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Dreamtide Official Website | |||||||||||||||
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Molti di voi ricorderanno sicuramente
i Fair Warning, una grandissima band che negli anni 90 ha letteralmente
deliziato i melodic-rockers con 4 albums assolutamente strepitosi! I Fair
Warning riprendevano il sound potente e melodico degli Scorpions degli anni
80 dandogli un taglio moderno e "americano"; ma nonostante la
qualità dei loro lavori riuscirono ad ottenere successo solo in Giappone,
mentre in America ed in Europa non furono mai capaci di elevarsi dallo status
di "cult band": d'altra parte quelli erano gli anni del grunge
e del crossover, non era più tempo per sonorità melodiche.
Nel 2000, a pochi mesi di distanza della pubblicazione dell'ennesimo capolavoro,
intitolato "Four", la band si sciolse, e dalle proprie ceneri
nacquero i Soul Doctor del vocalist Tommy Heart ed i Dreamtide costituiti
dal chitarrista Helge Engelke e dal batterista C.C.Behrens. Siamo quindi
attorno al 2001, i Soul Doctor optano per un sound roccioso, più
heavy, ma il loro album omonimo del 2001 ed il successivo "System Go
Wild" risultamo fin troppo monolitici e a volte la voce acuta del "divino"
Tommy Heart non sembra a proprio agio. Buoni cd e nulla più, sicuramente
mezze delusioni. I Dreamtide invece possono essere considerati gli autentici
successori dei Fair Warning, da cui riprendono lo stile melodico e A.O.R.-oriented.
Il loro "Here Comes The Flood" di 2 anni fa è ottimo anche
se solo in 2 o 3 episodi riesce a raggiungere i livelli della band madre.
Questo "Dreams for the Daring" è il suo degno successore,
ma ancora una volta i vertici di capolavori come "Rainmaker" e
"Four" sono solo sfiorati. I brani convincono, a tratti esaltano,
ma sembrano quasi sempre mancare di quel quid in più che trasforma
una bella canzone in un classico. In particolare la voce del pur bravo Olaf
Senkbeil è troppo ordinaria per non far rimpiangere Tommy Heart.
"Dreams for the daring" ha comunque tanti lati positivi: "Dream
Real" apre il cd con forza, ben sorretta dalle keyboards di Thorsten
Luderwald, di grande impatto anche "Live and let live", caratterizzata
da cori ariosi e da un pregevolissimo solo di Engelke, nel quale la chitarra
raggiunge note altissime. Ottime anche la ballad "All of my dreams",
che susciterebbe l'invidia degli Scorpions, e l'incalzante "I'm not
with you", memorabile il refrain di "Man on a mission" sottolineato
da cori "sotterranei", mentre in "Dreams are free" Engelke
ancora una volta fa letteralmente urlare la chitarra con un funambolico
solo. L'epica "Eden" avvicina i Dreamtide ai Ten e la chiusura
del lavoro viene affidata a "You can't burn my heart" che ben
rappresenta il lato più classicamente A.O.R. dei Dreamtide. "Dreams
for the daring" è quindi un un album da avere, ma per poterlo
gustare al 100% bisogna assolutamente dimenticarsi dei Fair Warning! E vi
assicuro che l'impresa, per il sottoscritto, è quantomeno ardua
Recensione realizzata da Andrea Zazzarini. |
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