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Stampede Queen Official Website | Perris Records Official Website | |||||||||||||||
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Oh Exploders, la Perris Records
si è messa a ristampare una manciata di gioiellini, così assieme
ai Machinegun Kelly, è arrivato il momento per "A Night At The
Cockfights", originariamente inciso nel 2001 dai canadesi Stampede
Queen. La tracklist di questa nuova edizione viene allungata dall'inserimento
di 3 composizioni provenienti dall'Ep "Four Jacks", che essendo
stato registrato nel 2002 con l'unico intento della promozione via web,
non è stato successivamente mixato e masterizzato. I pezzi provenienti
da "Four Jacks" sono: "Never Turn Your Back On Rock 'n' Roll",
"High Till I Die" e "Get Up". Maledizione, gli Stampede
Queen sono una forza del rock'n'roll; quello senza tempo, marcio ed alcolizzato,
figlio del divertimento più sfrenato e capace di piazzarti in testa
il ritornello giusto dopo il primo ascolto. Questi 4 veri rockers canadesi,
riprendono l'insegnamento di mostri sacri quali Ac/Dc e Kiss senza dimenticare
i loro compatrioti Helix e lo street rock 80's di Junkyard, Cinderella e
Guns'n'Roses. L'apertuta non è più come in origine, ma si
rivolge alla song per la quale è stato estratto il video di debutto
della band, vale a dire "Never Turn Your Back On Rock 'n' Roll".
E' subito un tripudio di riffs sculettanti, ritmi pulsanti, cori anthemici
e voci catramose. La opener originaria arriva subito dopo con "Woman
In A Fast Cars", presemte anche sul primo volume della compilation
"Hollywood Hairspary" edita da Perris Records. Ci troviamo così
di fronte ad un semplice e grande manifesto di quello che è marcio
party rock all'ennesima potenza! Si balla con i ritmi tambureggianti di
"Sunshine Annie", graziata dalla fuga della chitarra solista e
da catchy chorus di facile assimilazione. Il fragore di un'area apre "Mister
Saturday Night" capace di evocare le gesta dei grandi Helix del periodo
"Wild in the Streets" ('87). Il piedino continua a tenere il ritmo
con un'altra song da sballo totale quale "Daisy Mae". Dopo "Get
Up" che corre fra AcDc e Cinderella arriva "Dee Dee Dominator";
la voce di Zack Daniels si fa più bassa e rauca, le atmosfere diventano
più pesanti, ma la magia che gli Stampede Queen continuano a diffondere
tramite i loro amplificatori rimane intatta. "Freewheeler" alterna
ottime melodie con parti più slow, fra accenni bluesy e riffs provenienti
dai seminali Ac/Dc. Si prosegue con le toste"Devil's Gone" e "High
Till I Die" per arrivare poi alla tepida e lenta "Wet Velvet",
una bluesy rock song che si trascina per gran parte della propria durata
su territori ascustici, prima del crescendo finale, capace, in alcuni suoi
tratti di mostrare caratteristiche vicine ai The Doors. Brian Vollmer ed
i suoi Helix, guai a chi non li conosce, ritornano nella sanguigna prestanza
di "Animal Love", la mia song preferita dell'intero lavoro. C'è
ancora tempo per dare modo a Zack Daniels di utilizzare i toni più
bassi della propria voce con "Livin' On Ten 24/7", una song inchiodata
a metà fra l'anima blues e quella street rock della band. A concludere
arriva l'autocelebrativa "Stampede Queen" che torna a girare sui
territori dediti al divertimento totale. "A Night At The Cockfights"
è un album che non presenta cedimento alcuno, suonato nella maniera
migliore da questi 4 cowboys canadesi che sanno gettare quintali di benzina
sul fuoco. In poche parole: un'incandescente inferno di rock'n'roll pronto
a deliziare i vostri timpani. Exploders... fuori le palanche, l'acquisto
è d'obbligo! Recensione realizzata da Bruno Rossi |
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