Josh Todd Official Website
Josh Todd You Made Me Cover
Artist: Josh Todd
Location: U.S.A.
Line-up: Josh Todd (vocals), Jesse Logan (guitars), Mike Hewitt (guitars), Mark John (bass), Kent Ross (drums)
Album: You Made Me
Label & Pubblication Year: Todd Entertainment, LLC - 2004
Tracklist: Mind Infection / Broken / The Walls / Flowers & Cages / Shine / Afraid / Blast / Burn / Circles / Straight Jacket / Slave / Wasted / Lovely Bones
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E' tornato, ma non è risorto, perchè Josh è sempre stato con noi, con la sua voce ed il ricordo che ora lascia spazio ad una nuova ondata di duro piacere. Per chi non lo sapesse Josh Todd è stato il singer fondatore dei Buckcherry, una delle band più significative del rock'n'roll a cavallo fra la fine e l'inizio del 21° secolo. Le loro 2 uscite a partire dall'omonimo cd del '99 fino a "Time Bomb" del 2002 hanno segnato un nuovo modo di suonare rock'n'roll, con suoni aggiornati ma con tutta la carica grezza del passato. Così sapevo che Josh stava lavorando duramente al proprio come back e per questo le mie aspettative erano molto elevate. D'altronde non poteva essere altrimenti per un artista che, con i Buckcherry, ha dato vita a vere e proprie chicche del genere: "Lit Up", "For The Movies", "Time Bomb", "Underneath", "Whiskey On The Morning", raggiungendo il traguardo di oltre un milione di copie vendute in tutto il mondo. Josh una volta chiusa l'avventura con i Buck' iniziò a cercare una nuova band, sino a quando leggendo un magazine locale di Los Angeles, per la precisione Music Connection, scrutò fra gli annunci, l'appello di una formazione che cercava un singer. I giovani offerenti si erano da poco trasferiti da Salt Lake City a Los Angeles ed erano influenzati da una serie di bands che andavano dai Deftones agli At The Drive In. Josh, che cercava proprio nuova e giovane linfa vitale, rispose a questo annuncio e dopo l'incontro portò subito i ragazzi in sala prove; l'affinità fu immediata e la nuova creatura ebbe origine. La vena creativa del singer non è mai venuta a meno; basti pensare che a partire dal 2002 Todd ha scritto 20 songs con Keith Nelson, che sarebbero poi dovute finire sul 3° album dei Buckcherry, 9 songs con i sempre più patetici Guns'n'Roses, 30 songs con la nuova band e 9 con Muggs dei Cypress Hill, delle quali 2 sono poi finite su questo "You Made Me". Ed il nuovo album riparte proprio da dove Josh ci aveva lasciato con i Buckcherry, riprende i tratti distintivi di "Time Bomb" e li eleva in modo eterogeneo ad una nuova dimensione, preambolo di sviluppi futuri. In alcuni episodi i riffs si sono ulteriormente incattiviti, giungendo al metal, ma la voce è rimasta la stessa; dona ancora quella carica adrenalinica, gretta e sincera di allora ed allo stesso tempo diventa capace di stendere, all'occorrenza, linee melodiche di indubbio spessore. "You Made Me" parla della società e di tutti i fattori che possono modificare o plagiare la nostra vita; così la volgarità per Josh non è nient'altro che un riflesso dei tempi attuali. Quando "Mind Infection" parte, vengo di nuovo riportato a qualche anno fa; c'è ancora tutto quello che avrei voluto ascoltare, i Buckcherry sembrano ancora fra di noi, e penso che solo chi ha profondamente divorato quei folgoranti periodi, può capire, quale sia la mia intensità emotiva, nell'ascoltare questo pugno di note. "Broken" assembla potentissimi riffs, vicini al nu-metal style, con parti atmosferiche mentre "The Walls" è una sorta di ballata spezzata da un potente refrain, dall'enorme potere melodico e commerciale, che potrebbe ricordare la vecchia "Place In The Sun". In "Flowers & Cages", da subito ad esplodere è la pura rabbia, con Josh che grida "The battle has just begun! The battle has just begun! Art of war!" intanto le chitarre sanguinano nel produrre incursioni metal, ma poi la song ha uno sviluppo più lineare e di grande impatto. "Shine", primo singolo e prescelta per il video di turno, è ipnotica; pervasa da ruvide armonie, malata ed attraente, così come la seguente "Afraid". Due classiche songs con le quali i Buckcherry fans gioiranno, due grandi tocchi di classe! Ma è tempo di dare adito agli esperimenti e "Blast" profuma addirittura dei migliori Rage Against The Machine. "Burn" il cui testo è basato su un episodio del TV show "Forensic Files" è un massacro distorto, putrido e rozzo. "Circles" torna a battere su connotati più rilassati e melodici, ricordando i Nickelback, così come la più ruvida "Slave". Ma attenzione lo spirito e il timbro alla Bon Scott di Josh sono ben vivi e presenti, così ogni paragone può risultare superfluo. "Straight Jacket" è un grande e pesantissimo delirio, nel quale non sono riuscito a contare quante volte, Josh ripete "fuckin'" e scorrettezze varie. C'è ancora spazio per il dinamismo di "Wasted", che per il titolo e qualche riffs mi fa pensare ai Beautiful Creatures, e per il conclusivo intimismo della commovente ballata "Lovely Bones", ispirata all'omonimo libro. Da segnalare le stupende e maestose linee vocali del chorus, che fanno gonfiare il cuore fino a far scendere qualche lacrimuccia. Alla produzione troviamo Chris Johnson (Evanescence, Masters of Reality) e il mixaggio è affidato a Rob Chiarelli (Madonna, Public Enemy). Il re è tornato, colui che ha prestato la sua figura per una campagna pubblicitaria di Calvin Klein, colui che ha recitato nell'indie film "Lightning Bug", diretto da Rob Hall, ed in altri ancora, si è riappostato dietro ad un microfono. Quello che ne è uscito al primo ascolto ti convince, al secondo inizi ad amarlo, al terzo sei completamente imprigionato e fottuto! Questo è fottuto e volgare rock, pericoloso e tatuato, questo è Josh Todd!!!

Recensione Realizzata da Bruno Rossi.
Vote: 8