Allora Exploders, se questa
non è una bomba, allora davvero non ci siamo! Ma non è
solo una bambolona bionda tutta curve, difatti, come nella migliore
tradizione delle nostre rock girls, anche lei ha molto da dire,
e come le altre è una donna molto caparbia che sa quello
che vuole, anche perché mossa da una storia personale molto
toccante. Leggete, leggete, e non vergognatevi se tra una bava e
l'altra ci scappa anche qualche lacrimuccia. Ecco a voi Tuesdae
direttamente dal mondo targato Vexy Strut, una band che spacca!
Ciao Tuesdae e benvenuta nella nostra Rock
Girls Section! Cominciamo subito a parlare delle tue esperienze:
leggendo la tua biografia online sono rimasta molto colpita dalla
lunga gavetta che hai fatto sin dalla più tenera età.
Eri un piccolo prodigio! Raccontaci di te, di chi era Tuesdae da
bambina, di cosa sognava, di cosa invece aveva paura e cosa voleva
diventare da grande
Sono cresciuta in una fattoria sulle Catskill Mountains dello stato
di New York. Eravamo molto poveri e io e i miei fratelli siamo stati
educati con una forte etica del lavoro sin da quando eravamo molto
piccoli. Mi ricordo ancora la prima volta che dissi a mia madre
che volevo diventare una showgirl e andare a vivere a New York City.
Avevo cinque anni. In quello stesso periodo i miei divorziarono.
Mio padre si risposò ed ebbe tre figli dalla mia matrigna,
così si può dire che sia venuta su in una famiglia
allargata che contava ben sette marmocchi. Dopo un po' mia madre
fu costretta a lasciare la fattoria e io la seguii con i miei tre
fratelli. Era costretta a lavorare duramente come infermiera in
un paesino nei pressi della fattoria per pagare l'affitto di casa.
All'età di dieci anni ho cominciato a lavorare facendo pulizie
nelle case, e i soldi che guadagnavo servivano sia per comprarci
da mangiare sia per pagare le mie lezioni di ballo. Mia madre aveva
intuito che avevo del talento per essere così piccola. Soprattutto
aveva capito che avevo delle ottime possibilità come cantante
per via della mia voce. Così cominciò ad accompagnarmi
a tutte le audizioni teatrali della zona. La prima volta che sono
entrata a fare parte del cast di un'opera avevo dieci anni. Credo
che mi avessero pagato 20 dollari per quello spettacolo e io ne
ero così entusiasta! Ho provato a darli a mia madre, ma lei
li ha rifiutati dicendomi di conservarli come porta fortuna. Li
ho ancora.
Fammi capire: per un po' sei venuta a vivere
in Europa e precisamente a Montecarlo, dove hai cantato nei più
esclusivi locali, tra cui il Bravo Bar, e hai perfino conosciuto
il principe Alberto di Monaco, ma poi sei ripartita per gli States
per seguire lezioni di teoria musicale in un prestigioso conservatorio
di Manhattan. Perché hai deciso di abbandonare lo stile di
vita che avevi cominciato a tenere a Montecarlo? Com'è stata
quell' esperienza? E poi ti sei trovata a tuo agio nella scuola
di Manhattan?
Vivere a Montecarlo era come essere calati in una realtà
da sogno, ma prima o poi ti devi svegliare, o no? Guarda, cantavo
nei locali fino al sorgere del sole e non ero mai stanca. Ero così
ingenua e felice, non ero mai ubriaca (al massimo bevevo qualche
Shirley Temple) e flirtavo col principe Alberto. Era tutto così
puro e dolce. Ma ho deciso di lasciare quel posto proprio perché
era tutto così dannatamente perfetto. Non mi sento a mio
agio se non mi trovo nei guai! E così sono tornata a New
York e mi sono iscritta a questa scuola di musica. E lì sono
cominciati i problemi. Il conservatorio era il posto ideale per
sviluppare la mia autodisciplina e per imparare la tecnica musicale,
infatti uso sempre le tecniche vocali che ho appreso anche nei miei
concerti rock n' roll. Ma era un periodo in cui ero così
a pezzi e avevo persino cominciato ad avere difficoltà a
mangiare, che non avevo proprio voglia di obbedire alle regole,
di stare a sentire qualcuno che mi dicesse come comportarmi e cosa
fare. Così, appena preso il diploma ho subito iniziato a
produrre i miei spettacoli di cabaret, tramite i quali mantenevo
il totale controllo del mio talento.
Ci puoi descrivere in cosa consistono i tuoi
cabaret shows? Che tipo di abbigliamento indossi e cosa caratterizza
le scenografie quando ti esibisci?
I miei shows, anche quelli di cabaret, sono sempre basati sul rock
n' roll. Per esempio mi piace eseguire un'originalissima versione
bossa nova lounge di "Welcome To The Jungle" dei Guns
n' Roses. I costumi invece sono sempre ispirati ai mitici anni '20,
in piena belle époque, un periodo che mi affascina da sempre.
Il palco del teatro mi fa sentire a casa, mi ci sono sempre sentita
a mio agio. Ho trascorso così tanti anni on stage che per
me è difficile terminare la mia performance una volta spente
le luci. Poche persone mi conoscono davvero, anche perché
la persona teatrale prende il sopravvento. Sto ancora lavorando
per superare questa fase.
Tuesdae, so che hai vinto il premio come
"Best Cabaret" del "New York Magazine" quando
avevi diciott'anni e che hai fatto spettacoli per due anni al "Windows
On The World" del World Trade Center. Quali sono stati i momenti
migliori e quelli peggiori di quel periodo della tua vita?
I momenti migliori e peggiori si equivalgono: se non avessi faticato
tanto per riuscire a cavarmela adesso non sarei così sicura
di me e così ottimista sul mio futuro.
E' vero che il tuo "The Stereo Show"
è stato l'ultimo evento ospitato nel World Trade Center prima
della tragedia dell'11 settembre? Credo che quell' esperienza sia
stata molto particolare per te, specie considerando quello che è
accaduto dopo. Cosa ti senti di dire sull'attacco alle Twin Towers
e sulle decisioni in politica estera di Bush?
Ho lasciato il World Trade Center alle 2:00 di mattina dell' 11
settembre. Qualche ora dopo le torri sono state abbattute. E' stato
tremendo. E pensare che era cominciata come una bella giornata di
sole con il cielo limpido. Ma l'odore dei corpi bruciati e la polvere
delle torri crollate sono rimasti nell'aria per mesi. Per sette
notti di fila ho fatto incubi tremendi in cui Bin Laden mi costringeva
a fare sesso anale con lui. Lo so che può sembrare assurdo
ma è vero! Per quanto riguarda il presidente Bush, avrà
ancora il mio voto alle prossime elezioni. Aveva vinto grazie alla
volontà del Paese, è stato il presidente eletto con
più voti popolari della storia degli Stati Uniti. La maggior
parte degli americani sa che è un gran presidente. E' un
cowboy, ed è quello di cui l'America ha bisogno in questo
momento.
Sai, leggendo la tua biografia su internet,
devo ammettere che sei un tipino bello tosto, perché hai
mostrato di essere molto forte anche durante momenti davvero difficili.
Forse è il caso di far sapere anche ai nostri lettori di
cosa sei stata capace per tirarti fuori dai guai, mettendoli a conoscenza
del modo assolutamente interessante e innovativo di stare dietro
una consolle da te inventato e brevettato:
Ho la pellaccia dura grazie Dio! Però ho patito fisicamente
i momenti in cui mi sono ritrovata a dover sopravvivere con niente
o quasi in tasca, ma non ho mai mollato. Quando vivevo a New York
City avevo un disperato bisogno di soldi, e così ho imparato
a fare la DJ. Ma non era abbastanza, così ho inventato un
trucchetto che mi rendesse unica nel mio genere: me ne stavo dietro
la consolle a mettere dischi in topless. Qualche anno dopo, la rivista
"Playboy" ha reputato interessante la mia iniziativa di
fare la DJ in topless come lucrative business, ma io ho abbandonato
quell'attività appena si sono formati i Vexy Strut. Non era
quello il mio obiettivo, ma mi è servito per attirare l'attenzione
dei media sulle mie capacità di cantante e compositrice.
Vi ho mostrato le tette, e allora? Ho ottenuto quello che volevo!
Ma tu sei anche una cantante di talento con
una voce fantastica: che ci dici dei tuoi Vexy Strut? Quando è
iniziata questa nuova avventura? Come descriveresti il rapporto
che si è instaurato con i componenti della band?
Guarda, è un pezzo che scrivo canzoni, e per questo ho deciso
di abbandonare l'opera per inseguire il sogno del rock n' roll.
Per un po' mi sono reinventata come DJ. Ma appena mi sono trasferita
a Los Angeles due anni fa, ho subito cominciato a cercare musicisti
per creare una band, e avevo già licenziato due chitarristi
solisti! Adesso con i ragazzi della band siamo come una famiglia.
Sono molto affezionata al batterista, Casey Wood, e al bassista
JK Famous. Sono stati con me sin dall'inizio. E' come avere tre
fidanzati contemporaneamente, tranne per il piccolo dettaglio che
non vado a letto con loro. Io sono la creatrice, la leader e la
manager della band, e posso garantirti che è abbastanza stressante.
Devo darmi da fare a trovare al più presto un brillante manager
che ci aiuti a sfondare definitivamente!
Molti giornali parlano di te come una nascente
rockstar. Da parte tua vanti già un'apparizione sul numero
di aprile 2004 di "Playboy" come una delle "Top Seven
Female DJs in the World." Come reagisci all'attenzione che
i media stanno cominciando a creare attorno a te? Sei pronta a conquistare
il mondo con la tua spiccata personalità?
Certo! Continuate così, bastardi!
Cosa ne pensi di parlare un po' ai nostri
Exploders del vostro sound e di come nascono le vostre canzoni?
I Vexy Strut hanno già un suono molto personale e definito.
Pensa che quest'esperienza è qualcosa di completamente nuovo
per me, visto che come band esistiamo da soli sei mesi. Eppure già
la gente sente che lasciamo un nostro marchio particolare anche
nelle covers che facciamo. Concordo con quelli che ci paragonano
ai Guns'n'Roses nello stile dei pezzi, anche se io aggiungerei che
c'è anche qualcosa dei Runaways. Come potrai immaginare è
poco tempo che stiamo scrivendo e componendo pezzi esclusivamente
nostri. Al momento il songwriting funziona così: io porto
le idee di base a JK e a Tommy (il chitarrista). Loro ci aggiungono
alcuni riffs, e poi io cerco di crearci su le strofe e la melodia.
I testi sono una parte fondamentale e vitale per una song e non
lascerei la responsabilità di scriverli a nessun altro. Quindi
sono io che mi occupo delle parole e delle melodie delle canzoni.
Ognuna è un capitolo della mia vita. Le canzoni sono l'unico
passaporto per il mio mondo.
A quale song dei Vexy Strut ti senti più
legata per qualche ragione? E quali canzoni di altri artisti vorresti
assolutamente riproporre in tue covers?
In questo momento la mia "New York City" è molto
speciale per me. Ho vissuto momenti molto difficili in quella città
e non so ancora nemmeno come abbia potuto tirare avanti o come abbia
fatto a sopravvivere nelle condizioni in cui versavo. Ho scritto
in quel pezzo che New York è come una notte insonne che sarebbe
dovuta durare ancora. Questa frase penso renda bene l'idea. Per
quanto riguarda le covers, con i Vexy Strut rifaccio "Barracuda"
degli Heart. L'adoriamo! Ann Wilson è una mia grande fonte
di ispirazione!
Qual è secondo te la migliore definizione
di Tuesdae che sia mai stata scritta? Che ne pensi per esempio di
quella che ti descrive come un misto di Axl Rose e Sebastian Bach?
Che ne pensi di questi leggendari rockers? Chi dei due sceglieresti
per un duetto on stage?
E' davvero fantastico sentirsi paragonata a questi due grandi personaggi,
soprattutto se consideri che sono una donna. Ho già incontrato
Sebastian al Viper Room. Mi ha baciata e questo ha infastidito alquanto
il mio boyfriend! Accidenti gli Skid Row! Caspita! Comunque un altro
mio grande sogno di sempre è riuscire a incontrare Axl Rose.
E' lui il motivo per cui ho scelto di lasciare l'opera per il rock
n' roll. Volevo essere come lui. Un duetto dici? Ridatemi l'Axl
del 1986 e vi faremo vedere!
Chi è o chi è stato secondo
te l'uomo più affascinante dello show-biz?
Elvis Presley, e poi subito dopo Rick Springfield.
Adesso dicci un po' del miglior film che
hai mi visto, del libro più recente che hai letto, del miglior
album che tu abbia mai ascoltato e del più grande concerto
a cui hai assistito:
Miglior film: "Sunset Boulevard" con Gloria Swanson. Ultimo
libro: In realtà, l'unico libro che ho letto di recente è
stato "All You Need To Know About The Music Business"
di Donald S. Passman. Miglior album: "Appetite For Destruction"
dei Guns n' Roses! Miglior concerto: Jerry Lee Lewis.
La cosa più pazza o più pericolosa
che hai fatto nella tua vita.
Guarda io stessa sono sorpresa di essere ancora viva. Davvero. Stai
fuori una sola notte con me e capirai subito quello che voglio dire.
Qual è il posto più assurdo
dove ti è capitato di fare l'amore?
Per la verità adoro fare l'amore nella mia camera da letto.
Le cose strambe non fanno proprio per me.
Basta ora con le domande sciocche. Concentriamoci
su qualcosa di più serio o se vuoi più intimo. C'è
ancora un sogno che vorresti vedere realizzato? Possiamo sapere
quale?
Voglio solo la completa felicità.
Aggiungi un commento accanto ai seguenti
nomi:
Doro Pesch (Warlock): Potrebbe picchiarmi
per quello che sto per dire! Ho appena ascoltato alcuni suoi mp3
e non mi colpisce molto. I pezzi sembrano tutti uguali e la sua
voce tende ad appiattirsi mentre tiene le note. Pensa che non ne
avevo mai sentito parlare prima della tua domanda. Ma sono contenta
di essere andata a cercarla su internet. Probabilmente si arrabbierà
per questo, ma sarebbe divertente.
Lita Ford: Mi piace "Kiss Me Deadly",
la canto sempre al karaoke!
Marianne Faithfull: Groupie.
Joni Mitchell: Noiosa.
Patty Smith: Paura!
Janis Joplin: Non ci sono parole, grandissima!
PJ Harvey: Particolare, ma forte!
Nina Simone: Non la conosco.
Grazie mille Tuesdae e continua così!
Eccoti uno spazietto per concludere come meglio credi l'intervista
e dire quello che vuoi ai nostri Exploders!
Se vuoi davvero qualcosa la puoi ottenere!
Intervista realizzata e tradotta da Margherita
Realmonte
Fotografie di Ian Scott e Mark Mazzanti (http://www.markmazzanti.com)
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