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I californiani American Anthem
sono il progetto dei fratelli Cliff e Christy Calabro, già protagonisti
con i Black On Blonde, band con all’attivo alcuni cd e con cui sono
stati in tour fino al gennaio del 2003. Nell’autunno dello stesso anno
hanno avuto l’onore di aprire i concerti di Bret Michaels, durante
il Songs Of Life tour. In seguito la band ha inciso le cover di “Voices”
dei Cheap Trick e di “You can’t put your arms around a memory”
dei New York Dolls per due tribute albums; recentemente poi hanno firmato
per la FastLane Records e attualmente i nostri stanno completando le registrazioni
per il loro album d’esordio, che comprenderà tra le altre cose
una cover di “Help” dei Beatles. “American Anthem” può
essere considerato come un anticipazione del loro esordio, ed include 8
brani di pop-glam sulla falsariga dei Cheap Trick e degli Enuff’z’Nuff.
“Complicated girl” apre le danze, e ci riporta al sound di “Too
fast for love”, storico esordio dei Motley Crue. Il brano è
fresco, accattivante e piace al primo ascolto. Ottima anche la seguente
“Pins & needles”, song breve e dal ritmo veloce, con qualche
influenza pop-punk. “Love’s chance” ha sonorità più
moderne e graffianti ed è dotata di un refrain memorabile, mentre
“I’ll understand”, introdotta dal pianoforte, è una
suggestiva ballata dalle sonorità molto vicine ai Bon Jovi. In “Kill
myself” e “What’s on your mind”, due brani dalle melodie
estremamente “catchy” ma per nulla banali, si sentono chiaramente
influenze Enuff’z’Nuff, riscontrabili anche nelle armonie vocali
della semi-ballad “Since you’ve been gone”, che sa un po’
di già sentito ma che è impreziosita da un buon solo di Christy
Calabro. “Get up get out” chiude il lavoro con energia, ed è
un hard-pop anthem che sembra provenire da “Heaven tonight” dei
Cheap Trick! Un lavoro più che positivo quindi, 8 potenziali hit-singles
che fanno presagire un futuro roseo per gli American Anthem! Recensione realizzata da Andrea Zazzarini |
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