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Sickidz Official Website | Steel Cage Records Official Website | |||||||||||||||
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Direttamente da Philadelphia,
grazie alla Steelcage Records, solitamente dedita alla produzione di materiale
scum, ecco far gradito ritorno i Sickidz, i quali non meritano affatto di
passare inosservati agli occhi, o meglio alle orecchie, degli aficionados
del rock'n'roll più primitivo. I "ragazzi malati" nascono
nel '77 e si sciolgono nel 1984, dopo aver dato alle stampe un 12'' Ep titolato
"I Could Go To Hell For You" edito da Big Beat Records e prodotto
da due illustri figure quali Lux Interior e Poison Ivy dei The Cramps. Riformatisi
all'alba del 21° secolo, con una formazione passata da quartetto a quintetto
grazie all'inserimento dei nuovi Sir Robert Emmet Bell e Nurse Betty Gee,
i Sickidz pensano bene di dare alle stampe questo cd diviso fra episodi
riguardanti il presente ("Now") ed alcune esibizioni passate ("Then").
Le prime 4 songs sono state registrate nell'autunno del 2002, con la nuova
line up, e rappresentano nuove versioni di classici della band, quali "1,2,3,4
Die, Die, Die" e "(At The ) Hot Club". Ecco quindi far comparsa
perfette evoluzioni psychobilly, afflitte dai ritmi voodoo e da suoni che
sembrano provenire da un pianeta alieno. E' poi il tempo per "If The
Flys Are Alive", classico lento garage dal sapore primi 80's, seguito
dall'ottima "Wasn't Born To Work", cover dei The Nomads, finita
anche sul tributo "20 Years To Soon"('03) edito dalla svedese
Wild Kingdom. A mettere la parola fine alla prima sessione ci pensa "Spring
Time For Hitler", registrata live nel Maggio del 2003, presso il The
Trocadero di Philadelphia. Quest' ultima song, oltre ad avere un titolo
geniale, risulta, a mio avviso, il miglior pezzo dell'intero album. Il passato
della band viene catturato sempre on-stage, e precisamente durante l'ultima
esibizione prima dello split, tenutasi, per dovere di cronaca, presso il
The Starlite Ballroom, durante il 1980. Ho così il piacere di ascoltare
la vetusta forza d'urto, frenetica ed ultra riverberata, di tre dei sopraccitati
brani, ulteriormente impreziositi da "I'm Cramped", rubata ai
proprietari The Cramps e resa incredibilmente superiore all'originale. Maledizione!
Questo "Now and Then" riesce a farmi rimpiangere di non essere
nato qualche anno prima sul territorio statunitense! Malati, pazzi e fusi
di sorta; ora avete un appuntamento con il vostro store di fiducia, o forse
con qualche strizza cervelli! Recensione realizzata da Roberto Barisone. |
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