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The Slash City Daggers Official Website | Abe Ruthless Official Website | Unity Squad Records Official Website | |||||||||||||||
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Durante i miei
viaggi nei meandri di Infernet mi sono ritrovato per caso catapultato
fra le rozze distorsioni PunknRoll degli americanissimi, made
in Arizona, Slash City Daggers. Cosi, dopo contrattazioni varie e i soliti
intoppi postali, sono riuscito ad avere fra le mani i primi due lavori di
questa interessantissima band! Lalbum di cui mi accingo a parlarvi
è uscito nel 2000 per la indie Unity Squad Records e vede la band
ancora con il vecchio monicker The Daggers. Via, si parte! Lock
up your daughters è semplicemente un secco e fortissimo calcio
nel sedere: 15 episodi sporchi e direttissimi, dove le chitarre girano facili
ed efficaci e lattitudine diventa veramente spacca ossa! Questi ragazzi
devono essere cresciuti ingoiando quintali di New York Dolls, Johnny Thunders,
Ac/Dc e Ramones: cosa vuoi che importi a loro del tempo passato, delle mode
venute ed andate? Il loro rocknroll è palesemente vecchio
e ultra sboccato ma questa formula a distanza di 30 anni provoca ancora
danni e funziona benissimo, almeno per le mie orecchie! Si parte a mille
con la sparata Get what you want, 1 minuto e qualche secondo
di adrenalina pura con la batteria di Pickley subito sugli scudi. In
the bathrom sprizza rocknroll da tutti i pori, e potrebbe
essere vista come un ipotetico mix fra la perversione New York Dolls e le
Poison guitars di Talk dirty to me! Lets get it
on riparte sparata e vede lapice nella sua conclusione guidata
da veri e propri lead guitar killer breaks! Lattitudine helter
skelter esce anche nella successiva Whiskey and the devil
ma la sorpresa arriva con linaspettata cover di Mama Kin
degli Aerosmith! Punkizzata e tagliuazzata ma sempre fottutamente trascinante.
Bad Dreams ci fa sculettare con il suo incedere ai limiti del
boogie, mentre City bus girl mette in mostra una band che si
sa divincolare bene anche su ritmi medi, con lapporto della chitarra
solista di Dave Reckless ancora una volta fondamentale. La graffiante e
perversa I like a lot ci conduce ad una potenziata versione
di The apartement song, cover di Tom Petty. Si prosegue con
la distruttiva All night sucker che prelude alla ben calibrata
Kick me baby, un giusto mix fra melodia ed energia, con quel
suo coretto semplice semplice da canticchiare ancora mille volte! La chitarra
riprende a macinare raw riffs con Sick of you, grande nellsuo
incedere a stop and go! Il feeling slow di Fast talker e Off
the Wall, con il suo inizio Ac/Dc oriented, portano a conclusione
questo lavoro totally Kick ass impact. Promossi! Recensione Realizzata da Bruno Rossi. |
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