Questo terzetto completamente al femminile, proveniente dagli U.S.A., è nato nel 1995 a Long Island. Già dagli inizi la band inizia a guadagnare un discreto seguito presso la scena locale. Tuttavia, con l'inizo del college, le tre amiche sono costrette ad abbandonare la propria città di origine per approdare in tre città differenti: Michele a Philly, Lisa a Washington e Lauren a New York. Anche se la distanza ha impedito alle Number Twelve di esibirsi regolarmente dal vivo, le ragazze hanno così cominciato a registrare le proprie idee su vari nastri e a spedirsli vicendevolmente, dando così ad ognuna la possibilità di elaborare le idee delle altre. La stessa Lisa afferma: "Lo scrivere canzoni a distanza ha permesso ad ognuna di noi di esprimere la propria ben precisa vena creativa all'interno della band, dando allo stesso tempo spunto alle idee delle altre". Nel 2003 Michele ritorna a New York e Lisa spende tutti i propri weekends raggiungendo il resto della band, così le Number Twelve tornano a lavorare unite. Ed eccoci quindi al presente EP d'esordio, con Lisa che si trasferisce in pianta stabile a Manhattan unendosi definitivamente a Michele e Lauren. Michele afferma: "E' grandioso essere di nuovo assieme in un'unica città per fare quello che noi amiamo, portare sul palco tutta la nostra carica. E pensate che questo è soltanto l'inizio…". Ed ora veniamo al lato puramente musicale per poter elogiare una band che comprime in 6 brani un'insospettabile maturità artistica, miscelando energiche scaglie di hard rock, deviazioni punk e metal, chorus e melodie dal flavour pop in un'unica soluzione di continuità. Eccole così smaliziate, veloci e contagiose in "Subdued", song con la quale le nostre sembrano ingaggiare un duello con le The Donnas più robuste oppure impegnate con gli spunti dal sapore modernista di "Breathe", un massiccio tormentone figlio di riffs al limite del nu-metal e di psicotici chorus."All About Your Love" si dimostra di classe strizzando principalmente l'occhiolino a melodie commerciali e dirette, ricalcando per certi versi le orme delle Tuuli. Ma già dall'attacco di "Outdone" la pressione ritorna a salire e tocca livelli di guardia in concomitanza dei refrains, saturi all'inverosimile, segnati da una esplosiva moltitudine di background vocals le quali spuntano dagli speakers per incatenare l'ignaro ascoltatore. Una song che ingloba il vetusto background proto punk dei Dictators, soluzioni nu-rock, punk melodico e pop da hit parade per arrivare a fare esclamare al sottoscritto: "supercool"! E l'incantesimo non sembra nemmeno spegnersi nella conclusiva "Just Say When", la quale presenta un flavour leggermente più oscuro, evocando nelle sulfuree litanie conclusive l'insegnamento dei Cramps. Ricordate, vi avevamo portato in anteprima i Powder e le Erocktica, ora vi diamo in pasto le Number Twelve sicuri di un loro più che radioso futuro. Ascoltatele!

Recensione Realizzata da Bruno Rossi.