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Basterebbe la presenza di ex membri dei Prisoners, una delle colonne del power-pop anni 80, per ben predisporre allascolto di questo platter, tuttavia se fate parte di quella schiera di diffidenti che sono soliti a non giudicare un libro dalla copertina allora imbattetevi pure nellascolto di Last Chance Saloon e scoprirete con gioia che tutti i vostri sospetti erano infondati. Io sono addirittura orgoglioso che il debutto dellensemble britannico sia stato licenziato da una label nostrana e che la prossima uscita avverrà nuovamente per unaltra etichetta del Bel Paese; ovvero, un 45 giri su Nicotine Records! Questo "Last Chance Saloon" è quanto di più fresco e coinvolgente ho ascoltato in questi ultimi tempi. Lasciatevi colpire dalle dolcissime melodie che si trasformano subito in rabbiosi attacchi punk presenti in Bendy Head e Your Love, oppure dai ruvidi e compatti muri sonori sposati a scanzonate soluzioni canore, debitrici di Boys e Buzzcocks, fulcri chiave di Now And Forever, She Wants It All the Time e Detergent For The Nation. E poi troverete la veemenza di Born To Kiss Arse e Get a Grip, che lascia senza fiato non solo il vocalist, ed i ritornelli quasi melanconici di Frustration e Shit List, i quali non fanno altro che far aumentare gli apprezzamenti del sottoscritto verso "Last Chance Saloon". Per tutti gli orfani dellondata punk di fine 70 e di quella power-pop di poco dopo alla corte di Regina Elisabetta, eccovi servita unabbondante mezzora di incendiario zucchero! Recensione realizzata da Roberto Barisone |
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