Fillmore Slim Official Website
Fillmore Slim S-t Cover
Artist: Fillmore Slim
Location: Detroit (U.S.A.)
Line-up:

Vic Wayne (vocals), Jerri Allen (bass), Whiskey Daniels (guitar), Craig Stevens (guitar), Dave Smith (drums) - Additional Artist: Todd Burke (drums), Dino Damage (guitar)

Album: S-t
Label & Pubblication Year: Self-produced, 2003
Tracklist: Star Quality / Tragedy / After Hour / Rumors And Lies / Black Comedy (live)
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Per la serie "all or nothing" The Rock Explosion si è data a scandagliare il panorama della Detroit Rock City. Esattamente non c'è niente di voluto dietro a questo orientamento, è esclusivamente capitato che una serie di bands e materiale, provenisse per qualche motivo da quei paraggi. Così ho pensato di recensire il tutto in uno spazio di tempo il più breve possibile, giusto per agevolare i nostri lettori ad approfondire la conoscenza con le bands legate da tale provenienza geografica. Questa volta mi occupo dei glamsters Fillmore Slim, attivi sino dall'aprile 2001 ed usciti allo scoperto con l'omonimo demo nel 2003. Devo ammettere che la produzione di queste 5 songs è davvero penalizzante, un concentrato di suoni caotici, chitarra e basso impastati ed una batteria che suona in stile "bordello" da officina meccanica. Però, per quello che si riesce a capire, i ragazzi ci sanno veramente fare e ci danno dentro con il loro sleaze, glam rock debitore assoluto a Faster Pussycat, Poison, Pretty Boy Floyd, New York Dolls. Si apre con "Star Quality" ed il suoi ottimi catchy chorus, con la voce di Vic Wayne che fa il verso alle "paperelle" più famose del pianeta; un buon mix fra Steve Summers, Taime Down e Vince Neil dei bei tempi. Da segnalare anche il bello intermezzo slow, con i mini amplessi femminili, giusto a dare quel sentore di porno attitude che fa sempre bene al morale e all'anima. Con "Tragedy" i Fillmore Slim si vanno ha riprendere i New York Dolls di "Trash", inseriscono le background vocals al femminile e questa song diventa in pochi secondi la mia preferita. In "After Hours" i ragazzi ci mettono una bella dose di grinta, così come in "Rumors and Lies". Quest'ultima è la song che risente in maniera minore dei difetti di produzione e rivela definitivamente l'adorazione dei nostri verso i Faster Pussycat. La conclusiva Black Comedy, registrata durante un'esibizione dal vivo è davvero cacofonica, per cui tenderei ad escluderla da qualsiasi commento, aspettando di avere una più valida possibilità di ascolto. A salvare i Fillmore Slim è esclusivamente la loro energia, attualmente agli estimatori del genere restano poche scelte: continuare ad ascoltare i capolavori del passato, mettersi alla ricerca di nuove bands come questa, che pur non essendo per nulla originali, sanno rolleggiare a dovere oppure aspettare e sperare in un degno ritorno dei capostipiti del genere. Io preferisco divincolarmi nei meandri dell'underground e voi?

Recensione Realizzata da Bruno Rossi.
Vote: 6,5