Rollerball Official Website | Water Dragons Official Website
RollerBall S-t Cover
Artist: Rollerball
Location: Brisbane, Australia
Line-up:

Mezie Boland (vocals), Dave Talon (guitar), "O" Mclaughlin (bass), Paddycakes Roach (drums)

Album: Rollerball
Label & Pubblication Year: Water Dragon Records, 2002
Tracklist: Jonothan E. / Classical Stimuli / Knock the Top Off / Lost in Space / Lowly Sublime / Eye of the storm / 24 hours / Evie (part 1) / Mainframe / Dragon / Reflections / Believe in the Breeze / Lake of Life (live) / Theme from the Odissey / Video Clips: Evie (part1), Lowly Sublime
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Con i gli australiani Rollerball, formatisi nel lontano 1998, si entra nel mondo dello stoner. Il full-lenght qui recensito, uscito nel 2002 per la francese Water Dragon Records, continene alcuni brani inetidi ed altri estratti dai primi due Eps della band, disponibili sino ad ora, solo sul mercato australiano. Le composizioni hanno un suono molto anni 70, componente che risulta immediatamente evidente all'ascolto delle iniziali e poderose “Jonothan E.” e “Classical Stimuli”: due brani che sembrano estirpati di forza dal repertorio dei fondamentali Buffalo, con una chitarra carica di effetti fuzz figlia legittima dei Blue Cheer. Dopo un breve assolo di percussioni intitolato “Knock’n The Top Off” troviamo “Lost In Space” che nonostante il titolo alla Hawkwind è un ottimo brano in stile ultimi Monster Magnet, quelli poco spaziali ma molto rocciosi di “Powertrip” e “God Says No”. Il blues massiccio di “Lowly Sublime” rimanda ai primissimi Black Sabbath, mentre nella sostenuta “Eye Of The Storm”, in cui la chitarra distorta viene a tratti anche filtrata, tornano a farsi sentire evidenti influenze Monster Magnet. "Rollerball" ci riserva altre piacevoli sorprese con “24 Hours”, dotata di un ritornello molto trascinante ed “Evie (part 1)”, probabilmente il brano più diretto dell’album. Quest’ultimo è una cover degli Easybeats, un gruppo australiano degli anni 60 in cui militava Gorge Young, fratello maggiore dei più famosi Angus e Malcom. Da qui in avanti si ha un leggero calo qualitativo: le seguenti “Mainframe”, “Dragon” e “Reflections” sono tre brani brevi e piuttosto anonimi, idee abbozzate che sicuramente potevano essere sviluppate meglio. Senz’altro risulta più riuscita l’acustica e molto suggestiva “Believe In The Breeze”. La chiusura viene affidata allo strumentale “Theme From Odissey”, un lungo brano dalla partenza pacata e riflessiva che sfocia in soluzioni più aggressive per poi stordirci nella parte centrale con una serie di azzeccati effetti psichedelici: una piccola perla per i cultori delle sonorità hard rock underground anni 70. E' possibile inoltre gustare i Video Clips di "Evie (part1)" e "Lowly Sublime" che ritraggono spezzoni di vita on the road, in studio, on stage e la immancabile ragazza da sballo. I Rollerball dimostrano quindi un'ottima tecnica mista a buone idee e se riusciranno a personalizzare ulteriormente il loro sound potranno veramente diventare una grande band.

Recensione Realizzata da Andrea Zazzarini.

Vote: 7,5