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Fine anni 90, tempo di
divertimento assicurato laggiù sul Sunset Boulevard fra sculettanti
donnine mezze nude e ragazzacci ricoperti di cuoio in cerca di avventure
selvagge. Ed ecco ritornare fra noi i creatori di Leather boys with
electric toys esponenti di rispetto dello street glam rock più
scanzonato e civettuolo. Carriera difficile quella dei Pretty Boy Floyd
arrivati al debutto, con lalbum sopra menzionato, solo nell89
su MCA e passati in brevissimo tempo, a causa dellavvento del grunge,
dalle stelle di platee osannanti alle stalle di etichettine di serie C e
dintorni. Ma i Boyz non hanno mai perso la voglia di rockkare, così
dopo lEp del '98 A tale of sex, designer drugs and the death
of rocknroll e la raccolta Pornstars del '99
ecco arrivare, su Perris Records con distribuzione Frontiers, il loro 1°
live ufficiale a titolo Live at the pretty ugly club registrato
ad Hollywood nellomonimo locale. Appena ho aperto il cd ho respirato
aria di Perris, infatti il book interno è costituito da unico foglietto
stampato a computer e plastificato! Cari american Perris men quando capirete
che non giova essere una della label dalle confezioni più spartane
del mondo, considerando anche il prezzo attuale dei cd? I PBF sono al 90%
Motley Crue con un attitudine rivolta alla ricerca dellessenziale
ancora più accentuata che li avvicina per certi versi ai Kiss e ai
Poison. Steve Summers (anche negli europei Shameless) si impegna dallinizio
alla fine a fare il verso a Vince Neil, accentuandone la classica voce a
paperetta. Kristy Majors (guitar/vocals, uscito ultimamente dalla band e
rimpiazzato da Chad Pole dei City Girls Boys) con i suoi soli sempre melodiosi,
Lesli Sanders (bass/vocals) e Dish (drums) completano la line-up. Come non
rimanere ammaliati dalla sbarbatella Junkie girl fra affilate
chitarre ed il chorus di turno o dalla più dura RocknRoll
outlaws. Non cè tempo per fiatare, qui tutto è
fatto per farci sbattere le chiappe, ed i momenti topici si raggiungono
con Leather boys with electric toys e Set the night on
fire coronate da spunti dai rimandi Kissiani oppure con il veloce
incedere di 48 hours soundtrack del film Karate Kid III. A colmare
la nostra voglia di fun troviamo 2 tracks inedite da studio come la buona
Dont save your love che ci delizia con il suo ritornello
accelerato iper catchy e la deludente Its still rnr
to me da evitare accuratamente! La produzione dei pezzi live è
discreta. Che dire se per voi il divertimento, le melodie facili, la canticchiata
mattutina sotto la doccia e le selvagge nottate da passare in mezzo alle
tette di avvenenti signorine, fra le mura di fumosi night-club, sono componenti
essenziali della vostra dannata esistenza allora: avanti ai banditi californiani
del rock! Recensione Realizzata da Bruno Rossi. |
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