Long Dong Silver Official Website
Long Dong Silver S-t Cover
Artist: Long Dong Silver
Location: Milano, Italy
Line-up: Mickey “Smell Of Napalm” (bass), Chemical Head (vocals), Mick-Da-Gritt (guitar), The Hands Of Doom (drums)
Album: Long Dong Silver
Label & Pubblication Year: Self-Produced, 2002
Tracklist: Intro / Taste my erection / I don’t wanna be a human being anymore / Tritonius / Wake up you’re dead / Cock goddess
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Ecco a voi i milanesi Long Dong Silver con il loro omonimo mini cd di debutto registrato nel giugno ’02. Una copertina ad elevato tasso sessuale, in grado di fornire esaustive delucidazioni sul significato del monicker adottato dalla band, titoli per i quali non servono commenti ed un look oscuro e funereo supportato da soprannomi letali, acidi o fatalisti quali Mickey “Smell Of Napalm”(bass), Chemical Head (vocals), Mick-Da-Gritt (guitar) e The Hands Of Doom (drums) fanno salire immediatamente il livello della mia inappagabile curiosità a livelli di guardia. “I più piccoli atti religiosi, da parte di qualunque soggetto, verranno puniti con la morte”, con queste parole, tratte dal film “Salò e le 120 giornate di Sodoma”, esordisce l’intro per poi debordare in uno strumentale dai forti richiami stoner fra cupe dosi di Blue Cheer e grettezze care agli Spiritual Beggars. Grande sorpresa, viene suscitata nel sottoscritto, dalla veloce “Taste my erection” e dal suo flavour profondamente rock’n’roll. Voce sporca e fumata, grande guitar work solista, cori catchy di facile assimilazione ed accelerazione finale dettata da una batteria sugli scudi fanno di questo piccolo gioiello la mia fav song dell’intero lotto. La componente stoner tende lentamente a riappropriarsi dell’anima dei Long Dong Silver sfociando, dopo la nera virulenza di “I don’t wanna be a human being anymore”, nella lisergica elettricità, nelle ipnotiche vocals e nei ritmi rarefatti e ossessivi che fanno di “Tritonius” un altro pezzo da novanta in bilico fra Kyuss e Blue Cheer. Con “Wake up you’re dead” e “Cock Goddess” si torna sul versante più rock’n’roll dando largo sfoggio delle qualità di Mick-Da-Gritt, un guitarplayer in forma smagliante! I Long Dong Silver sono usciti dalle loro tombe, animati dalle loro perversioni sessuali miscelate a qualche acido di troppo e hanno dato vita ad un wall of sound che spicca per eterogeneità, capacità tecniche e per il songwriting maturo supportato da un’ottima produzione. Così se vi sentite come San Tommaso vi consiglio vivamente di ficcare il vostro naso fra i minuscoli solchi digitali di questo dischetto. E dopo questo atto “religioso” preparatevi ad essere puniti con la morte: quella della vostra anima data in pasto ai Long Dong Silver, s’intende!!!

Recensione Realizzata da Bruno Rossi.
Vote: 8