Hey Exploders,
ovunque esistono le eccezioni e probabilmente i Supralunar
sono una di queste. Questi tre ragazzi svedesi suonano
rock'n'roll distante un miglio dalle sonorità
alla quali il loro Paese ci ha abituato. In questa intervista
il trio scandinavo parla delle proprie influenze, del
proprio background e delle proprie opinioni personali,
quindi... non nominate i Backyard Babies!
Ciao ragazzi! Visto che siete
svedesi, ditemi un po'di come è il tempo lì
in terre nordiche
Petri: Ciao a tutti. Giusto
adesso il clima qui a Stoccolma è accogliente.
La primavera è alle porte ed è un po'
come se l'estate fosse già arrivata.
Adesso arriva la prima domanda
seria! Presentate la vostra band e il vostro ultimo
lavoro ai nostri Exploders!
Micael: Noi siamo un po'
come tre chef, ma invece di cucinare, suoniamo. E poi
tutti ascoltiamo differenti tipi di musica.
Andreas: Sì, un
po' di farina e una tazza di zucchero. Io porto la bistecca!
Petri: E il pastone che
cuciniamo assieme si chiama Supralunar e contiene pochi
giusti condimenti. Assaggiatelo sul nostro sito!
Non avete mai pensato di aggiungere
un altro membro alla band? Oppure tu Petri ami essere
impegnato sia alla chitarra sia alla voce?
Petri: Abbiamo pensato
e ripensato alla possibilità di aggiungere un
chitarrista o un tastierista, o un musicista capace
di suonare entrambi gli strumenti (ride/n.d.t) ma non
abbiamo ancora fatto il grande passo. Anche se la nostra
formazione non è certo una novità nel
mondo della musica, pensiamo che in fondo essere un
trio sia una delle nostre peculiarità. E inoltre
mantenere questo tipo di line-up ci permette di lavorare
in modo particolare sugli arrangiamenti, e ne abbiamo
la prova durante i live. Spesso infatti ci dicono che
anche se siamo solo tre suoniamo come se fossimo in
cinque!
Andreas: Sai, credo che
Petri se la cavi abbastanza bene a cantare e suonare
contemporaneamente la chitarra, e poi noi tutti cantiamo
mentre suoniamo.
Allora ragazzi, adesso noi vorremmo
un track by track inerente al vostro ultimo cd. Parlateci
di ogni sua canzone e soprattutto diteci a chi si riferisce
"People Like Us" e da dove avete tratto ispirazione
per il flavour tipicamente Spanish di "La Diabla"?
Petri:
"People Like Us" - è abbastanza rappresentativa
riguardo ciò che sono i Supralunar. E' un bel
up-tempo, energico, con tre armonie vocali ma con dei
cori leggermente malinconici, che sono i suoi veri pezzi
forti. Il testo riguarda le ingiustizie perpetrate nel
mondo e serve a ricordare che nella vita dovrebbe essere
più umili, tenendo presente che non scegliamo
noi in che parte di mondo nascere.
"Nine Candles" - E' più pesante e riff
oriented con dei cori veramente ottimi. Un classico
dei Supralunar. E' una delle canzoni più vecchie.
I testi rispecchiano ciò che la band era e lo
stadio di maturità che avevamo raggiunto quando
questi furono scritti.
"La Diabla" - Mettetevi le scarpe da ballo!
E' un pezzo che rappresenta la nostra vocazione più
leggera e spagnoleggiante. E' saltata fuori semplicemente
con una chitarra acustica e dei testi sulla maledizione
dell'amore.
"Understand" - Una canzone ricca di sfumature,
con molte armonie vocali, versi avvolti dal mistero
e pieni cori nei ritornelli. E' un bel pezzo rock che
parla di crescita personale e di come si possa vedere
la realtà da prospettive differenti.
"Supralunar" - La nostra title-track. Anche
noi abbiamo fatto come Iron Maiden e Motörhead,
che hanno canzoni intitolate col nome delle loro band!
E' un up-tempo di matrice pop-punk! Ecco, così
è abbastanza riassuntivo. Forza Supralunar!
Andreas: Già, credo
che questo riassuma il tutto molto bene.
Cosa pensate riguardo la scena
rock del vostro Paese? Ci sono un sacco di bands come
Hardcore Superstar, Backyard Babies, The Hellacopters
famose in tutta Europa, ma voi sembrate essere differenti
da loro grazie al vostro sound più inspirato
agli stilemi Inglesi. Che ne dite?
Micael: Eccetto The Hellacopters,
le bands che hai nominato sono davvero noiose, incentrate
più sull'immagine che sulla musica. La scena
rock in Svezia è molto vasta, e per una band
è difficile farsi conoscere. Devi farti almeno
cinque giorni alla settimana nei club più rinomati
per riuscire a emergere.
Petri: Alcuni dicono che
come sound sembriamo più americani che svedesi,
eppure veniamo dalla luna
(ride, n.d.t.)
Quali sono le bands del presente
e del passato che vi hanno principalmente influenzato?
Io ho pensato a The Sweet, The Wildhearts, Queen e molti
altri
Micael: Hai detto giustamente
The Sweet. I miei preferiti sono comunque Kiss e Jethro
Tull. Se qualche volta ascolto qualcosa di nuovo non
è mai musica rock. Il materiale prodotto oggigiorno
raramente è di buona qualità.
Petri: Per quanto mi riguarda
non è detto che la musica che ascolto di più
debba essere per forza la mia principale fonte di ispirazione.
Credo di essere stato influenzato da un po' tutto quello
che ho avuto modo di ascoltare negli anni. Comunque
non è che abbia prestato molto interesse alle
bands che hai nominato prima.
Siete mai stati in Italia. Cosa
ne pensate del nostro Paese? Spero di vedervi presto
suonare dalle nostre parti, c'è qualche possibilità
che questa mia aspettativa si realizzi?
Micael: No, ma mi piacerebbe
riuscire ad approdare in Italia per tenere qualche spettacolo
con i ragazzi, ma prima che questo accada, probabilmente
ci arriverò in luna di miele.
Petri: Sono stato in Italia
e precisamente a Rimini e a Venezia una volta durante
una gita scolastica. Ma avevo 12 anni, quindi credo
sia venuto il momento di ritornarci. Specie se qualcuno
ci procurasse qualche data e ci pagassero un bel po'
di soldi. In quel caso verremo di sicuro!
Qual è il processo compositivo,
inerente le vostre canzoni, che utilizzate per la maggiore?
Chi di voi è il principale songwriter all'interno
della band?
Petri: Io scrivo la maggior
parte delle canzoni, ma per esempio "Understand"
l'ho scritta con Andreas. Per quanto riguarda il procedimento
compositivo, non è mai fisso, ma cambia ogni
volta. A volta ha inizio solo con una parola, altre
con un riff di chitarra, altre volte ancora con una
base ritmica. Alcuni dei pezzi, però, sono ricchi
di accordi e molto melodici.
Avete un sogno riguardante un
posto particolare nel quale suonare: stadi, arene
?
Qual è la band con la quale sognate di andare
in tour?
Micael: Mi piacerebbe poter
suonare al Madison Square Garden, perché ci sono
stati i Kiss. Non importa per quale band apriremo, tanto
li distruggeremo comunque! (ride, n.d.t.)
Petri: E che ne dite del
Colosseo a Roma? Abbiamo possibilità di fare
il tutto esaurito? Non mi dispiacerebbe supportare i
Motörhead, anche se credo che saremo fatti a pezzi
dai loro fans.
Andreas: Vorrei andare
in tour con gli Spinal Tap. Oh, e anche con i Motörhead,
ovviamente.
Parlatemi dei vostri concerti,
riuscite ad esibirvi spesso? Secondo la vostra opinione
qual è il miglior concerto che avete tenuto nella
vostra carriera? Almeno quello che vi ricordate
o forse eravate troppo ubriachi per ricordarvi qualcosa
(risata generale/n.d.r.)?
Petri: Non ci esibiamo
tanto quanto vorremmo e speriamo che questa situazione
cambi. I nostri show sono abbastanza intensi e ci troviamo
al nostro meglio quando siamo sul palco. Io adorerei
stare fra la gente che segue le nostre esibizioni, forse
le tecnologie future mi permetteranno di esaudire questo
desiderio (ride/n.d.r.). Il nostro migliore show deve
ancora venire, certamente molti di loro sono stati grandi!
Andreas: Abbiamo tenuto
una merdosa gig nella quale ho fracassato al suolo il
basso che mi avevano pestato. E' stato divertente!
Che fate prima di salire sul
palco? Avete qualche particolare usanza o rito scaramantico
al quale tenete fede?
Petri: Corro qua e là
nervosamente per controllare che tutto sia a posto.
Un nastro pre registrato vaga nell'etere e lancia un
incantesimo sul pubblico, facendo in modo che si assoggetti
a noi completamente.
Micael: Di solito bevo
una birra. Ma solamente una. Così mi riscaldo
un po' e posso dire a Petri che va tutto bene.
Andreas: Non c'è
davvero bisogno di parole magiche o incantesimi quando
sono sul palco Petri e Micael, perché con loro
mi sento perfettamente a mio agio e al sicuro. Qualsiasi
problema possa sorgere, troviamo sempre insieme la via
d'uscita.
Qual è la vostra opinione
riguardo ad internet, alle webzines musicali e allo
scambio di files mp3. Siete a favore o contro quest'ultimo?
Petri: Hmmmm, domanda difficile.
Sebbene io stesso sia un gran fruitore del downloading,
ammetto che è un bel problema per l'industria
musicale. Personalmente credo che la musica prodotta
negli ultimi tempi sia piuttosto scadente. Infatti è
raro incappare in un album che valga la pena di comprare.
Micael: E' una gran cosa
se si tiene presente tutto il catalogo musicale fruibile,
ma se si è un musicisti, è come mangiare
la mano che ti nutre.
Andreas: Per me la musica
dovrebbe essere gratuita, almeno fino a un certo punto.
Il rock non morirà mai?
Il rock è morto? Il rock si è fottuto?
Il rock è caldo, scalpitante e pronto per tornare
a fottersi tutta la schifosa musica che MTV ci propone?
Petri: Ultimamente ho visto
una band locale, i cui componenti potevano avere intorno
ai 18-20 anni, suonare roba che sembrava una specie
NWOBHM (New Wave Of British Heavy Metal, n.d.t.) primi
anni '80. La cosa mi ha fatto sorridere, perché
ho pensato che il rock è ancora vivo, ma non
mi dispiacerebbe se schiattassero le bands Nu-Metal.
(ride, n.d.t.)
Micael: Basterebbe tempestare
ben benino le nuove leve. Comunque tutto ritorna ciclicamente
e adesso sembra che tocchi al rock.
Andreas: Il rock è
fottuto. Ma ne uscirà migliorato e forse sopravviverà.
Ditemi cosa ne pensate riguardo:
gli anni '60
Petri: Sono stati un periodo
molto eccitante, perché quello che oggi per noi
è cliché, non lo era di certo allora,
quando tutto suonava più fresco e spontaneo.
Micael: Non è che
abbia ascoltato troppa musica di quell'epoca, ma penso
che siamo stati fortunati ad avere i Beatles e gli Who.
Diversamente non saremmo qui oggi.
Andreas: La gente sembrava
divertirsi di più allora. E anche la musica era
più allegra.
gli anni '70
Petri: I primi anni '70
sono stati una figata, con l' hard rock che proprio
allora si stava facendo strada. La musica era molto
viva. Non mi piace il periodo finale di quella decade,
perché il sound mi sembra troppo controllato
e meno spontaneo.
Micael: E' fantastico come
i musicisti di quel periodo avessero fatto tesoro della
lezione della decade precedente e abbiano migliorato
il suono rendendolo più potente. Suonavano tecnicamente
molto bene e avevano un gran senso della melodia.
Andreas: L'aspetto principale
di quegli anni secondo me è stato il groove.
Adoro il modo in cui un pezzo di quell'epoca può
farti ballare.
gli anni '80
Petri: Per me sono stati
una figata. Molti li disprezzano, ma è proprio
allora che i miei album preferiti furono registrati.
Questi sono gli anni di maggior splendore per Iron Maiden,
Ronnie James Dio, e per l'intera scena metal con la
quale sono cresciuto e che ancora amo. Poi, verso la
fine la situazione è un po' sfuggita di mano
con tutta quella lacca per capelli. Mi manca la musica
di quel periodo, ma non l'abbigliamento! (ride, n.d.t.)
Micael: Forse c'è
stata anche della bella roba in quel periodo, ma me
la sono persa completamente.
Andreas: Gli anni '80 mi
hanno fatto davvero schifo. Non sopporto le evoluzioni
del sound di quel periodo. L'unico artista dell'epoca
a rimanerne incontaminato è stato Tom Waits.
Come band invece i Motörhead. Non c'è abbastanza
sapone nel mondo per ripulire quei tipacci!
gli anni '90
Petri: Quegli anni all'inizio
sono stati interessanti per via del funk-rock che cominciava
a prendere vita. Diversamente dagli anni '80, per quanto
mi riguarda, dell' epoca non è sopravvissuto
molto. Trovo però che il movimento grunge sia
stato una ventata di salute per la musica di allora,
anche se personalmente non è che mi entusiasmasse
molto.
Micael: E che cavolo è
successo durante gli anni '90? Il rock aveva perso il
suo smalto. Anche se i Rage Against The Machine sono
stati probabilmente la band migliore dell'epoca. Hanno
proposto un nuovo genere, coraggioso ed energico. Io
però continuavo ad ascoltare i Kiss. (ride, n.d.t.)
Andreas: I primi anni '90
diffusero bands che diedero alla musica rock di quel
tempo un deciso calcio nel culetto.
Qual è la vostra pornostar
preferita, la vostra auto preferita, il vostro drink
preferito e la cosa che odiate di più al mondo?
Micael: Bè, c'è
un film svedese dal titolo "Fädbojäntan"!
(ride, n.d.t.)
L'auto che preferisco è una Chevy 57'. Le cose
che odio sono quelle che sei obbligato a fare e un ghiacciolo
che si scioglie al sole.
Andreas: La mia pornostar
preferita? Io che indosso solo un cocomero.
Bevand preferita "Dying bastard", una di quelle
che beveva anche Hemingway:
2 cl gin;
2 cl brandy;
2 cl bourbon;
2 cl rum;
1 cl roses lime;
Angostura bitter;
Ginger ale;
Fatevi un paio di questi drink e vi sentirete fuori
dal mondo...
Petri: La mia pornostar
preferita? Potrebbe essere Micael, il nostro batterista!
Cosa c'è nel futuro dei
Supralunar? Avete qualche progetto a riguardo o qualcosa
di particolare in serbo?
Petri: La priorità
è trovare una label che voglia pubblicare un
album con noi e poi intraprendere la nostra crociata
per tutto il mondo. Magari una label italiana? Proprio
adesso stiamo lavorando per il video di un pezzo chiamato
"She won't let me down". Speriamo di poterlo
rendere disponibile sul nostro website prossimamente.
Se aveste la possibilità
di cambiare qualcosa nel mondo, cosa vorreste sicuramente
rimettere a posto?
Micael: Farei fuori l'AIDS
e riporterei indietro "the summer of love"
oppure potrei fare in modo che la mia auto si metta
in moto tutte le mattine.
Petri: Forse sto esagerando
ma farei fuori la scena nu-metal e ristabilirei la pace
nel mondo (ride, n.d.t.)
Andreas: Se fossi onnipotente
renderei l'umanità un po' più gentile.
Grazie per avere risposto alle
nostre domande, l'intervista è conclusa e ora
potete salutare, insultare o dire quello che vi pare
ai nostri lettori!
Andreas: Vorrei approfittare
di questa opportunità per insultare il Governo
cinese. Grazie!
Petri: Grazie a tutti quelli
che leggeranno quest'intervista e fatevi un giro sul
nostro sito. Grazie soprattutto a Bruno per averci scovato!
Forza "The Rock Explosion"!
Intervista realizzata da Kendy
K.
Tradotta da Margherita
Realmonte
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