The Dictators - Discography
The Dictators - Go Girl Crazy
Album Go Girl Crazy!!
Label Epic
Pubblication year 1975
Tracklist The Next Big Thing / I Got You Babe / Back To Africa / Master Race Rock / Teengenerate / California Sun / Two Tub Man / Weekend / (I Live For) Cars And Girls
Line-up Handsome Dick Manitoba (voce), Ross “the boss” Funichello (chitarra solista, cori), Andy Shernoff (basso, cori), Scott “top ten” Kempner (chitarra ritmica), Stu Boy King (batteria)
L'esordio dei Dictators ha un'importanza storica notevole ma non è ancora un capolavoro. Il sound è ancora troppo grezzo, acerbo e sembra che l'energia del gruppo non venga bene "incanalata" lungo i solchi analogici del tempo. Probabilmente all'epoca solo Ross The Boss possedeva buone doti tecniche riuscendo così a farsi notare grazie ad alcuni breaks chitarristici davvero pregevoli. Per il resto "Go Girl Crazy" è un susseguirsi di brani dotati di un grande potenziale non ancora pienamente espresso. L'attitudine "demente" della band è evidente nei deliranti proclami iniziali della sconsclusionata "Two tub man" e nel modo grottesco con il quale Manitoba interpreta "I Got You Babe" (un brano di Sonny Bono). Tuttavia "The Next Big Thing" o la piccola hit "Teengenerate" non avrebbero sfigurato su qualche album dei New York Dolls. In chiusura troviamo una piacevolissima "I Live For Cars And Girls" (titolo eloquente!), con tanto di coretti surf! L’album ottiene un buon successo solo a livello underground, buona parte della critica lo stronca, accusando i Dictators di filo-nazismo a causa del nome e di alcune dichiarazioni “sopra le righe” di Manitoba. Quest’ultimo, proprio in questo periodo, viene arrestato dopo una rissa al Max’s Kansas City.

Recensione realizzata da Andrea Zazzarini.
Vote: 6,5
The Dictators - Manifest Destiny
Album Manifest Destiny
Label Asylum
Pubblication year 1977
Tracklist Exposed / Heartaches / Sleepin' With the T.V. On / Disease / Hey Boys / Steppin' Out / Science Gone Too Far / Young, Fast, Scientific / Search & Destroy
Line-up Handsome Dick Manitoba (voce), Ross “the boss” Funichello (chitarra solista, cori), Andy Shernoff (tastiere, cori), Scott “top ten” Kempner (chitarra ritmica), Mark “the animal” Mendoza (basso), Ritchie Teether (batteria, cori)
Nel frattempo i Dictators sostituiscono Top Ten (formerà i Del Lords, interessante band rock’n’roll) con Richie Teeter e assumono come bassista fisso il gigantesco Mark “The Animal” Mendoza in modo da permettere a Shernoff di concentrarsi solo sulle tastiere. E’ con questa nuova line-up che realizzano, nel 1977, quello che è unanimemente riconosciuto come il loro migliore lp. “Manifest Destiny” è un piccolo capolavoro. La band appare migliorata moltissimo sia a livello di tecnica che di songwriting: molto più maturo ed efficace. La melodica “Exposed” e il power-pop di “Heartache” sono due potenziali hits, “Disease” dopo un intro narrato si trasforma in un heavy rock’n’roll di grandissimo impatto narrando di un marinaio che contratta una rarissima malattia venerea si trasforma in uomo lupo! Apre il lato B l’esilarante ballata “Hey Boys”, nelle cui liriche molti, me compreso, possono riconoscersi (parla di un “Bad Boy” dal cuore infranto che al fine di dimenticare le delusioni amorose beve fino a notte fonda con gli amici!). Le vere perle dell’album le troviamo sul finire grazie a “Science Gone Too Far” e “Young, Fast, Scientific”: due brani veloci, estremamente energici, in puro spirito punk! Chiude l’album una versione live assolutamente devastante di “Search and Destroy” degli Stooges, a mio modesto parere, superiore all’originale! Poche scuse, questo è un album che “tutti” devono avere!!!

Recensione realizzata da Andrea Zazzarini.
Vote: 9
The Dictators - Bloodbroothers
Album Bloodbrothers
Label Asylum
Pubblication year 1978
Tracklist Faster and Louder / Baby Let's Twist / No Tomorrow / The Minnesota Strip / Stay With Me / I Stand Tall Borneo Jimmy / What It Is / Slow Death
Line-up Handsome Dick Manitoba (voce), Ross “the boss” Funichello (chitarra solista, cori), Andy Shernoff (basso, tastiere, cori), Scott “top ten” Kempner (chitarra ritmica), Ritchie Teether (batteria, cori)
La pubblicazione di “Manifest Destiny” convince pubblico e critica ma non permette ai Dictators di fare, a livello di vendite, il salto di qualità sperato. Così la band perde Mark Mendoza, passato alla corte dei grandissimi Twisted Sister e Shernoff è costretto a tornare al doppio ruolo di bassista/tasierista. Questo “Bloodbrothers”, dell’anno successivo, è un album di ottima qualità ma inferiore al predecessore. Alcuni brani scivolano nell’anonimato e risentono di scarsa ispirazione. Tuttavia songs come la brutale “Faster and louder”, le sporche “Borneo Jimmy” e “Minnesota Strip”, dal riff quasi sabbathiano oppure la fierissima “I Stand Tall” si fanno indubbiamente apprezzare. Molto riuscita anche “Slow Death” cover dei Flamin’ Groovies; un gruppo da riscoprire! Purtroppo nemmeno le vendite di “Bloodbrothers” sono soddisfacenti, e i Dictators restano confinati nell’underground. Il rapido declino del punk, la nascita della scena New Wave e di gruppi come Talking Heads et similia impediscono alla band di ottenere i giusti riconoscimenti; condannandola così alla morte commerciale e allo scioglimento. Ross the Boss si unirà ai francesi Shakin’ Street con cui inciderà l’omonimo lp nel 1980 (un buon album di hard rock molto eterogeneo) e quindi sarà uno dei fondatori dei Manowar con cui otterrà gloria e successo. Tutti gli altri membri dei Dictators, a parte Mendoza, spariranno nel nulla durante gli 80’s. Manitoba, per sbarcare il lunario, sarà costretto a fare il camionista!

Recensione realizzata da Andrea Zazzarini.
Vote: 8
The Dictators - New York New York
Album Fuck 'Em If They Can't Take a Joke / New York New York
Label Roir
Pubblication year 1981
Tracklist Next big thing / Science gone too far / Weekend / Rock & Roll made a man out of me / Two tub man / Moon upstairs / Loyola / What goes on / New York New York / Search and destroy / Borneo Jimmy / Minnesota strip / Master race rock / Baby let’s twist / Faster and louder
Line-up Not Avaible
Come spesso accade, nel corso degli anni i Dictators sono diventati una cult-band. Grazie a questo ritrovato interesse nei loro confronti, negli 80’s, si è potuto assistere ad alcune sporadiche live reunions del gruppo. Una di queste è stata registrata e pubblicata solo su cassetta dalla ROIR (che ha in catalogo anche registrazioni live di New York Dolls e MC5). Il risultato è rinchiuso su “Fuck ‘em they can’t take a job” poi ristampato anche su cd nel ‘98 con il titolo “The Dictators live - New York New York” (con l’aggiunta di 3 bonus tracks). Un grande live, il gruppo appare in ottima forma, in particolare Manitoba, un vero agitatore di folle. Molto coinvolgenti le nuove versioni di “Weekend”, “Young, fast, scientific” (ribattezzata “Rock and roll made a man out of me”), “Two tub man” e “Borneo Jimmy”. Grandiosa “Search and destroy”, introdotta in maniera cararettistica dall’istrionico Manitoba! Inoltre troviamo 4 inediti: “New York New York” che poi finirà sull’album dei Manitoba’s Wild Kingdom, “Loyola”, ripescata nel ‘96 come B-side di “I am right” e le non esaltanti “Moon upstairs” e “What goes on”, mai più riproposte. Più che soddisfacente la registrazione, tenendo conto della scarsità dei mezzi (la ROIR non è precisamente un colosso!!!).

Recensione realizzata da Andrea Zazzarini.
Vote: 8
Manitoba's Wild Kingdom - ...And You?
Album ...And You? (Manitoba's Wild Kingdom)
Label MCA
Pubblication year 1990
Tracklist The Party Starts Now / Haircut & Attitude / New York, New York / D.W.I. / I Want You Tonight / Fired Up / The Perfect High / Had It Coming / Prototype / Speedball 
Line-up Handsome Dick Manitoba (voce), Ross “the boss” Funichello (chitarra solista, cori), Andy Shernoff (basso, cori), J.P. “thunderbolt” Patterson (batteria)

La vera riunione dei Dictators avviene però solo nell’88 quando Shernoff chiama a se Manitoba, Top Ten e un Ross the Boss fresco reduce dalla lunga esperienza con i Manowar (6 album incisi con loro), oltre al nuovo batterista J.P.”Thunderbolt”Patterson. “…And You?”, attribuito ai Manitoba’s Wild Kingdom è il party album per eccellenza: la musica ha lo stesso spirito goliardico e provocatorio dei classici Dictators ma l’impatto è molto più diretto e “straight-in-your-face”. Brani semplici, brevi, durissimi e di grandissima presa. Impossibile resistere ad anthems come “The Party Starts now!”, “Haircut & Attitude”, alle melodie contagiose di “D.W.I.” e “I Want You Tonight” oppure alle veloci “You had it coming “ e “Prototype” capaci di piazzarsi al limite del puro heavy metal. Ross the Boss dimostra che si può essere grandi chitarristi senza essere ultra-tecnici. I testi sono ancora una volta esilaranti e pungenti ed interpretati da un Manitoba più istrionico che mai! Certo, chi cerca musica impegnata farà bene a stare alla larga da questo “…And you?”, per tutti gli altri si tratta di un album da comprare al volo, lo ascolterete fino alla nausea, garantito!!! Unico difetto: dura solo 26 minuti. Pazienza, tanto da diversi anni è reperibile tra le offerte speciali a pochissimi €.

Recensione realizzata da Andrea Zazzarini.

Vote: 8,5
The Dictators - D.F.F.D.
Album D.F.F.D.
Label Dictators Multimedia
Pubblication year 2002
Tracklist Who Will Save Rock And Roll? / I Am Right! / Pussy & Money / Moronic Inferno / It's Alright / What's up With That? / The Savage Beat / In The Presence Of A New God / Aveue A / Channel Surfing / Jim Gordon Blues / Burn, Baby, Burn!!
Line-up Handsome Dick Manitoba (voce), Ross “the boss” Funichello (chitarra solista, cori), Andy Shernoff (basso, cori), Scott “top ten” Kempner (chitarra ritmica), J.P. “thunderbolt” Patterson (batteria)
Dopo la pubblicazione di “…And you?” ancora una volta cala il silenzio su Dick e compagni. Le vendite dell’album infatti non sono tali da consentire un follow up in tempi brevi. Così per un certo periodo l’unico che continuerà a fare parlare di se sarà Ross the Boss che formerà gli Heyday con i quali inciderà un bellissimo lp di hard rock-blues nel ‘94. Tutto questo fino al ‘96, anno nel quale i Dictators si riformano ufficialmente con il vecchio monicker. Dopo pochi mesi esce un 45 giri autoprodotto, che include 2 inediti (I Am Right / Loyola). Bisognerà però aspettare fino al 2002 per avere un lp intero: “D.F.F.D.” (ovvero Dictators forever, forever Dictators). Non nascondo di essere rimasto a tratti deluso: siamo di fronte ad un buon album che però non regge il confronto ne con i classici Dictators ne con “…And you?”. Musicalmente è sulla falsariga di quest’ultimo, quindi brani semplici, tirati e molto immediati. Insorge evidentemene una certa stanchezza compositiva così diversi episodi scorrono via anonimi, inoffensivi e senza sussulti. “I Am Right” fa tanto rumore per nulla, “Pussy and Money” e “Moronic Inferno” sono 2 punkettini adolescenziali salvati solo dal lavoro di chitarra, ancora una volta egregio, di Ross the Boss, mentre “Channel Surfing” è uno strumentale strano (e inutile) che ricorda addirittura la mitica “Apache” degli Shadows! Peccato, perché quando Shernoff (autore come sempre di quasi tutti i brani) azzecca la melodia ne escono “Who will save rock’n’roll”, un brano di una semplicità disarmante ma efficacissimo, oppure le poderose “In the presence of a new god” e “Burn, baby, burn!!”, trascinanti come ai vecchi tempi. I Dictators stanno perdendo colpi? Probabilmente si, però sarei curioso di vederli dal vivo, sono sicuro che questi nonnetti sono ancora in grado di “spaccare il culo” a tutti i gruppi punk di questa generazione. Dictators forever, forever Dictators!

Recensione realizzata da Andrea Zazzarini.
Vote: 6,5