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Se n'è parlato tanto e finalmente è lì che gira nel mio stereo. Devo confidarvi che non vedevo l'ora. Ebbene sì, è uscito il primo, ottimo, lavoro dei nostrani Cathouse e si chiama, manco a dirlo, "In Pussy We Trust". Titolo a parte, niente di queto disco sembra scontato. In primo luogo si distingue per un artwork di tutto rispetto. Niente donnine nude (e qui i maschietti rimarranno delusi), ma una macchina da scrivere cosa che sinceramemte, conoscendo i gattoni bergamaschi, nessuno si sarebbe aspettato. In apertura, l'intro "Phone Call" ci prepara allo scoppio di energia della prima song, "Lesbian Night". I nostri polli (... pardon gatti) non si smentiscono. Infatti chitarre tiratissime, voce sexy ed ammiccante, coretti ruffiani a go-go ci confezionano un episodio che strizza l'occhio a Faster Pussycat e Poison, forte di un riff godibilissimo. Per quanto riguarda le liriche, beh, fate riferimento ai vostri sogni erotici più perversi! Segue "From My Heart", un bel pezzo, che prede le distanze dal primo, molto meno immediato, ma ben costruito grazie all'ottima prova vocale di DD Cat sorretta da chitrre precise e batteria incalzante. Ora è tempo di una delle mie preferite: "Teenager Desire", forte dell'impiego di quell'adorabile strumento che è l'armonica che mette subito il pezzo su un piano diverso rispetto agli altri. Inutile dire che quel riff malandrino ce l'ho ancora nella testa e sembra non volersene proprio andare! "Time To Be A Superstar" non è il genere di pezzo che ti conquista al primo ascolto. Influenzato anche da sonorità puiù moderne che fanno subito pensare alla scena scandinava, è un brano semplice semplice che fa numero e si amalgama bene con le altre songs, senza però svettare. Il disco si chiude con la bellissima "Rock Is All You Need, un vero inno, ottima per la chiusura di un concerto, quando sul palco c'è una baraonda totale e il pubblico fa baccano! Per concludere posso dire che i Cathouse sono l'ennesima prova che in Italia c'è fermento e serietà nel fare musica. Quello che ho davanti è un lavoro superiore alla media, ben confezionato e ben registrato. I ragazzi non inventano niente di nuovo, ma riescono a divertire prendendo spunto dalla miglior tradizione street senza dimenticare spunti più moderni e grezzi. Che dire d'altro? Kiss, Kiss, bye, bye, sex and love all tonite! Recensione realizzata da Olivia Balzar |
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