Nati
nel 2000, i The Pythons ed il loro ultimo ep, titolato
"Four Stones", sono diventati una delle mie
band nostrane preferite. I ragazzi suonano hard rock
con classe e rabbia! Un altra ottima band che porta
in alto le quotazioni della scena tricolore. I Phytons
sono: Luca Minichiello (bass), Nick Donati (guitar),
Francesco Castoldi (vocals), Luca Umidi (guitar, vocals),
Giorgio Costa (drums).
Ciao ragazzi, volete raccontarci
la vostra storia? Come vi siete formati? So che provenite
da varie esperienze e da scene musicali differenti fra
di loro?
Francesco: Il gruppo, come
spesso accade, è frutto di una bella sbronza
in sala prove tra cinque amici che avevano voglia di
suonare insieme.E' nato come un gioco in quanto, come
tu stesso hai sottolineato, nel periodo in cui ci siamo
formati avevamo tutti altre realtà musicali in
corso, dal metal al rock al blues. Piano piano le diverse
realtà sono state accantonate, ed il progetto
Pythons ha preso sempre più piede nelle nostre
vite di musicisti.
C'è qualche significato
nascosto dietro al vostro monicker? Come vi è
balzata l'idea di battezzarvi The Pythons?
Francesco: Il pitone è
un'icona del rock,da sempre, basta guardare ai Whitesnake,
che lo hanno scelto come simbolo! E poi, comunque, non
mi sembra che i Beatles avessero un nome migliore anzi,
noi siamo i Beatles dell'hard rock (ovviamente sto scherzando!!).
C'è anche un'altra ragione
.prova a guardare
il bassista in mutande!!!
Prima di parlare dell'ultima
fatica "Four Stones", potreste dirci come
siete riuscire a partecipare a "Saturday Live Compilation"?
Vi ha contattato direttamente la Sony?
Francesco: Per la partecipazione
alla compilation siamo stati contattati dal direttore
artistico del Rolling Stone, grande locale live di Milano,
che ci ha selezionato tra le migliori band che si esibiscono
solitamente su quel palco il sabato sera (da ciò
deriva il nome della compilation). E' stata una bella
occasione anche per conoscersi e confrontarsi con altri
gruppi della scena underground italiana!
La vostra missione sembra quella
di suonare hard rock melodico di stampo 80's riverniciandolo
tramite una vostra ottica. E' così? Quanto e
come hanno influito le vostre esperienze passate nella
creazione del sound attuale?
Nick: L'influenza è
chiaramente quella, ma puntiamo, ognuno con il proprio
bagaglio musicale e culturale, nonché con gli
ascolti + vari, che, oltre che nel rock, sconfinano
nel blues, nell'elettronica e nel jazz, a rinnovare
gli orizzonti e il sound in una veste strettamente personale.
Di "Four Stones" mi
hanno piacevolmente stupito le linee melodiche che supportano
ogni singola composizione. Chi si occupa del songwriting
e qual è il metodo compositivo che utilizzate
per la maggiore?
Francesco: Le linee melodiche
e le vocals sono opera mia, e me ne vanto (sorride).
E' chiaro però che, per quanto riguarda il songwriting,
la composizione parte da un'idea che può comportare
uno de componenti e sulla quale tutto il gruppo poi
lavora per creare l'arrangiamento.
Ragazzi vi lascio spazio per
presentare ogni vostra singola song di "Four Stones"
con le vostre parole, un bel step by step per i nostri
Exploders!
Francesco: Grazie dell'opportunità!
Four Stones è una metafora che indica la descrizione
di quattro stati d'animo, quattro tipi di sentimento
che tutti noi possiamo provare.
"Blackstone": il pezzo rappresenta l'angoscia
e la rabbia di chi si trova ad affrontare una situazione
inaspettata e indesiderata
non lascia la possibilità
di intravedere una soluzione;
"Shadows": è la logica conseguenza
della canzone precedente, indica il superamento delle
paure e l'uscita dall'ombra. Nonostante la linea vocale
apparentemente un po' malinconica è un pezzo
molto positivo. La prima parte del demo analizza i sentimenti
più intimi mentre la seconda quelli più
diretti e aggressivi;
"Texas Queen": è un inno alla libertà
e alla sensazione di leggerezza che si prova quando
ci si lascia alle spalle i problemi quotidiani per essere
se stessi in tutto e per tutto;
"Hide": il protagonista della song si trova
in una situazione simile a quella del protagonista di
Black Stone, ma la affronta in modo opposto: invece
di disperarsi la supera con istinto e determinazione.
Siete completamente soddisfatti
del risultato ottenuto con "Four Stones" oppure,
oggi come oggi, cambiereste qualcosa?
Nick: Siamo pienamente
soddisfatti de nostro lavoro. Chiaramente, ogni volta
che ci si riascolta vengono in mente piccoli accorgimenti
di cui faremo tesoro in futuro, perché l'obbiettivo
è sempre chiaramente quello di migliorarsi
Credo che voi puntiate molto
sulla dimensione live. Avete alle spalle una serie di
gigs di tutto rispetto, ce n'è qualcuna che vi
ha soddisfatto in modo particolare? Se si, ci volete
spiegare le motivazioni?
Francesco: Sicuramente
la situazione migliore, nonchè la più
divertente, per una rock band è lo stage! Quando
siamo sul palco, prima di ogni cosa, ci divertiamo molto
e cerchiamo di trasmettere la nostra energia anche al
pubblico! Abbiamo fatto più di 40 concerti suonando
in palchi grossissimi, come quello dell'"I Tim
Tour" o dell' Idropark di Milano, sia in posti
dove il palco non c'è neanche! Personalmente
io più che valutare il posto considero belle
esperienze quelle dove si crea un rapporto caloroso
con il pubblico, in fondo è questo lo spirito
del rock'n'roll!!
Avete qualche rituale scaramantico,
che espletate ogni volta prima di entrare sul palco?
O più in generale cosa fate negli attimi che
precedono i vostri shows, vi preparate in qualche maniera?
Nick: Non possiamo salire
sul palco senza esserci fatti il nostro shot di rum
& pera
in fondo siamo tutti alcolizzati (ride)!
Se dovreste scegliere un grande
artista con il quale andare in Tournè chi scegliereste
e per quale motivo?
The Pythons: Se esistessero
ancora vorremmo andare con i Led Zeppelin
in fondo
hanno "solo" inventato la musica che suoniamo
e adoriamo!!Al momento ci "accontenteremmo"
anche dei The Darkness
a noi basta poco (ridono)!
Cosa state ascoltando in questo
periodo? Quali sono i dischetti degli artisti attuali
che passano con più frequenza nel vostro lettore
cd? Al contrario c'è qualcuno che proprio non
sopportate?
The Pythons: Cerchiamo
di ascoltare un po' di tutto, sia cose attuali che più
vecchie, e anche artisti italiani, adoriamo gli anni
'70, è lì che è nato ciò
che suoniamo, ma non esiste solo il rock, crediamo sia
molto importante per un musicista confrontarsi con cose
totalmente diverse da quelle che suona! Ultimamente
sono usciti alcuni dischi che ci hanno fatto strippare:
i The Darkness, i Jet (rock and roll is back), i Muse,
disco ragionato ma molto semplice e efficace allo stesso
tempo, un live di Battiato molto bello. L'ultimo di
Nickelback è un po' povero di idee ma ha una
produzione che fa spavento, il primo pezzo è
fatto per prendere a testate il muro! Il primo "artista"
da odiare che ci viene in mente è dj Francesco
banale
ma vero!
Quali sono le ultime news in
casa The Pythons?
Francesco: In questo momento
siamo trasmessi in Italia da varie emittenti radiofoniche,
tra cui Radio Lupo Solitario e Radio Antenna2, oltre
che Radio Onde Friulane con il suo programma "Symphony
of Silence". Si sono interessate a noi anche un
paio di emittenti radiofoniche in America e in Messico,
tra cui Rockevolucion e Tim Rock & an Hard Place.Ma
la novità più importante è che
abbiamo trovato un coraggioso produttore (Nicky della
Valery Record di Milano) disposto ad investire si di
noi. Il disco verrà registrato quest'estate e
uscirà verso Ottobre. La nostra speranza è
trovare una buona distribuzione in tutto il mondo.
Come vedete la scena hard rock
e rock'n'roll Italiana di questi anni '00? Sembra che
tutto stia rapidamente girando per il meglio: più
band, webzines etc., o sbaglio? Come vi spiegate questa
riscoperta ed inversione di tendenza?
Francesco: Si, sembra che
finalmente il rock stia tornando, e questo anche grazie
a coraggiose fanzines e webzines, tra cui ovviamente
The Rock Explosion, che in modo continuo e professionale
propongono la "nostra musica" al grande pubblico!
Inoltre l'uderground è pieno di band bravissime
(noi ne conosciamo almeno una decina
non facciamo
nomi). Forse la gente sta capendo, anche se molto molto
lentamente, che non esiste solo ciò che viene
offerto dal main-stream
Sfighe e fortune dell'essere
rocker made in Italy
poi sceglietevi una nazione
nella quale avreste voluto nascere e spiegatecene le
ragioni
Luca: La fortuna è
che si mangia bene, la sfiga è che in altri posti
si beve meglio! A parte gli scherzi, il mercato italiano
è, per usare un eufemismo, piuttosto "freddo"
nei confronti dell'Hard Rock, in più il fatto
di cantare in inglese aggiunge non poche difficoltà.
Insomma, non c'è molto interesse, soprattutto
da parte delle major. Credo che se dovessimo scegliere
un paese sarebbero gli States, lì funziona in
modo diverso, esiste un grande movimento hard-rock,
c'è più giro, sempre a livello di etichette
indipendenti magari, ma la gente è più
interessata ad un prodotto come il nostro. Anche in
nord europa la situazione è migliore, insomma,
il rocker made in italy ha vita dura, ma se il gioco
si fa duro!
The Phytons, associate uno o
più aggettivi, una descrizione o qualsiasi altra
cosa alle seguenti parole
Stage: Adrenalina
Flash Bombs: ?
Drugs: Alcohol is ours!
Groupies: Le ragazze che
ci seguono
grazie di cuore!
Dollars or €:: Meglio
averne tanti
U.S.A.: Terra del Rock!
Hair Metal: Sta tornando
Bikers: Il miglior pubblico
che esista
Love: Sex is better!
Bevanda preferita, pornostar
preferita e i migliori 5 album di tutti i tempi secondo
i The Pythons!
The Pythons: Bevanda preferita
oscilliamo
tra birra e rum! Pornostar, la Venere Bianca! Conosciamo
uno dei suoi agenti e speriamo che prima o poi farà
uno spettacolo durante un nostro live! Albums, scelti
democraticamente: Led Zeppelin "I", Metallica
"Black Album", Guns N' Roses "Appetite
For Destruction", Genesis "Selling England
By The Pound", Queen "A Night At The Opera"
ovviamente
gli Ac/Dc sono fuori classifica!
C'è una domanda che nessuno
vi ha ancora fatto e che vorreste vi facessero? Se sì,
qui avete lo spazio per farvela e darvi pure una risposta!
Luca: Anticipazioni sul
disco che uscirà il prossimo autunno? Come avete
intenzione di promuoverlo? E' il nostro primo full-lenght,
vogliamo che sia una bomba. Abbiamo praticamente finito
di scrivere i pezzi che andranno in questo disco e ci
soddisfano molto. Diciamo che nuovo materiale suona
più duro, più potente, senza però
chiaramente ignorare quelle che sono le radici del gruppo.
Sono atmosfere più simili a quelle di un pezzo
come Black Stone per intenderci, più cupe, ma
non mancano episodi più aperti, insomma, non
vediamo l'ora di farlo ascoltare! Per quanto riguarda
la promozione cercheremo di organizzare quante più
date possibili in giro per l'Italia e non solo! Ci faremo
sentire il più possibile suonando dappertutto!
E si spera di trovare anche distributori all'estero!
Ok ragazzi, l'intervista è
conclusa, volete salutare tutti gli Exploders e coloro
che leggeranno questa intervista! Free words
The Pythons: Bye-bye guys!
We hope you'll enjoy the Pythons! Visit our website
and see ya on the road! Keep on Rockin'! Thanx to everybody!
Intervista realizzata da Bruno
Rossi.
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