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Icon & The Black Roses Official Website | Dark Wings Records Official Website | |||||||||||||||
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Gli Icon & The Black Roses nascono nel 1999 sotto il nome di Blue Obsession.
I ragazzi portoghesi sono giunti alla release del qui recensito loro debut,
sotto l'egida dell'etichetta tedesca Dark Wings, specializzata in gothic,
nella primavera del 2004. Quando ho ricevuto il loro CD, solo dando un'occhiata
all'artwork, mi è subito apparso chiaro quale fosse la loro dimensione
musicale. E pensare che ho desistito, da un bel po' di tempo, dal provare
ad indovinare la proposta di una bands solo scrutandone l'immagine; perché
molte volte tutte le convinzioni finiscono nel crollare una volta piazzate
le cuffie! Ma esistono ovviamente le eccezioni (
ovunque!) e questa
volta non ho toppato di un filo. L'artwork fa tanto HIM, le sonorità
dei nostri sono molto HIM, il timbro vocale del singer Joao Da Silva alias
Johnny Icon sono tremendamente vicine a quelle di Ville Valo. Non ci credete?
Allora, provate per esempio ad ascoltare l'opener "Black Rose"!
Pensate che per fare uno scherzetto ad una mia amica fanatica del combo
finlandese, le ho piazzato nello stereo questo dischetto spacciandolo per
una raccolta di materiale inedito degli HIM, ed alquanto stupita, lei ha
avuto il suo bel da fare ad accorgersi della tremenda bufala messa in atto.
Per farla breve potrei identificare gli Icon & The Black Roses come
gli HIM portoghesi, la realtà è questa, ed il combo iberico
corre il grave rischio di finire per sempre archiviato sotto il fascicolo
"clone artists". Ma guardiamo pure agli aspetti positivi ed allora
ci ritroveremo innanzi a musicisti di talento che rafforzano il loro sound
con una produzione all'avanguardia, una "blasting production"
per dirla alla The Rock Explosion, realizzata in terra teutonica. 12 brani
per più di 51 minuti di atmosfere gotiche, le quali trovano il loro
massimo splendore in "Remember" nella quale compaiono ampi sprazzi
di lead and background vocals al femminile, le quali mi fanno pure pensare
ai Lacuna Coil o agli Evanescence. Il brano dal massimo impatto emozionale
è probabilmente "Sweetest Emptiness of Love" e anche la
cover di Kate Bush "Running Up That Hill" è davvero ben
eseguita. Come hits del lavoro vi segnalerei pure l'ottima "Angel"
provvista di un ritornello dirompente, e "Crucify Your Love",
dotata di buone incursione elettriche, un incalzante refrain e conclusivi
vocalizzi femminili da brivido! Se amate il gothic allora sappiate che gli
Icon & The Black Roses meritano sicuramente un vostro ascolto, anche
se consiglio alla band di rendere più personale la loro proposta.
Attualmente gli Icon & The Black Roses sono alla ricerca di un nuovo
tastierista, dato che Adam Nox ha lasciato la band per dedicarsi a non meglio
precisati progetti personali. Recensione realizzata da Bruno Rossi |
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