 per la promozione europea. State preparando
un tour nel continente a breve?
Questo è proprio il nostro obiettivo. La stampa
è stata molto buona con noi grazie alle Evil
Bitch 666, ma prenotare dei posti dove suonare sembra
essere un'impresa alquanto ardua. Se ne conosci qualcuno,
faccelo sapere, ahah! Comunque il tour europeo è
nelle nostre intenzioni.
Cosa dobbiamo aspettarci dai
Paradise nel prossimo futuro?
Abbiamo nuove canzoni in lavorazione e alcune sono già
incluse nel live bill, ma vorremmo portare in tour il
materiale attuale prima di far uscire qualcos'altro.
Per quanto riguarda il discorso labels, non sappiamo
ancora cosa fare, se qualcuno salta fuori con una buona
offerta, noi la valuteremo di certo ma nel frattempo
continueremo ad andare avanti per la via più
difficile.
Come avete incontrato Mike Plant
e Michel "Away" Langevin e come avete deciso
di coinvolgerli nel vostro progetto?
Sono nostri amici. Così gliel'abbiamo solo chiesto.
Entrambi hanno pensato che fosse un progetto interessante
e divertente. Ci saranno anche nel prossimo nostro lavoro.
Langevin vi seguirà durante
le vostre performance live o la sua collaborazione si
è realizzata solo in studio? Dobbiamo considerarlo
un membro ufficiale dei Paradise o solo una guest star?
Michel è molto impegnato con il nuovo album e
il relativo tour dei Voivod, così non abbiamo
avuto l'opportunità di suonare con lui dal vivo,
ma forse nel prossimo futuro, chissà
comunque
come ho appena detto, sarà presente nel nostro
nuovo disco. Credo che ce l'abbia perfino chiesto lui
per primo, ma da parte nostra noi non avremmo potuto
pensare a nessun altro per sostituirlo.
Puoi dirmi dov'è sparito
Mike Plant una volta chiusa l'avventura con gli Sword?
L'avevo perso di vista finché non l'ho ritrovato
nelle vostre file...
Mike ha suonato con un sacco di altri musicisti qui.
Per esempio con i Too Many Cooks, con Lou Lou Hughes
ovvero la sorella del vocalist degli Sword Rick Hughes
e tanti altri. Sta andando alla grande.
C'è qualche concerto della
vostra carriera live che ricordate con più piacere
o che vi è rimasto impresso per qualche motivo?
Quale canzone ritenete sia davvero perfetta da suonare
dal vivo? Avete mai tenuto concerti all'estero?
Lo show al Montreal Olympic Stadium è per me
davvero indimenticabile. C'erano 50 000 persone e abbiamo
suonato per il quindicesimo anniversario del Montreal's
Super Motocross, una manifestazione enorme qui. Credo
che "Blue Hurricane" sia il pezzo più
forte da proporre dal vivo. Abbiamo suonato in Olanda
un paio di volte e questa è la canzone che sembra
fare più presa.
E ora alcune curiosità:
avete qualche rituale scaramantico particolare prima
di andare on stage? Siete in qualche modo superstiziosi?
Io e mio fratello (bassista dei Paradise) urliamo molto,
ma non nei confronti di altre persone, è solo
per scaricare la tensione come se fosse l'ultima volta
che stiamo per apparire sul palco. E' una cosa che ci
carica molto, anche se penso che a Phil dia fastidio,
ahah. Ma non ci definiremmo affatto superstiziosi.
Ho ragione a dire che amate i
tatuaggi? Ce n'è qualcuno di cui siete più
orgogliosi?
Sì è qualcosa che ci coinvolge molto.
Io e mio fratello al momento stiamo lavorando sullo
stesso tattoo sul braccio sinistro. E' qualcosa che
volevamo condividere.
Chi ha avuto l'idea di inserire
l'ombrellino di carta per cocktails nel cd e perché?
Ci è venuta in mente durante un party con amici.
Ne abbiamo avute molte di idee quella sera, ma questa
ci è sembrata la più carina e l'abbiamo
realizzata.
Qual è il cocktail polinesiano
che vi piace di più e qual è invece il
piatto polinesiano che adorate? Ed ancora, chi è
la vostra pornostar preferita e quali sono i vostri
top five album?
Amiamo mangiare e bere, così proveremo tutte
le bevande e tutte le ricette e faremo lo stesso con
le pornostar. Io lavoro nel campo musicale e ho occasione
di vedere un bel po' di bellissime figliole, ma credo
che Tera Patrick metta tutti d'accordo. Ed ecco la nostra
top five album: Judas Priest "Screaming for vengeance",
Fu Manchu "King of the road", Red Hot Chili
Peppers "Blood sugar sex magic", Black Sabbath
"Heaven and hel", Voivod "War and Pain".
Qual è la cosa più
pazza che avete fatto fino a ora?
Ne abbiamo fatte di cose stupide, molte delle quali
non si possono dire. Tutti abbiamo vissuto un'adolescenza
travagliata ma ne siamo usciti vivi. Adesso è
il tempo delle auto e delle moto a velocità sfrenata,
dello snowboarding e del free fighting.
Ok, l'intervista è finita
e ora hai campo libero per dire tutto quello che vuoi
ai fans italiani, parolacce, complimenti, minacce, quello
che ti passa per la mente...
Mettete su il disco a tutto volume e inebriatevi di
cocktail tropicali, stiamo per arrivare!!!
Intervista realizzata da Bruno
Rossi.
Traduzione realizzata da Margherita
Realmonte.
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