Perris Records Official Website
Artist: Blind Date
Location: Austin (Texas), U.S.A.
Line-up: Not available
Album: Self Titled
Label & Pubblication Year: Perris Records, 2004
Tracklist: Don't Wait Up / Can You Feel It / She's Walking / Daddy's Little Girl / Broken Promises / Everybody's Baby / We Keep Falling In Love / Dreaming / Without Your Love / When I'm Alone
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I Blind Date provengono da Austin (Texas), e quindi Perris Records non ha dovuto puntare i propri radars verso mete troppo distanti dal proprio quartiere generale di Houston. Insomma Hard Rock melodico genuino fatto in tutto e per tutto da Texani! Nati nel 1988 i Blind Date sono stati premiati per 2 anni di seguito quale migliore metal/progressive band di Sant Antonio, raggiungendo presto una posizione di spicco nella scena locale. Alla fine del 1989 i Blind Date hanno registrato alcuni brani supportati da John Viehweg, stimato per avere registrato il demo che permise ai Dangerous Toys di entrare nel roster di Columbia Records. All'inizio del 1990, i nostri escono con un demo di tre brani che viene ben accolto dalle radio texane, le quali lo piazzano nella loro programmazione con una buona frequenza. Si crea così un certo interesse attorno alla band, alla quale viene data la possibilità di aprire per acts ben più famosi quali: Vixen, Helix, Saigon Kick, Lynch Mob, Dangerous Toys, Pariah, etc.. Devo ammettere che ascoltando questo lavoro e leggendo la striminzita biografia di corredo mi è sorto un atroce dubbio: probabilmente questo non è un album registrato durante questi anni, ma una ristampa di materiale passato, almeno in Europa, quasi totalmente inosservato, oppure materiale inedito registrato più o meno 20 anni fa! Questi Blind Date hanno davvero le cosiddette "big balls", suonano come se i primi lavori dei Danger Danger, e i relativi debut albums degli Steelheart e dei Warrant si fossero incontrati, ed avessero deciso di mettersi assieme in una grande orgia di hard rock melodico che sfiora in alcune sfumature l'AOR più intenso. Niente cali di tensione ed un album che per tutti i suoi abbondanti 40 minuti tiene alto un feeling di altri tempi, che mi ha fatto rispolverare vinili rimasti nascosti in un angolino del mio cuore. E' questa la prima reazione che ho avuto nell'ascoltare l'opener "Don't Wait Up" e la successiva "Can You Feel Hit", 2 songs 80's oriented che godono di un songwritng semplice ma allo stesso tempo efficace e maturo, dominate da grandi sprazzi di melodia, i quali trovano il loro culmine in ariosi ed anthemici refrains. Ottime pure le più soffuse "She's Walking", "Broken Promises" e "We Keep Falling In Love", impreziosite da pregevoli inserti chitarristici. I Danger Danger del primo lavoro escono come influenza principale nelle adolescenziali "Daddy's Little Girl" e "Everybody's Baby", brani che faranno la felicità di tutti gli amanti del combo di Bruno Ravel e Ted Poley. "Dreaming" mi ha ricordato con le sue armonie gli oramai disciolti tedeschi Fair Warning mentre la conclusiva "When I Alone" si distingue quale brano più robusto dell'intero lotto. Giù il cappello, questo omonimo lavoro è all'altezza di finire fra i migliori albums di un'epoca oramai andata. Ed il vento di revival si è oramai trasformato in una vera e propria bufera!

Recensione realizzata da Rossi Bruno

Vote: 8