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Steff Houlberg
Mr. T & Tom Hell In Action!!!
Tom Hell
Tom Hell 1

Zeke, Motorhead, Nashville Pussy ed un “tiro” assolutamente kick ass…ecco che mi hanno raccontato il bassista Tom Hell ed il chitarrista Mr.T dei rozzi danesi Hellroute 16. Imparate anche voi ad avere il massimo dalla vita con il minimo sforzo...

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Ciao ragazzi, allora se non sbaglio siete in giro fin dal ’97, ci volete raccontare come vi siete formati e le vostre avventure? Ho visto che avete inciso alcune songs per un bel po’ di compilations, ce le volete menzionare? C’è una di queste compilations alla quale siete stati particolarmente fieri di aver dato il vostro contributo?
Tom: Io suonavo in questa band chiamata Powergrill, sul genere punk rock dei Ramones, e poi ho iniziato a jammare con Clod, un mio vecchio amico. Fumavamo marijuana e provavamo un sacco, ma siccome entrambi eravamo bassisti non abbiamo potuto fare altro che jamming sessions . Poi lui si diede alle percussioni e si aggiunsero a noi un paio di nuovi componenti. Per un po’ abbiamo avuto un tipo alla chitarra, chiamato K. Suonava in una formazione punk, gli Intoxicated Bugs, ma era troppo politically correct per i miei gusti. Così un giorno, durante una festa nel suo appartamento, sputai in faccia a una sua amica che aveva maltrattato un mio vecchio amico. Da allora lui si è ritirato dagli Hellroute e a quanto ne so anche dagli Intoxicated Bugs, perché ora vuol fare indie rock.
Mr. T.: E’ una storia divertente. Non conoscevo ancora Tom Hell all’epoca, ma anch’io suonavo negli Intoxicated Bugs. E nello stesso periodo che K lasciò gli Hellroute, fui cacciato dagli Intoxicated Bugs perché volevano più disciplina e meno marijuana durante le prove. Tuttavia furono abbastanza carini da presentarmi Tom Hell…E così, dopo poco, ero il chitarrista negli Hellroute 16. Credo che fosse il 1997. Subito dopo si aggiunse Jens, vero Tom?
Tom: Sì, pensammo che Hetero Jens sarebbe stato un buon vocalist e un degno front man, perché era indisciplinato e ribelle almeno quanto noi, e nelle canzoni che scriveva riusciva e esprimere esattamente quello che sentiva.
Mr. T.: Sì, me lo ricordo. Ci vollero un po’ di birre e due paroline convincenti e alla fine ce lo prendemmo. Credo che Clod abbia suonato la batteria per circa due anni, poi se ne stancò. Dopo di lui abbiamo avuto cinque altri batteristi. E’ sempre un bel passo indietro quando perdi un componente. Jens se n’è andato un annetto fa. Fortunatamente ora c’è Steff che ha imparato pezzi in un mese, permettendoci di riprenderci in fretta. Purtroppo, però, stiamo per perdere l’ennesimo batterista, uno veramente forte! Così ce ne stiamo già cercando un altro, come al solito.
Tom: Ci stai chiedendo di raccontarti quello che ci è successo di importante negli anni. Alcune delle cose più carine sono stati i nostri primi show all’estero, in Germania.
Mr. T.: Non dimenticare le prime esibizioni e Gutter Island, un festival punk rock danese, quando abbiamo suonato con The Hives e tante altre grandi bands.
Tom: E’ stata una bella esperienza anche partecipare alle compilations. Mi piace in particolar modo il tributo ai Dead Moon con “In a Cole Mine”.
Mr. T.: Già! E il nuovo Pool Skate DVD “Chlorine”. E’ sempre molto bello quando qualcuno ama la tua musica e spende soldi e tempo libero per supportare la band.
Tom: E queste sono solo alcune delle cose positive che ci sono successe negli anni. Quelle negative sono le defezioni dei musicisti. Cercarsi un batterista all’anno per esempio, è una vera e propria rogna che ci blocca per un bel po’ di tempo. Poi meno di un anno fa è andato via anche Jens!
Mr. T.: Giusto!

“Shortcut to shitsville” è una mazzata che mi ha ricordato bands quali Motorhead, Zeke e Nashville Pussy! Insomma un tiro completamente “Kick Ass”. Siete d’accordo con la mia opinione? Più in generale quali sono le bands del passato che avete amato maggiormente e che quindi hanno influenzato il vostro modo di fare musica?
Mr. T.: Grazie! Sono tutte delle bands magnifiche, per me è un complimento che ci paragoni a loro.
Tom: Certo. Per quanto riguarda le mie bands preferite te ne potrei scrivere migliaia. Gli MC5, gli Stooges, gli AC/DC, i Sex Pistols, i Ramones, i Dead Boys, e tanti altri mi hanno fatto venire la voglia di diventare un musicista.
Mr. T.: A dire la verità ho sempre pensato che fare il musicista fosse un buon modo per rimorchiare. Le mie influenze musicali derivano dalla roba che ascoltava mio fratello, tipo Chuck Berry, Thin Lizzy, Iron Maiden e Black Sabbath.

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Come mai avete scelto il monicker “Hellroute 16” e il titolo “Shortcut to shitsville”?
Mr. T.: Mah, hanno scelto il nome prima che entrassi a farne parte.
Tom: E’ preso da un bus, il route 16. Ai tempi, sia io che Clod vivevamo dalla parte sbagliata della pista, e ogni volta che andavamo a fare le prove o gli show dicevamo “prendiamo l’Hellroute 16”. Si faceva il giro per le zone più malfamate di Copenhagen e al capolinea c’era un manicomio.
Mr. T.: Il disco si chiama “Shortcut to Shitsville”, perché ci sembrava il più adatto in quel momento. Dopo aver registrato le tracce siamo andati a suonare in Germania, dove abbiamo scattato pure la foto di copertina. Una volta tornati a casa abbiamo messo tutto insieme. Non credi che abbia un bell’aspetto? (decisamente si!/ndr)

La mia canzone preferita è sicuramente “Satan on high Heels”! A cosa si riferisce precisamente il testo di questa canzone?
Tom: Parla di una ragazza, una vera spezza cuori. Comprate il disco e leggitevi le parole.
Mr. T.: Jens di solito la dedicava a una tipa che conosciamo, Liv, che ballava in maniera molto sexy proprio sotto il palco.

“All my clothes are second hand, fuck you! I’m in a band, no regrets i got no shame, no heart so i feel no pain…” questa strofa tratta da “Con my way” è mitica!!! Come vi è venuta l’idea di scrivere questa canzone basata, se ho ben capito sul vostro, “no class” style!? Che significa portare in giro l’anima del “No class” nel 2003?
Tom: Le parole di “Con My Way” le ha scritte Jens, così sta storia dello stile “no class” dovresti chiedere a lui di spiegartela. Comunque a grandi linee riguarda gli alti e bassi della vita, la musica, la birra, cose così, alla portata di tutti…
Mr. T.: Credo che il “no class” di cui parli sia solo il punto di vista di una persona comune. C’è un mucchio di gente che pensa che siamo “no class”, perché non fumiamo grossi sigari e non scoliamo liquori costosi. Contrabbandiamo in alcolici molto economici, così possiamo solo comprare soda! Ma in questo modo possiamo fare festa per ben tre volte alla settimana prima di rimanere a secco di soldi. In poche parole il massimo della vita con il minimo della spesa!

Che processo compositivo utilizzate per scrivere le vostre canzoni? Chi si occupa della stesura dei testi e chi di quella delle parti musicali? E’ un lavoro di squadra oppure di singoli?
Tom: Il cantante scrive il 90% del testo e io il resto. Per quanto riguarda le musiche compongo i riffs, ma poi jammiamo insieme in studio per creare tutti gli arrangiamenti.
Mr. T.: Infatti. La maggior parte delle volte Tom si fa venire un’ottima idea su come deve suonare un pezzo. Io lo seguo, ma cerco di dare a mia volta un contributo. Non possiamo suonare la parte di basso in due!

Durante la vostra carriera abbiate fatto un bel po’ di live shows, ce n’è qualcuno che per qualche motivo vi è rimasto particolarmente impresso?
Tom: Mi ricordo di quando suonammo in una specie di ostello della gioventù che ospitava giovani senza tetto fuori di testa e Jens per sbaglio mi spaccò i denti con il microfono. Li sputai e continuai a suonare. Poi c’è da ricordare il concerto tributo a Joey Ramone e quello a Joe Strummer dei Clash, entrambi sono andati benissimo e la gente è impazzita.
Mr. T.: (Ridendo) Già, dopo lo show all’ostello della gioventù hai iniziato a fischiare mentre parlavi. Ma è stato un bel concerto, pieno di energia. Forse troppa? Iniziarono a darsele di santa ragione quando finì. Credo ci siano state una decina di risse quella sera.

Ho conosciuto i “The Defectors” durante un festival in Italia. Conoscete questa band sono anche loro danesi anche se la loro proposta è più incentrata sul beat! Quali sono le bands danesi e internazionali che attualmente apprezzate e seguite con maggiore passione?
Tom: Sì, li conosciamo e sono in gamba. Altre buone bands danesi sono Colombian Neckties, Screaming Eric e the Erections, Nekromantix, Los Retardos, The Headfall Attitudes, Baby Woodrose, The Magic Bullet Theory, The Untamed, No Hope for the Kids, Young Wasteners, The Caps, Powergrill, Cherry Bombs, the Wrecking Dead, Gorilla Angreb (Gorilla Attack) e anche The Blue Van.
Mr. T.: Sì! Tutte grandi bands!

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Credo che siate dei grandi amanti del gentil sesso, non è da tutti intitolare un album “Movers, shakers and masturbators” e scegliere quel tipo di copertina! Quale sono le vostre pornostars preferite e soprattutto quali sono le parti del corpo femminile che catturano prima la vostra attenzione?
Tom: Al diavolo quegli idioti del political correct. Allora…Christy Canyon per gli anni ‘80, Stacy Valentine per i ‘ 90. Ma è una domanda troppo difficile, ci sono così tante belle pornostars e io stesso ho un bel paio di tette!
Mr. T.: Davvero? Non le avevo mai notate! Io prendo tutto il materiale porno da Tom Hell, così non mi sono mai interessato ai nomi delle pornostars, l’importante è che ci siano più donne che uomini nei film hard!

Ragazzi qual è il vostro drink preferito, il vostro disco preferito di tutti i tempi e la band che vi sta’ più antipatica di tutti i tempi…please, be nasty guyz!
Tom: Non ho un drink preferito, ma mi piace molto la vodka. La domanda sul disco preferito è una follia. Sono troppi, e di certo tra questi c’è “Funhouse” con gli Stooges del 1970. Personalmente preferirei che tutti i componenti di dance e boy bands penzolassero dai lampioni come decorazioni dell’albero di Natale.
Mr. T.: Il mio drink preferito è quello che ha un’esatta quantità di vodka, gin e tequila. Il disco preferito…non so. Forse “Darkness Forever” (live) con i Turbonegro, sai è una musica molto adatta per le feste. Non ne conosco i nomi, ma odio tutte quelle bands che fanno quelle schifezze house! Pensa che un mio amico le adora e io ho dovuto smettere di andarlo a trovare perché non sopportavo la musica che ascolta. Scusa René.

Quali sono le fortune e le sfortune di un rocker nato in Danimarca, se aveste avuto la possibilità di scegliere il luogo di nascita che nazione avreste scelto?
Tom: La cosa positiva è che fai un sacco di gigs gratuitamente e non c’è poi molta competizione, perché ci sono poche bands in giro da queste parti. Per quanto riguarda gli aspetti negativi direi i colpi bassi e la noia di suonare sempre davanti alle stesse persone. Comunque non scambierei la Danimarca con nessun altro paese al mondo.
Mr. T.: Sì, la Danimarca sta bene anche a me. La fortuna è a Copenhagen ci sono un sacco di grossi concerti, ma c’è il lato negativo che è quello che devi essere molto famoso per far venire molta gente ai tuoi show. Brutti bastardi! Non capiscono che così non fanno altro che nuocere alla scena musicale danese, perché molte bands si sciolgono se non hanno un degno seguito. Non si va solo a vedere suonare gli amici!

Cosa ci dobbiamo aspettare dagli Hellroute 16 nel futuro prossimo, avete avuto contatti con alcune labels, avete pronte delle nuove songs? Uscirà a breve qualcosa di nuovo?
Tom: Abbiamo un sacco di pezzi che aspettano solo che qualcuno li faccia uscire. Se non troveremo una label ce li autoprodurremo, come al solito.
Mr. T.: Esatto.

Ragazzi l’intervista è conclusa…spazio libero!!! Insulti, saluti e deliri vari è tutto ammesso…
All: Affanculo Eros Ramazzotti! E speriamo di beccarci in Italia in tour molto presto. Se qualcuno volesse chiamarci o metterci sotto contratto siamo pronti!

Intervista realizzata da Bruno Rossi.
Traduzione realizzata da Margherita Realmonte.

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