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Monster Magnet Monolithic Baby Cover
Artist: Monster Magnet
Location: U.S.A.
Line-up: Dave Wyndorf (vocals, guitar), Ed Mundell (lead guitar), Phil Caivano (rhythm guitar), Jim Baglino (bass), Mike Wildwood (drums)
Album: Monolithic Baby!
Label & Pubblication Year: SPV, 2004
Tracklist: Slut machine / Supercruel / On the verge / Unbroken (hotel baby) / Radiation day / Monolithic baby / The right stuff / There's no way out of here / Master of light / Too bad / Ultimate everything / CNN war theme
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Ritornano i Monaster Magnet del freak per eccellenza Dave Wyndorf, uno dei gruppi che ha inventato lo stoner rock. Albums quali "Spine of god", "Superjudge" e il colossale "Dopes to infinity" hanno gettato le basi di questo genere, diventando un termine di paragone imprescindibile. Con "Powertrip" i nostri hanno accantonato in parte le fughe spaziali alla Hawkwind per concentrarsi su un suono più roccioso e diretto, direzione ribadita anche dal successivo "God says no", risalente e 3 anni fa, e da questo "Monolithic baby!". I Monster Magnet di oggi sono una band magistrale nel fondere passato e presente, e il loro stoner rock pur rimanendo legatissimo al sound dei 70's suona estremamente attuale. "Slut machine" è un'opener devastante, in cui le radici blues dei nostri vengono stravolte in un heavy rock iper-amplificato, e la storia si ripete con "On the verge", dotata di un'imprevedibile accelerazione finale che si trasforma in un cataclisma sonoro. "Supercruel", "Unbroken (hotel baby)" e la title-track sono i brani più diretti e facilmente memorizzabili, dotati di un ottimo appeal commerciale, mentre in "The right stuff", cover di Captain Lockhhed & The Starfighters, misconosciuto progetto dell'ex-Hawkwind Bob Calvert, tornano a farsi sentire le ritmiche ossessive e le sonorità deliranti tipiche degli Hawkwind. Anche la successiva "There's no way out of here" è una cover, e stavolta i Monster Magnet rivitalizzano un bellissimo brano di David Gilmour, tratto dal suo primo album solista del '78, caratterizzato da un'atmosfera drammatica e da un ritornello tagliente. La batteria elettronica di "Master of light" inizialmente lascia perplessi, ma per fortuna il brano poi si sviluppa sulle coordinate classiche del Monster Magnet sound, "Too bad" è invece una ballata acustica decisamente psichedelica. Chiude "CNN war theme", brano decisamente atipico nelle sue cadenze orientaleggianti, ma dai Monster Magnet bisogna aspettarsi questo ed altro! Grande album, I love freaks like them!! Ed ora aspettiamo la loro calata italica, insieme ai The Quill e ai Gluecifer…

Recensione realizzata da Andrea Zazzarini.
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