E-mail Nyt
Nyt S-t Cover
Artist: Nyt
Location: Italy
Line-up: Simone Motta (vocals, background vocals), Andrea Motta (bass, background vocals), Francesco Worren Ventu (guitars), Alessio Nava (drums)
Album: S-t
Label & Pubblication Year: Self-produced, 2003
Tracklist: Comes To Me / Early Morning / Lasher / NytFall / Born To Be Wild / From Out Of Nowhere
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Quartetto brianzolo di indubbia classe sono questi Nyt, il cui monicker potrebbe essere interpretato come Night o come acronimo di New York Times, come confermatoci dalle parole del singer Simone riportate sul completo press kit inviatoci. I ragazzi si impegnano in un hard rock dalle forti connotazioni 70's, a volte leggermente oscuro e riflessivo, suonato dando largo spazio alla componente progressive. Insomma siamo di fronte ad una band che non interessandosi delle tendenze attuali, sembra reinserire nella propria proposta musicale una profonda vena di improvvisazione, rispolverando l'anima più limpida della tradizione hard rock di mostri sacri quali Deep Purple, Uriah Heep, Led Zeppelin, Blue Oyster Cult, Black Sabbath, etc.. Tastate con i vostri timpani la stupenda "Early Morning" con il titolo vicino a quello della splendida "July Morning" dei mitici Uriah Heep e le trame chitarristiche figlie del migliore Jimmy Page. Men, questo è hard rock senza tempo! La opener "Come To Me" non è da meno con quel suo feeling intimista e soave, sul quale si stagliano le perfette e pulite esecuzioni tecniche del cantante Simone Motta e del chitarrista Worren. "Lasher" è un hard rock progressivo ricoperto di pura nostalgia che con le sue atmosfere molto intense mi ha ricordato alcuni episodi firmati dai migliori Kansas. "Nytfall" conclude la parte dedicata alle songs originali della band, facendosi apprezzare come la song più tecnica dell'intero lotto. Fortunatamente i cambi di tempo e le varie evoluzioni strumentali, sono ben amalgamate nel contesto del brano in questione e non incidono negativamente sulla sua fruibilità da parte dell'ascoltatore. A chiudere ci pensano le covers di "Born To Be Wild" degli Steppenwolf e di "From Out Of Nowhere" dei Faith No More. La prima non mi ha convinto del tutto; infatti l'eccessiva pulizia esecutiva rende troppo "freddo" un brano nel quale una certa dose di aggressività e sporcizia non avrebbe guastato. Riguardo la seconda non mi sento di muovere critica alcuna sull'operato dei Nyt. Per fortuna ci sono ancora in giro musicisti come questi!

Recensione realizzata da Bruno Rossi

Vote: 7,5