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Starry Eyes Official Website | |||||||||||||||
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La storia dei sanremesi Starry Eyes ha finalmente un lieto riavvio. Già l'anno scorso avevo avuto modo di ascoltare, con gioia e sorpresa, il loro singolo "Summertime Superstar", che vedeva la band abbandonare i territori più sporchi di "Ticket Outta Here" ('98) per dare un taglio più melodico e leggero alla propria proposta. Vi ricordo che gli Starry Eyes si sono formati nella metà degli anni '90, dando alle stampe il loro primo demo "Stars For A Lifetime" nel '96. Dopo l'avventura inglese, lo split, la farsa della parentesi Vanity 4 e la reunion, gli unici supertiti della formazione originaria sono rimasti, se non vado errato, Andy Star e Davy Damage. Tuttavia la classe della band non è cambiata di un centesimo. "From Gutter To Glitter" è semplicemente una delle migliori uscite autoprodotte che il mercato italiano ha saputo sfornare negli ultimi tempi, grazie alla miscela incendiaria, di nuovo power pop e di sonorità provenienti dal glam bubblegum punk, della quale gli Starry Eyes sono diventati portavoce. Questi 12 brani sono un assoluto pullulare di atmosfere dolci e suadenti, coretti diretti e ruffiani, inserti di tastiera dal sapore a volte lievemente modernista e spaziale, suggellati da riffs e ritmiche semplici ma dall'illimitato potere commerciale. Miscelate la dolcezza dei T.Rex, l'incredibile magnetismo dei Beatles e la migliore verve dei Ramones, poi date al tutto un tiro al passo con i nostri tempi, aggiungendo un pizzico di pop punk da classifica! "From Gutter To Glitter" ha monopolizzato l'uso del mio impianto stereo per una settimana abbondante, coinvolgendo la mia attenzione per tutta la sua durata, senza mai cali di tensione. Quando "The Shit People" prende il volo, vengo travolto da un'ondata di melodie senza tregua, inframezzata da stacchetti che mi ha fatto pensare alla scuola dei compianti Dee Dee and Joey. "Victim Of Circumstance" avvolge l'ascoltatore grazie al feeling rilassato delle strofe e alle incredibili polifonie d'ispirazione Beatlesiana che ne permeano il refrain. Via poi con i pulsanti ritmi di "Glitter Power" e con la scanzonata "Funny Daze", per arrivare alla più poppy "Susy And Shane". Andy Star è un singer dal feeling strordinario, la sua voce è calda, piena e pulita, convincente come quella di una bionda porno attrice che ti invita a godere dei beni che madre natura o figlio silicone le hanno dato. Questa caratteristica è oltremodo evidente nelle hits titolate "Perfect Popstar", "Million Copy Dolls" e nelle irrefrenabili armonie di "U & I", molto lontana dalla verisone originale del '98. Ci sono albums che incantano e riescono a trasportarti in un universo parallelo; questo è il caso di "From Gutter To Glitter" che nel suo viaggio musicale, riesce ad incatenarmi al mondo del glamour, dei brillantini, della lacca per capelli e di una dolcissima crema di whiskey. Insomma quest'ultimo potrebbe essere un mio trip mentale, ma la qualità di questo dischetto è fuori da ogni discussione. Gli Starry Eyes sono tornati e si sono definitivamente ripresi il posto al sole che avevano da troppo tempo lasciato vacillante. Grandi! Recensione realizzata da Bruno Rossi |
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