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The Gecko Brothers Official Website | Drunkabilly Records Official Website | |||||||||||||||
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Smettetela di bere ragazzi,
guardate che mega trancio di ragazza è davanti a voi sul ciglio della
desertica highway to hell! Basta con il Jack Daniel's e la Budweiser, è
tempo di fare ben altro, parcheggiate la vostra texas mobile e dateci dentro!
No accidenti, i The Gecko Brothers suggeriscono l'esatto contrario e quindi
ci dovremo adeguare a vedere paesaggi doppi! La prima volta che ho dato
uno sguardo alla copertina di questo "Stop Bitchin', Start Drinkin'!"
mi è balenato il ricordo di Corey Parks, biondona procace ex bassista
dei Nasville Pussy ed ora nei Die' Hunns con Duane Peters. Insomma dato
l'artwork, che ci si poteva aspettare dai 4 olandesi volanti di Breda? Ma
certo, solo potente, duro e veloce rock'n'roll nella tradizione dei padri
Motorhead. E così avviene appena attacca l'opener "Hail To The
Drinkpimp", con la propria introduzione visceralmente puttanesca. Questi
4 fratelli, veri, presunti o falsi, randellano a 200Km/h o a 61.1111111
m/s, come suggerisce la malefica calcolatrice di Google. Formati da musicisti
provenienti da altre bands: in particolare Eric (Batmobile) e Mo (ThunderMug)
i The Gecko Brothers, dopo il demo "Lock 'm Away", sono passati
nel roster della Drunkabilly Records, che nei primi del Dicembre 2003, ha
dato alle stampe questo grezzo attacco sonoro, registrato presso il Void
Studio di Eindhoven, sotto la guida dell'esperto Pieter Kloos (già
impegnato con le produzioni di Peter Pan SpeedRock, The Spades, 7 Zuma 7,
etc.). 35 minuti e 59 secondi che pompano un'inesauribile energia, fra uno
spietato guitar working, una arrembante batteria e chorus diretti come un
cazzotto di Mike Tyson. Il piacere del sottoscritto è stimolato all'ennesima
potenza dal massacro a titolo "Time To Die", dalle voci al femminile
che spuntano nei chorus della posseduta "Let's Have Some Violence",
dal rock'n'roll fiero e scanzonato di "One Loud Fuckin' Family"
fra AC-Dc ed un lieve retrogusto southern! Questa furente famiglia arriverà
nella vostra città, ruberà le vostre donne, farà esplodere
i vostri cervelli, riempirà i vostri boccali con una sostanza di
colore simile alla birra, ma da sempre espulsa dal corpo umano, quindi non
avete scelta: inginocchiatevi e adoratela! Questo è in sintesi il
messaggio che Mo urla senza tregua. "Bartender" è talmente
furiosa da ricordare gli Zeke oppure bands meno blasonate, ma assai valide
quali: The Dontcares, Red Hot Lovers, Bitchin'Camaros, etc.. Poi via con
gli incandescenti solos di "Lock 'm Away" e con la pubblicità
pro-regresso di "Let's Get Drunk" che consiglia di sopire nell'alcool
l'ultima delusione amorosa, perchè da queste parti si è troppo
orgogliosi per poter piangere! E a dare fine all'ascesa dell'inferno sulla
terra ci pensano la smidollata "Orange Outang Boogie" e la rallentata
"On Our Way (To Elray)". Assolutamente kick ass! Recensione Realizzata da Bruno Rossi. |
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