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Oh, Oh, guarda chi si rivede, Pete Parker prodotto dalla Outlaw di Tommy Floyd, entrambi reduci dalla preistorica avventura nei Pretty Boy Floyd di "Bullets And Lipstick". E Pensare che da poco, abbiamo avuto a che fare, con il loro ex-drummer Sandy Hazard, ora impegnato con i Grandma Moses. Ed inoltre segnalerei la presenza di Rick Fedyk, che, se non vado errato, suonò con gli Annihilator su "Set The World On Fire", album del '93. Ma è tempo di elogiare questo grande esordio dei Billy Butcher, creatura Pete Parker dipendente, che ci propone un cocktail esplosivo di boogie-heavy-rocknroll! Il gruppo cita fra le proprie influenze i mitici George Thorogood & the Destroyers, tuttavia i Billy Butcher sono più cattivi e viscerali rispetto agli autori di Bad To The Bone. E molto più evidente invece linfluenza dei Rose Tattoo del grandissimo fuorilegge Angry Anderson. Fin dalliniziale Stateside Walkin Shoes i Billy Butcher colpiscono nel segno con il loro sound caldo e solare, dominato dalla slide guitar accompagnata da una ritmica rocciosa e granitica. Sicuramente Pete Parker non è dotato del charisma di Angry Anderson, ma la sua timbrica sporca e il suo stile chitarristico, influenzato dai mostri sacri degli anni 70, Johnny Winter e il primo Angus Young su tutti, non possono lasciare indifferenti. La seguente Sally Suicide Slide ricorda un po la storica Nice Boys Dont Play RocknRoll per il suo ritmo veloce e per lenergia che riesce a trasmettere, mentre Sellin Ghosts è rallentata e mette in evidenza le radici profondamente blues dei Billy Butcher. In Cocaine blues, dal titolo inequivocanile, Parker si conferma un ottimo chitarrista, dotato di grande feeling e di grande calore, Draw dead è invece un breve, rocambolesco boogie-rock punteggiato ancora una volta dalla slide guitar e con alcuni interventi di piano in stile saloon, praticamente la quintessenza del southern rock! Ma il brano migliore del cd è a mio avviso la sincopata Shoot from the hip che include tutti i migliori ingredienti del Billy Butcher sound e dimostra che i nostri hanno raggiunto uninvidiabile maturità per quanto riguarda il songwriting. Convincente anche la seguente Nothin On Me caratterizzata da vocals sguaiate e che può ricordare i The Cult più viscerali del periodo Electric. Outlaw invece è uno dei pochi punti deboli del cd, si tratta infatti di un brano apprezzabile ma forse un po scontato. Il fruscio di un vecchio vinile e il suono di una chitarra scordata tratti dalla brevissima Yer Blues ci introducono a Pain, un altro degli highlights del cd, con un grande duetto tra armonica a bocca e chitarra. In chiusura troviamo lincandescente, minacciosa Bang Bang in cui riappare lo spettro dei Rose Tattoo, il rocknroll semplicissimo ma efficace di Nobody Loves Me e lottima 44 Blooze, rivisitazione di "44 Blues", scritta dal grande bluesman Roosevelt Sykes. Se amate il rocknroll più energico, sporco e dannato procuratevi una cassa di birra e sparate a tutto volume questo cd! Exploders godete! Recensione realizzata da Andrea Zazzarini. |
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