Toilet Boys Official Website
Toilet Boys S-t Cover
Artist: Toilet Boys
Location: New York, U.S.A.
Line-up: Miss Guy (vocals), Rocket (guitar), Sean (guitar), Jimmy (bass), Eddie (drums)
Album: Toilet Boys
Label & Pubblication Year: Cargo/White & Black, 2003
Tracklist: Party Starts Now / Heartstopper / Can’t Wait / Future Is Now / Saturday Nite / Hollywood / Runaway / Ride / Another Day In The Life / Good Times Roll / Blue Halo / Rock’n’Roll Whore / Kiss In The Wind / Millionaire (PC track)/ I Got It (PC Track)
Related Articles: None

Polvere di stelle, platform boots e tonnellatte di brillantini! La luce accecante di un gusto dimenticato, esploso in quella fucina di creatività targata anni ’70, degenerato ulteriormente nel fenomeno glam/hair metal anni ’80 di Motley Crue ed affini, rispolverato qualche anno fa dal cult film “Velvet goldmine”. La rumorosa esplosione elettrica dei colorati New York Dolls, una spruzzata di soave melodia alla T.Rex e The Sweet. Un lieve dolce profumo di un’ambiguità targata Dawid Bowie epoca “Ziggy Stardust”. Siamo giunti all’essenza primordiale del rock, alla parsimonia sonora, alla vetrina “transgressiva” dei Toilet Boys. Così retrò, così commercialmente anarchici, così incuranti violentatori dello spazio temporale, capaci di farci abbracciare un misero CD con la stessa maniacale cura di un vecchio vinile 180 gr intaccato dalle magagne dell’età. Intensità: una misera parola, caratteristica di musica eterna o forse qualità sufficiente a lasciare una labile traccia fra le pieghe dell’anima di qualche distratto ascoltatore! I “Toilet Boys” donano intensità. Creatori di un feeling magnetico giocato sul contrasto fra sguaiata agressività, ostentata ambiguità e la dolcezza di melodie al bubble-gum. Una copertina in bianco e nero, i loro cartooneschi primi piani, un look vagamente rivisitazione glit dei Misfits, la sfrontata drag queen Guy che ammiccante ci chiede di rispolverare un’epoca! L’immagine del contrasto in quella sigla “Toilet Boys”, trash per eccellenza, eppure degna di risplendere in copertina composta da mille perline argentee. Il loro rock pulsa di riff rotondi e senza fronzoli, chitarre che pompano grezza potenza e dosate melodie, fischiano in soli diretti e vorticosi per lasciare poi spazio a coretti mielosi o urlati ma sempre di facile presa. Non rimarrete indifferenti di fronte all’esplosione sonora insita nel refrain di “Future is now”, dai veloci e furiosi rock’n’roll party anthems di “Party starts now” e “Saturday nite” . Vi emozionerete sulle note della soave “Hollywood”, una ballad elettrica dall’atmosfera eterea e surreale degna del maestro Bolan. Credetemi, non c’è solo ripescaggio e riciclaggio, in questa proposta c’è una band capace di rendersi distinguibile da mille altre, con un/a singer amabile o odiabile, a volte smaccatamente stonato/a, ma incredibilmente espressivo/a, un gusto originale, suoni privi di ogni modernismo ma che godono di un’enfasi targata nuovo millenio. Potrete addirittura gustarvi, grazie a due traccie multimediali, i Toilet Boys durante le esecuzioni di “Millionaire” e “I got it ” tratte dai precedenti singoli, fra chitarre che bruciano (da culto la scena dove Sean prosegue a profondere elettricità mentre il corpo della sua chitarra è ridotto ad un rogo), flash-bombs vari e lo sfrontato sculettare di Miss Guy. Dolci, irriverenti, vitaminizzanti, trasgressivi, grandi!

Recensione Realizzata da Bruno Rossi.

Vote: 7,5