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"Live: After The Movie"
è una compilation, uscita originariamente nel 2001, sotto l'egida
della Storm Records di Detroit, label che da sempre è impegnata nel
supportare territori indipendenti ed underground. Vengono così radunate
21 bands della scena locale, senza particolari limitazioni riguardanti i
generi proposti. Ed è forse questo, il maggior difetto dell'intera
carrellata, per quanto la mia mente possa essere aperta verso tutte le tipologie
di sound, non riesco a digerire i repentini rovesci che portano dal punk
rock veloce e melodico, a songs acustiche e lisergiche, fino alla techno
music. Sul versante punk rock citerei la veloce ed iper catchy "Vacation",
eseguita dagli Hoppin'
Mad, "Sentenced Man" firmata dai grandi e purtroppo discioltisi
Trash Brats, la commerciale "Aimee Went Away", potenziale hit
messa a segno dai Caulfield,
i cori adolescenziali di "Somora Laura" dei Ruth's
Hat, fino alle finali "Orange Peels And Lemon Trees" e "The
Ghost And Ibert Mathisen", rispettivamente preformate dagli Spat! e
dagli Swallowhole, combi caratterizzati dalle lead vocals al femminile.
Menzione a parte meritano le Broadzilla,
composte da Rachel May (guitars/vocals), Kim Essiambre (bass/backing vocals),
Angie Manley (drums/backing vocals) che con la loro "Temptation"
mettono tutto a soqquadro con un massiccio rock'n'roll figlio della Motorcity
di Ted Nugent e soci. Tre figliole ricoperte di tatuaggi le quali hanno
già avuto il piacere di aprire per acts quali The Deftones, Joan
Jett, L7, The Sex Pistols, The Lunachicks, e Skid Row. La loro carica mi
ha davvero sorpreso ed ora sono alla disperata ricerca del loro full-lenght
"Lady Luck" uscito nel 2003. Il primo sentore della regola "tutto
fa brodo" si ha con il country di "Stale" dei Wired
Masses. Poi si passa improvvisamente alla prestanza ai limiti dello
stoner di "Sister Gypsy" dei The Ziffelz, episodio fortemente
illuminato dai 70's. Si prosegue su questi territori, aprendo alla quieta
lisergia dei Nova,
che sembrano essersi fumati il possibile ed anche l'impossibile, ed a quella
più grezza e calustrofobica dei 500 Ft. Of Pipe. La parte meno elettrica
della compilation viene ulteriormente ampliata dai Tinfoil e dai Sofia Ramona
della vocalist Jessica, capace di disegnare preziose trame melodiche grazie
alla propria, ben modulata, voce. I Dw Harris giocano la soluzione acustica
interrotta da potenti riffs rallentati, la prova è buona, ma a questo
punto della compilation inizio a chiedermi che cosa mi aspetti nell'immediato
ascolto futuro. Forse ancora punk, forse stoner, forse rock'n'roll... Ma
certo che no, ecco arrivare gli 11:11
di "hellboud" con i loro suoni elettronici e dance, che mi hanno
ricordato una song estratta dalla discografia della reginetta di Detroit
Queen Bee, della quale non ricordo il titolo per qualche motivo che lascio,
a voi lettori, interpretare. Per fortuna i World Of Hurt tornano a pestare
pesante, anche se le screaming vocals utilizzate in alcuni dei frangenti
di "Catalyst", sono davvero fuori luogo. E per concludere ecco
i The Lovemasters con le loro ambientazioni Elvis style, i malinconici The
Buzzrats ed incredibile ma vero, la hidden track finale che sconfina nello
ska! "Live: After The Movie" è in definitiva un buon cd,
che ci presenta molte buone bands, ma io stesso pur amando l'eterogeneità,
mi accorgo che tutte queste molteplici facce potrebbero accontentare tutti
e nessuno. Recensione Realizzata da Bruno Rossi. |
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