Blackloud Official Website
Blackloud 6th 6th 6th Cover
Artist: Blackloud
Location: U.S.A.
Line-up: James Burton (vocals, bass, drum machine, keyboards)
Album: 6th 6th 6th
Label & Pubblication Year: Self-produced, 2003
Tracklist: Future Shock / Cicular / Artificial Light / Deep Clean / Dusting / Formation / Scrubble Dubble / Deramgement / Black Ball / Guns / Tanker / War Chief
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Dopo avere recensito da pochissimo tempo i Lord Sterling, pensavo di avere raggiunto una delle vette massime, riguardo allucinogeni, viaggi spaziali e follie di sorta. Ma ora mi devo proprio ricredere, perchè James Burton con il proprio progetto solista denominato Blackloud è davvero fuori da qualsiasi minimo contesto definibile come umano. Questo cowboy si arrangia a fare tutto da se: canta, suona il basso, programma la drum machine e nella opener suona pure le tastiere. Il sound generale è una incredibile mistura di debordanti suoni grevi, effetti sparati ad intermittenza sull'ascoltatore, lisergia ed altre trovate degne della mente più alienata e distorta di questo pianeta. Recensire questo dischetto è più o meno una sorta di calvario, perchè rimanere lucido di fronte a tali sonorità, le quali attingono a piene mani dal rock più spaziale ed acido, dallo stoner, dal doom, dalla dark wave e dall'industrial è veramente una missione impossibile. Per farvi capire potrei definire il sound creato da James Burton come un incredibile e tetro teatrino degli orrori, eretto fra gli scheletri di: Death in June, Radio Werewolf, Black Sabbath, Hawkwind, Blue Cheer, Black Widow, etc.. Accidenti "Future Shock" è condotta da suoni di basso iper saturi, da trasformiste, malate ed assillanti vocals, da sinistri suoni cibernetici. "Cicular", in alcune parti, sembra rivedere i già particolarissimi, folli e cult Agony Bag secondo parametri stoneggianti. "Artificial Light" ha nel proprio DNA una lieve matrice Sabbathiana mentre la lenta e soffusa "Deep Clean" si presenta come un'assurda litania mortifera, sgraziata e pachidermica. "Dusting" è un episodio profondamente intimista, intriso da atmosfere blueseggianti. La follia più pura giunge con le vocals di "Formation" e "Black Ball", che rimbalzano in un ipnotizzante effetto "botta e risposta" fra l'amplificatore destro e quello sinistro, cosparse a dovere dai più sgangherati effetti che abbia mai avuto modo di ascoltare durante la mia esperienza di writer. Più dinamica è invece "Derangement" che esplode in una sorta di ritmata macumba o messa nera. Se un cowboy sniffasse un intero ranch di cocaina probabilmente il risultato sarebbe condensato in "Tanker", nella quale si possono degustare accenni country incorporati nella tradizionale anima psichedelica e notturna di questo folle personaggio. Non vorrei aggiungere altro, anche perchè tento di preservare un minimo di lucidità per il vicino Week End. Se il vostro conto bancario è andato completamente in rosso a causa delle spese sostenute per comperare i più disparati tipi di stupefacenti, ora dagli Stati Uniti è arrivato il più salutare dei rimedi, si chiama BlackLoud, costa poco, si inserisce nello stereo e vi spedisce su di un altro pianeta nel giro di pochissimi minuti. Ora The Rock Explosion è pure diventato un sito di medicina alternativa e del tutto naturale! Sono le 20:00 di Mercoledì, sono immerso nell'ascolto di "6th 6th 6th", sento suonare il campanello, salto in piedi, apro l'uscio e mi trovo di fronte ad un alieno cromato, con due braccia esili e lunghe, le quali si contorgono in una gestualità simile a quella di Piero Pelù. Chiudo gli occhi, li riapro e chiara mi appare la sagoma di uno dei collaboratori di The Rock Explosion, venuto a farmi visita in fame chimica da materiale promozionale da recensire. Blackloud, se ne avete bisogno che la terapia abbia inizio!

Recensione realizzata da Bruno Rossi

Vote: 7