Plan Nine Official Website
The Kiss Cowboys There's a Train goin' On Cover
Artist: Plan Nine
Location: Sweden
Line-up:

Reine J (vocals, guitar), Petri R (bass), Turbo 2000 (guitar, harmonica, piano, vocals), Jonny Superstar (drums)

Album: Generation Action
Label & Pubblication Year: Feedback Boogie Records/MNW, March 2001
Tracklist: About time / Let’s dance / Dead boy boogie / Generaction action / Miss Hollywood / Here i am / Dead inside / Make my way / Lean on me / Rockaholic / Life’s like a movie / Superstar
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Grazie al mio continuo vagabondaggio musicale on-line ero riuscito a contattare i Plan Nine molto tempo prima che avvenisse la loro calata Italica in supporto ai Faster Pussycat. La prestazione che i nostri hanno sfoderato presso l’Indian’s Saloon di Bresso mi ha ulteriormente convinto delle capacità di questa band e l’ascolto di “Generation Action” non ha che confermato i miei giudizi positivi. Va ammesso che i Plan Nine, nati nel 1996 e arrivati al debutto con il presente dischetto nel 2001, sono l’ennesima band scandinava impegnata, seguendo l’alettante profumo del “Dio $”, nell’attualizzare la proposta di Hanoi Rocks, Kiss, Motley Crue et similia. procedendo sulla strada di Backyard Babies ed Hardcore Superstar. Tuttavia quando i risultati sono ottimi, si può davvero mettere da parte l’originalità per lasciare spazio a quel feeling che traspare da ogni traccia del dischetto in questione. Lo scan rock di questa band appoggia, come già anticipato, su di un tessuto sonoro e ritmico vicino agli ultimi Backyard Babies con la particolarità dell’utilizzo di melodie e di chorus provenienti dagli Hardcore Superstar più “commerciali” di songs quali “Not dancing, wanna know why?” e “That’s my life”. I Plan Nine riescono così a miscelare con sconcertante maestria la componente più elettrica e selvaggia con soluzioni melodiche dal facile impatto. Ciò che ne esce è dozzina di songs tremendamente ruffiane ed accattivanti che, in una quarantina di minuti scarsi, porteranno a zonzo tutti gli amanti del genere per altre mille “wild nights”! “Let’s dance” è davvero devastante nel suo conturbante crescendo mentre in “Dead boy boogie” spuntano accenni di piano ad opera di Turbo 2000. “Generation action” ci imprigiona con il suo chorus e con la sua verve melodica che non può lasciare indifferenti. “Lean on me” è una ballata potenziata da ampie dosi di elettricità e guidata da esplosive soluzioni melodiche. “Miss hollywood”, “Dead inside” e “Life’s a movie” non vi daranno attimi di tregua, facendo diventare fondamentale il recupero di tale album per i cultori del genere che se lo fossero originariamente perso 2 anni orsono. “Life’s like a movie” ricorda soluzioni più vicine ai seminali Hanoi Rocks e “Superstar” chiude, risultando l’episodio più energico, veloce ed incazzato dell’intero lotto. Chips Kiesby dei Sator firma la produzione di “Generation Action”, aggiungendo ulteriori garanzie sulla riuscita di questo buonissimo lavoro. Nasty Guys, indirizzatevi verso i seguenti “Piani Alti”.

Recensione Realizzata da Bruno Rossi.
Vote: 7,5