Di solito queste manovre funzionano più o meno così: un manager pieno di fottuti miliardi raduna 3 squinzie e siccome anche l'occhio femminile vuole la sua parte si va a cercare un bel maschietto da non mettere in primo piano, ma magari lo va a piazzare dietro alle pelli. Poi il nostro talentuoso maestro di marketing, promoziona la band come la new sensation al femminile, trova l'incastro con la major adatta ed il gioco è fatto, i dollari piovono a tonnellate e a chi importa se la band suona bene o male? A chi importa se la neonata new sensation ha o meno qualcosa da dire? A nessuno, certo loro sono le stars ed il mondo si deve solo inchinare a tale malefica operazione. Ma per fortuna esistono le eccezzioni ed una di queste è targata Canada e di nome suona come The Rumours. La storia di questi ragazzi inizia nel 2001 quando alla vocalist Lou Rumours e alla chitarrista Just Janelle viene presentata, dal comune tatuatore, la bassista Melissa Starr. La band comincia così ad infuocare la scena di Vancouver attraverso una serie di shows che registrano il tutto esaurito facendo da spalla ad artisti quali Danko Jones, D4, etc.. Nell'estate del 2003 fa il proprio ingresso nella band il batterista Steve Senyk, la formazione è così completa ed in questo 2004 ne arriva la definitiva consacrazione con il contratto con la Switchblade Records e l'uscita del loro debut album titolato "The Mighty Can Fall". Ok, vado subito al sodo e vi descrivo le caratteristiche che mi hanno fatto propendere per piazzare questo Cd nella sezione top albums. Inizierei con il sottolineare l'eterogeneità del prodotto che spazia fra hard rock, hair metal, dolci lenti dominati dal piano, una teatralità degna dei migliori musicals e venature talvolta oscure ed inquietanti. Caratteristica che il sottoscritto continua ad apprezzare, soprattutto quando questi elementi vengono miscelati con intelligenza. Vi aggiungerei la sgangherata prestanza di una singer che unisce in un unico colpo retaggi di Joan Jett, Courtney Love e Share Pedersen. Concluderei segnalandovi la verve di ogni singola conposizione, in grado di convincere grazie ad un sound attraente ed originale. Si inizia con la cupa, decadente ed evocativa "Fight", incline all'heavy metal 80's, seguita a ruota dalla più scalmanata "Pretty" che puzza di street rock soprattutto nel refrain caratterizzato dalla voce particolarmente agressiva di Lou Rumour. Pensate un pò se i Motley Crue incontrassero i Dogs d'Amour e fra di essi si inserisse una forte componente femminile magari proveniente dai Bubble. Credo che questa sia la maniera migliore per descrivere l'atmosfera creata dalla song in questione. Si prosegue con "These Days" quieta e teatrale, segnata da un buon lavoro solista di Just Janielle, prima di cedere alle tentazioni rock'n'roll di "Hotwire"; una song che i Pretty Boy Floyd dei tempi d'oro potrebbero, senza ombra di dubbio, invidiare ai The Rumours. "April" è una contagiosa slow rock songs, sorretta dagli echi delle background vocals che spingono l'ascoltatore nel mondo incantato dei 60's. "Get Over Me" si fa più punkettara, pulsante ed eccitante al punto giusto per fare da colonna sonora ad uno dei vostri party estivi. Dopo la sensuale "Queen Of The Spades" spuntano le note del piano di Lou Rumour che aprono il sipario sul vibrante pathos della ballad "Another Lie", dominata da chorus carichi di atmosfere plumbee. Sul finire c'è ancora spazio per le ottime melodie di "I Believed" e per l'outro pianistica titolata "The Reprise". "The Might Can Fall" è in definitiva un prodotto coraggioso, e The Rock Explosion, nella mia figura, adora ridare a questa componente il giusto valore. Smettetela di sperperare il vostro patrimonio econimico in albums fotocopia, o in falsi d'autore, i The Rumours vi attendono!

Recensione realizzata da Bruno Rossi