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Maximum RNR Official Website | |||||||||||||||
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Parla chiaro la nuova ondata di bands provenienti dal Canada, rumoreggia
su frequenze diverse, magari chi lo fa con accenti più poppy e
chi invece pesta di brutto con lo sleaze nel cuore ed una bottiglia di
Jack nelle vene. Fatto sta che il press kit d'accompagnamento a questo
lavoro dei Maximum RNR di Toronto parla più che chiaro e l'ascolto
delle songs non delude poi di certo le aspettative. Questi ragazzi spaccano
se amate il sound di bands quali Motorhead, Zeke, Speedealer, Nashville
Pussy, etc. High voltage punk'n'roll spedito ed incazzato, marcio al punto
giusto, spruzzato di reminescenze metal, hardcore e persino blues, che
non dimentica neppure il refrain alla AC/DC, tanto per dirvi che questa
manciata di songs vi colpirà duro già dal primo instante.
Da queste parti tutto fila a canna o a manetta (come si sul dire giù
per le lande dell'Oltrepò Pavese) oppure se non andate d'accordo
con il Bonarda ed il Sangue di Giuda, diciamo che i Maximum RNR premono
di brutto sull'acceleratore! Nati con il nome di Maximum RNB i nostri
varieranno poi il loro monicker in quello attuale nel 2002, alla luce
del loro 7'' d'esordio, il quale vede in veste di produttore, come il
lavoro qui recensito, un personaggio di spicco quale Ian Blurton (già
impegnato in questo ruolo con The Illuminati, Tricky Whoo e The Weakerthans;
per maggiori informazioni a questo vi rimando a questo link: Ian_Blurton).
I Maximum RNR hanno poi snocciolato una lunghissima serie di live shows
(più di 150 per la precisione), che li ha portati a condividere
il palco con bands di assoluto rilievo quali The Dwarves, Electric Frankenstein,
The Dictators, The Reverend Horton Heat, The Candysnatchers, Thor, etc..
Meccanismi oliati alla perfezione per una sinfonia della distruzione che
viene riassunta dai 6 episodi presenti in questo EP omonimo uscito nel
Marzo del 2004. L'opener "Stormfront" innalza un disumano elettrico
e fuzzato wall of sound, con le metalliche incursioni della chitarra solista
di Keith Barman. Da qui in poi è una pura danza rock'n'roll a partire
dalla seguente "Southern Comfort", che per certi versi mi ha
ricordato i nostrani Bad Dog Boogie. Hey ragazzi, com'è che in
Italia questa bevanda non è ancora così conosciuta? Wake
up! Sveglia, sveglia, buttatene giù un goccino, è un toccasana!
Non ci credete? Ascoltate che cosa hanno tirato fuori i Maximum RNR sotto
le influenze della musa Southern Comfort. "Switchblade" girà
su ritmi boogie e nella sua rozza attitudine non dimentica un background
blues, ma il miracolo arriva con l'impazzita "Cutthroad" e la
seguente "Lucky Charm": due tremende e deraglianti marce sacrificate
sull'altare dell'high voltage punk'n'roll; roba da far festa fino all'alba,
da cantare fino al totale disfacimento delle corde vocali. Maximum RNR,
giù il southern e su il pollice: grandi e bevuti, cosa altro volete?
Mai monicker fu più profetico, questa è una Bibbia del RNR
in versione bignami, goduria pura! Recensione realizzata da Bruno Rossi |
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