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Fillmore Slim Official Website | |||||||||||||||
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Per la serie "all or
nothing" The Rock Explosion si è data a scandagliare il panorama
della Detroit Rock City. Esattamente non c'è niente di voluto dietro
a questo orientamento, è esclusivamente capitato che una serie di
bands e materiale, provenisse per qualche motivo da quei paraggi. Così
ho pensato di recensire il tutto in uno spazio di tempo il più breve
possibile, giusto per agevolare i nostri lettori ad approfondire la conoscenza
con le bands legate da tale provenienza geografica. Questa volta mi occupo
dei glamsters Fillmore Slim, attivi sino dall'aprile 2001 ed usciti allo
scoperto con l'omonimo demo nel 2003. Devo ammettere che la produzione di
queste 5 songs è davvero penalizzante, un concentrato di suoni caotici,
chitarra e basso impastati ed una batteria che suona in stile "bordello"
da officina meccanica. Però, per quello che si riesce a capire, i
ragazzi ci sanno veramente fare e ci danno dentro con il loro sleaze, glam
rock debitore assoluto a Faster Pussycat, Poison, Pretty Boy Floyd, New
York Dolls. Si apre con "Star Quality" ed il suoi ottimi catchy
chorus, con la voce di Vic Wayne che fa il verso alle "paperelle"
più famose del pianeta; un buon mix fra Steve Summers, Taime Down
e Vince Neil dei bei tempi. Da segnalare anche il bello intermezzo slow,
con i mini amplessi femminili, giusto a dare quel sentore di porno attitude
che fa sempre bene al morale e all'anima. Con "Tragedy" i Fillmore
Slim si vanno ha riprendere i New York Dolls di "Trash", inseriscono
le background vocals al femminile e questa song diventa in pochi secondi
la mia preferita. In "After Hours" i ragazzi ci mettono una bella
dose di grinta, così come in "Rumors and Lies". Quest'ultima
è la song che risente in maniera minore dei difetti di produzione
e rivela definitivamente l'adorazione dei nostri verso i Faster Pussycat.
La conclusiva Black Comedy, registrata durante un'esibizione dal vivo è
davvero cacofonica, per cui tenderei ad escluderla da qualsiasi commento,
aspettando di avere una più valida possibilità di ascolto.
A salvare i Fillmore Slim è esclusivamente la loro energia, attualmente
agli estimatori del genere restano poche scelte: continuare ad ascoltare
i capolavori del passato, mettersi alla ricerca di nuove bands come questa,
che pur non essendo per nulla originali, sanno rolleggiare a dovere oppure
aspettare e sperare in un degno ritorno dei capostipiti del genere. Io preferisco
divincolarmi nei meandri dell'underground e voi? Recensione Realizzata da Bruno Rossi. |
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