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Provenienti da Memphis, città
che ha dato i natali a Elvis, agli Oblivians, i Lost Sounds, nuovo progetto
di Jay, già leader dei leggendari punk rockers locali Reatards, vomitano
uno sconvolgente miscuglio di noisy-punk ed elettronica schizzata, anche
se, liquidare a parole questo loro secondo album è quasi un' impresa.
Già le iniziali "I'm not a machine", con un refrain da
brivido, e "Plastic Skin" lasciano senza fiato. La psichedelica
"Do you wanna kill" rende ancora più violento il vortice
sonoro delle seguenti "!620 echles street" e "Throw away",
quasi colonne sonore da film horror a tripla velocità, condite da
urla e distorsioni. Con "Dark Shadows" e "Lost And Found"
si continua di questo passo tra richiami alla new wave più avanguardistica
ed esplosioni di disperazione post-apocalittica. Jay e Alicja si alternano,
ottimamente, al synt, alla chitarra e nelle vocals ed inoltre il mariuolo
Rich Crook, alla batteria, è autore di una prestazione di tutto rispetto.
Come dicevo, descrivere su carta questo prodotto non è certo facile.
La soluzione migliore appare quella di procurarselo, al fine di verificarne
di persona il detonante effetto stordente. Sono sicuro che potreste passare
giorni interi a scoprire tutte le sfaccettature di questo "Black wave"!
Fateci più di un pensierino
Recensione Realizzata da Roberto Barisone. |
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Vote: 7,5 |