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The Powerknobs Official Website | |||||||||||||||
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The Powerknobs, da Chicago,
una di quelle bands che sanno come farti muovere mediante un incessante
rumoreggiare di puro e schietto rock'n'roll, impiantato tanto nel garage
dei 60's quanto nel Detroit sound dei 70's. Musicisti con un'esperienza
che affonda le proprie radici in ben 15 anni di incessante girovagare nelle
file di bands provenienti da Chicago e poi questo Ep omonimo targato 2002,
con il suo artwork che viene giusto a ricordare i tempi andati dei quali
i nostri si cibano senza pietà. E' sesso ed amore, ed è la
vita sacrificata al verbo del rock che spunta nella opener "The Testosterone
Twist", catturata live durante una session sulle frequenze di WZRD,
una radio di Chicago, nella quale Mike Gaynor, principale co-writer assieme
a Bill Ryan, recita "I'm in a band Called The Powerknobs, we start
rockin' so we quit our jobs" (suono in una band chiamata Powerknobs,
abbiamo iniziato a fare del rock e abbiamo lasciato i nostri lavori) ed
ancora "C'mon baby, move your ass and shake your lips, i wanna kiss
you on your big fat lips" (andiamo baby, muovi il tuo culo e le tue
anche, ti voglio baciare sulle tue grosse labbra carnose). La song che più
rappresenta l'anima di una band che drogata da Elvis, twisteggia sfrenatamente
alla ricerca di qualche sbarbina che sappia far salire il testosterone a
livelli di guardia. "I'm Bored" sputa disagio, droga, stati di
ubriachezza ed un'esistenza passata a frugare ai limiti della società
fra la spazzatura: "I flunked Driver's Ed so i can't even drive, daddy's
so drunk that he can't even stand long enough to beat me with the back of
his hand" (sono stato bocciato a scuola guida così non potevo
nemmeno guidare, mio padre era così ubriaco che non riusciva a stare
in piedi per sculacciarmi). Accenni di tastiere, riffs facili facili ma
di grande impatto per una song che potrebbe essere vista come un mix fra
Stooges e The Sonics. Le soglie del divertimento continuano a salire con
"Sorority Shakedown" e con "Skirts Up!": una dura, marcia,
adulta, esplosione di rock'n'roll! La autocelebrativa "Wild Colonial
Boy" grida "I'm sabotage search and destroy", e la citazione
non è casuale. Iggy ne è la luce, i Powerknobs ne sono la
rilettura da 110 e lode. Poi si furoreggia con l'allusiva "My Baby's
In The CIA" e con la fortunosa avventura di "Library Girl":
giusto per farci sapere che anche nelle biblioteche si può abbordare
qualche angelo dagli occhi blu! Ed alla fine lascio che i miei occhi scorgano
le note finali e così mi accorgo che questo gioiellino inciso ai
Ghetto Recorders di Jim Diamond dei The Dirt Bombs, un personaggio che ha
avuto le palle sode tanto da lavorare con Jon Spencer Blues Explosion, The
White Stripes, New Bomb Turks, etc.. Maledizione, adesso lasciate che la
mia notte bruci di passione... Dove cavolo è finita la mia ragazza?
Non riesco più a trovarla, non risponde agli squilli, non la sento
oramai da due giorni, proprio da quando le ho prestato questo Ep. Accidenti,
ho capito, è andata a farsi una sgambatina a Chicago in compagnia
dei Powerknobs! Fottuti rockers rubacuori, ora ho capito a chi cavolo vi
riferivate con la vostra "Library Girl"! Ops, squilla il telefono,
la mia tipa mi avverte che fra un quarto d'ora è dalle mie parti.
Le mie supposizioni erano errate, ma una certezza rimane: questi Powerknobs
sono un assoluto affare da Exploders! Recensione Realizzata da Bruno Rossi. |
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