Minus Official Website
Minus Halldór Laxness Cover
Artist: Minus
Location: Iceland
Line-up: Krummi (vocals), Frosti (guitar), Bjarni (guitar), Johnny (bass), Bjossi (drums)
Album: Halldór Laxness
Label & Pubblication Year: Sony Music, 2004
Tracklist: Boys Of Winter / Who's Hobo / Romantic Exorcism / Angel In Disguise / Flophouse Nightmares / Here Comes The Night / The Long Face / My Name Is Cocaine / The Ravers / I Go Vertigo / Insomniac / Last Leaf Upon The Tree
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Dopo essermi mangiata le mani per non averli visti on stage a Milano al Lambrate Rock Fest eccomi a recensire il loro disco. La band alla quale mi riferisco sono i Minus e il disco s'intitola "Halldòr Laxness", se non vado errata, terzo full-lenght dopo "Jesus Christ Bobby" e "Hey Johnny". Volendoli etichettare in un genere musicale ben preciso si incontrano non poche difficoltà, c'è chi li ritiene grunge, chi alternative rock, chi tendenti all'hard rock, chi li spaccia per stoneggianti o forse hardcore, e chi addirittura li definisce semplicemente rock'n'roll. Per quanto mi riguarda, nessuna singola definizione può calzargli a pennello, perchè i Minus dimostrano esclusivamente una smisurata voglia di divertirsi ed elaborano così una miscela sonora altamente esplosiva, un sound che "spacca"! Diretttamente dalla fredda Islanda i Minus, si presentano ricoperti da pitoni, boa e tatuaggi, e ci regalano un un album di 12 tracce prodotto niente di meno che dalla Sony. Pure l'artwork, che ci spara in faccia le loro sagome selvagge riprese durante qualche esibizione live, sembra catturare un instante del loro distruttivo senso musicale. I primi due brani "Boys Of Winter" e "Who's Hobo" ci riportano alle sonorità della Seattle degli anni '90: energiche, gridate, sporche, tossiche e sudate, insomma grunge a tutti gli effetti. "Romantic Exorcism", invece, sterza su sonorità completamente differenti. E' un brano che in modo, più o meno evidente, va a parare sulle coordinate stilistiche degli Him, rivisitandole in maniera psicotica e delirante, come solo i Minus potrebbero fare. "Angel In Disguise" è un gran bel brano dal testo ricco di suggestioni e atmosfere inquietanti: "You're an angel in disguise with the devil inside, you try to make me dance into the fire, you take me much higher". Il tutto viene condito da una batteria incessante, giusto per non abbassare il tiro decisamente kick ass. "Here's Comes The Night" si presenta come l'episodio più rock'n'roll, energico e trascinante dell'intero lavoro. Che dire poi di una chicca quale "My Name Is Cocaine": un piccolo capolavoro che accoglie in sè riffs di stampo rock'n'roll, smorzati da echi grunge cupi e sofferti. E quando meno te lo spetti ecco che spunta pure il contenuto ad effetto. Forse ci potevamo giusto aspettare un testo all'insegna del party'n'fun ma invece i Minus non ci pensano nemmeno lontanamente. In questa song è la cocaina che si rivolge a tutti voi, senza retorica o buonismo, ma solo con un gran e profondo senso di realismo ed amarezza. Dopo le tiratissime e cattive "The Ravers" e "I Go Vertigo" è la volta di "Insomniac" che stupisce con un flavour orecchiabile, nel quale suggestioni in stile "Pennyroyal Tea" sembrano incontrarsi con i Cure. L'album si chiude con un brano singolare, "Last Leaf Upon The Tree", forte della colaborazione di Katiejane Garside, voce femminile che cui conduce in un'atmosfera quasi horror. Il risultato è un effetto inquietante e suggestivo cone le parti vocali che sembrano provenire direttamente da un mondo ultraterreno e sommerso. Quando viene l'ora di tirare le somme non posso fare a meno di notare quanto questo "Halldór Laxness" sia eterogeneo e per certi versi innovativo. Non è facile trovare in commencio un lavoro che scalcia così forte ma allo stesso tempo mantiene quell'indole bastarda e meticcia capace di farlo risultare appetibile ai palati di una larga schiera di consumatori. Ascoltatelo e non potrete fare a meno di rendervi conto che molto presto questi pregevoli freaks inizieranno a contagiare anche il popolo tricolore. Almeno, noi di The Rock Explosion ce lo auguriamo vivamente!

Recensione realizzata da Olivia Balzar

Vote: 8