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Guarda un po chi si
rivede, arriva il 5° disco dei Senza Benza! Allora vediamo un po
di tracciare una breve storia di questa realtà punk italiana. Vi
annuncio che limpresa è tuttaltro che facile visto che
mi devo affidare quasi in toto alla mia memoria e alle letture storiche.
Purtroppo la rete appare quasi del tutto sguarnita di informazioni sulla
band in questione, oppure il sottoscritto, esperto in motori di ricerca
vari, non le ha trovate!!! La formazione dei Senza Benza risale al 1989,
dopo un paio di demo autoprodotti i ragazzi di Latina arrivano al debutto
discografico con Peryzoma (92) seguito a ruota da Gigius
(93). La band riesce a sbarcare oltre oceano e si esibisce dal vivo
a New York in occasione del New Music Seminar. Nel 1996 i Senza Benza immettono
sul mercato Deluxe (how to make money with punk rock) disco
prodotto dal compianto Joey Ramone. Si prosegue con Volume 4
(99) con la band impegnata a virare su sonorità più
propriamente 60s e sullintroduzione del cantato in madre lingua.
Elementi che tendono a snaturare in maniera evidente la proposta musicale
alla quale i Senza Benza avevano abituato i loro aficionados.
Dopo il mini del 2000 a titolo A bullet in your heart la collaborazione
con letichetta di Cerveteri (Roma) Kaleidoscopic Music prosegue fino
ai giorni nostri e al qui presente Uppers. Che bella sorpresa!!!
Questo disco ritorna a calpestare le zone punk alle quali la band capitolina
ci aveva abituati nei periodi di massimo splendore, strizzando inoltre locchio
ad accattivanti melodie di chiaro stampo pop. Si apre, un po a sorpresa,
con Runaway girl che potrebbe ricordare certe sonorità
legate al glam inglese dei primi 70s. Ma ben presto lo spirito dei
Ramones inizia ad aleggiare su Uppers come ci conferma, con
le sue ritmiche veloci e le sue melodie catchy, la successiva Inside
my heart. Mr. Slowdon prosegue, battendo il chiodo, sul
flower punk tipico dei Senza Benze mentre la successiva The
Reckless one risulta veramente trascinante grazie allottima
prova di Nando (vocals, guitar) e Sebi (guitar, vocals), al suo conturbante
ritornello e alla breve e squassante accelerazione finale! Motivations
si protrae rilassata e poppeggiante, ma lenergia ritorna presto a
salire grazie alla grinta di The undertakers che ci conduce
ad un riuscito remake di Time after time, originariamente appartenente
a Cindy Lauper. Si prosegue con A bullet in your heart, proposta
in versione più tirata rispetto a quella presente sul
mini omonimo. I feel like a pig è uno degli episodi più
aggressivi dellintero lavoro ed appoggia su sonorità di lievo
stampo modernista, grazie soprattutto ad un particolare utilizzo delle voci
effettate. Hey Girl è un lento dal sapore
punk rock, capace di ammaliarci grazie alla sua ottima verve melodica, mentre
Bonzo goes to Bitburg, cover dei Ramones, è il definitivo
grande addio al compianto Joey. Dead after midnight apre con
chitarre acustiche per poi accendere i riflettori su di un riuscito refrain:
una song che vive sul contrasto fra parti più introspettive e puntate
in territori high energy. I dont wanna call you
presenta delle pesanti sferzate elettriche, risultando uno dei miei episodi
preferiti dellintero lotto. Conclusione affidata alle melodie di Dont
tell me lies ed alla acustica ghost track finale a titolo Roy
& Bianca dal tiro alla Beatles! Se non vi siete ancora
convinti sullacquisto di questo dischetto vi suggerirei di affrettarvi,
poiché le prime 1000 copie di Uppers ci omaggiano di
un godibilissimo DVD contenente inediti (laudio track Mamma
mia ed il video di Mr. Slowdown), riprese live, scrensavers,
gallerie fotografiche e filmati storici che si snodano lungo le 23 tracce
audio/video presenti. Pollice in su per Uppers, per il ritorno
in pompa magna dei Senza Benza e per il grande lavoro della Kaleidoscopic
Music: una indie che la sa più lunga di alcune majors,
delle quali evito i nomi! Recensione Realizzata da Bruno Rossi. |
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Vote: 7,5 |