Hellroute 16 Official Website
Hellroute16 Shortcut To Shitsville Cover
Artist: Hellroute 16
Location: Denmark
Line-up:

Steff Houlberg (vocals), Tom Hell (bass), Mr.T (guitars), Low Cash (drums)

Album: Shortcut To Shitsville
Label & Pubblication Year: Demo '03
Tracklist: Shortcut to shitsville / Con my way / Kitten with a whip / Satan in high heels
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Ecco ritornare in pista i danesi Hellroute 16, band nata nel 1997 con alle spalle apparizioni in varie compilations, uno split con i punk rockers The Headfall Attitudes e la prova sulla lunga distanza a titolo “Movers, shakers and masturbators”. I nostri si presentano all’appello con il nuovo singer Steff Houlberg, coadiuvato da Tom Hell (Bass, ex-powergrill), Mr. T (guitars) e Low Cash (Drums). Gli Hellroute 16 ci assalgono con il loro high energy rock’n’roll, sudicio e pesante, ampiamente influenzato da Motorhead, Nashville Pussy e Zeke. Così in 10 minuti scarsi i rockers danesi ci portano a spasso per i meandri di tutti i clichè del genere, fra poderose rasoiate di elettricità e grezzi ed incisivi cori. “Shortcut to shitsville” apre con la batteria subito sugli scudi e un riffing trita ossa dozzinale sul quale Houlberg si fa istrionico padrone delle situazione mediante la sua voce roca, corposa e sguaiata che per certi versi potrebbe ricordare un mix fra Mr.Lemmy ed il teatrale Handsome Dick Manitoba. Non c’è un attimo di respiro e si ritorna a far salire l’adrenalina con “Con my way” che viaggia imperturbabile sugli stessi territori della titletrack. “Kitten With a Whip” è sostenuta dal buon guitar work ad opera di Mr.T e riesce a colpire nel segno grazie al suo coro basilare e scontato ma sicuramente d’effetto. Da segnalare inoltre il break centrale dal sapore quasi lisergico che prelude ad una nuova colata di potenza. E’ proprio con la finale e dall’eloquente titolo “Satan in high heels” che i nostri danno il massimo, riportandoci alla mente qualcosa dei primissimi Nashville Pussy. L’attitudine è il motore e la linfa vitale di questa band, probabilmente una maggiore varietà a livello di songwriting non guasterebbe, ma la storia del rock’n’roll insegna pure a suonare per un numero illimitato di volte lo stesso “giro” mettendoci sempre passione e grinta (Ac/Dc, Motorhead docet!). Gli Hellroute 16 saranno fin troppo intransigenti, ma sicuramente hanno dalla loro il “tiro” giusto per mettere a ferro e fuoco qualsiasi live stage. Se l’innovazione non fa per voi mettete in moto i pistoni della vostra scalcinata “rock’n’roll machine” e andatevi a fare un giro all’inferno con gli Hellroute 16 sparati a palla nelle vostre orecchie. Non mi resta che concludere, ancora una volta, con una delle più abusate citazioni: it’s only (loud’n’nasty) rock’n’roll but i like it!!!

Recensione Realizzata da Bruno Rossi.
Vote: 7