Eccoci qui
oggi con i Lacuna Coil, uno dei pochissimi, e molto
probabilmente l'unico gruppo che, emerso dall'underground
metal italiano, ha saputo guadagnarsi successo e rispetto
all'estero, forse più che in terra madre. Con
Cristina Scabbia, voce femminile del gruppo, abbiamo
avuto una chiacchierata lunga, interessante ed anche
un pò diversa rispetto al solito, riportata comunque
fedelmente per i nostri lettori...
Quasi un anno passato "on
the road".... che impressioni hai avuto, che sensazioni
ed esperienze hai provato in questo lungo viaggiare
in terra americana?
E' stata davvero una splendida esperienza, soprattutto
se consideriamo che siamo l'unico gruppo metal italiano
che può vantarsi di avere effettuato così
tante date, soli e in compagnia di gruppi prestigiosi
come Anthrax, Type O Negative e Opeth, e tutte con riscontro
positivo. L'impressione che ho avuto è che la
musica negli U.S.A. venga considerata in una maniera
differente da quella europea. Il metal classico viene
visto come "sorpassato" mentre i fruitori
di questo genere musicale sono molto più recettivi
nei confronti di bands più moderne, anche se
molti gruppi si somigliano l'un l'altro nei suoni. Noi
fortunatamente apparteniamo alla schiera "di mezzo",
nel senso che cerchiamo di coniugare il caro vecchio
metal di stampo europeo ad un suono più moderno,
ci piace mischiare le carte per cercare di ottenere
un suono classico ma fresco allo stesso tempo.
Le parole da voi usate per buona
parte dei brani riflettono una continua voglia di spronare
e spingere le persone a credere in loro stesse, e non
lasciarsi andare alle difficoltà; soprattutto
"Daylight dancer" credo ne sia il simbolo.
Questo è il mio pensiero personale, vi è
mai capitato di sentirvi dire l'esatto opposto?
No, direi proprio di no, questo anche per l'approccio
che abbiamo con la gente in sede live; siamo talmente
pieni di energia e sicuri di noi stessi che sarebbe
praticamente impossibile classificarci come pessimisti
o mollaccioni. Questa stessa energia e forza è
quella che cerchiamo di trasmettere a chi ci ascolta.
Anche se ci piace analizzare anche il lato pò
più malinconico della vita nelle nostre canzoni,
non vuol dire che non abbiamo le palle!
Penso che i tuoi testi, molto
intensi e con una forte carica emotiva, riflettano molto
la natura, le sensazioni e lo stato d'animo della tua
persona al momento della loro scrittura, e che siano
il frutto di tutte queste esperienze messe insieme,
sia negative che positive: cosa mi puoi dire in proposito?
Sicuramente ogni testo di una canzone scritta da me,
anche se scrivo quasi sempre insieme ad Andrea, la mia
controparte maschile nei Lacuna Coil, riflette totalmente
o in parte il mio carattere e le mie esperienze personali,
anche se non ci tengo particolarmente a dividerle con
il pubblico. Diciamo che si tratta di stralci di pagine
di un diario che messi insieme possono essere letti
ed interpretati in chiave personale.
Il pezzo "Angel's Punishment",
così anomalo sia per via della sua struttura
particolare che del testo decisamente attuale, vi ha
mai creato problemi o critiche di qualsiasi tipo da
parte della stampa specializzata?
No, anzi. Soprattutto perchè, pur essendo un
pezzo composto in un periodo in cui guerre assurde imperversavano
intorno alle nostre vite condizionandole direttamente,
non abbiamo voluto fare una canzone che prendesse le
parti degli uni o degli altri o criticasse scelte difficili
ormai prese. Abbiamo preferito dedicarla alle vittime
e alle persone che muoiono inutilmente ogni giorno.
E' un pezzo che è stato molto rispettato e preso
come una sorta di inno "pacifista".
Indicami una canzone per ognuno
dei vostri lavori, esprimendo un tuo generale e libero
parere su ognuna di esse.
Da "Lacuna Coil", il nostro primo mini, estrarrei
"No Need To Explain", è stato il primo
lavoro che ci ha esposti al pubblico e mi ricorda l'entusiasmo
che avevamo agli inizi, presente ancora oggi in misura
ancora maggiore.
Da "In a Reverie", il nostro primo album,
potrei pescare "Falling Again", una ballad
che ha avuto molto successo per il pathos presente,
oppure "Honeymoon Suite" una canzone ironica
su una storia d'amore finita male.
Il secondo mini "Halflife" segna il nostro
periodo sperimentale. Estrarrei proprio "Halflife"
che ci ha portati a provare un diverso tipo di cantati
in stile arabeggiante con inserti di chitarre metal.
Da "Unleashed Memories", il secondo full lenght,
potrei segnalare "When A Dead Man Walks",
diventata una sorta di inno, soprattutto in territorio
teutonico.
Da "Comalies", ultimo album ad oggi, potrei
pescare a caso, visto che amo ogni singola canzone.
Tuttavia mi viene spontaneo dire, a ragione, che la
canzone da segnalare è "Heaven's a lie",
quella che ci ha portati al successo anche grazie ad
un video girato in Svezia.
La vostra evoluzione, dal primo
vostro brano "Shallow End" all'ultimo lavoro,
ha continuato a passi spediti e vi ha fatto maturare
sia come musicisti che come persone: che ricordi hai
di queste esperienze, come hanno influito, secondo te,
sulla vostra vita musicale e non?
Ogni album è stato un passo verso ciò
che siamo oggi. Riascoltare oggi i brani del promo degli
Ethereal mi fa sorridere perchè mi rendo conto
di quanto fossimo smaniosi di mettere tutte le idee
in una sola canzone, creando un miscuglio sonoro anche
piacevole da ascoltare ma forse un po' sconclusionato.
Già dal primo EP abbiamo cominciato a ripulire
le canzoni da inutili orpelli e a curarle per bene,
con ogni attenzione.
Avete un atteggiamento molto
disponibile con gli altri, sia prima che dopo i concerti,
cosa non molto comune nell'attuale mondo musicale teso
per la maggore ad un sistematico divismo tra artisti
e pubblico. Che opinione hai tu a riguardo?
Sono del parere che troppi musicisti, soprattutto quelli
che non hanno avuto una grossa esperienza in campo,
si credano degli Dei al di sopra di tutto e di tutti.
Posso capire questo tipo di atteggiamento sopra un palco,
perchè è vero, la sensazione che si prova
è magnifica, quasi di onnipotenza, anche se forse
più nei confronti di se stessi che in quelli
degli altri, almeno nel mio caso. Ma non approvo per
nulla le persone che una volta scese dal palco fanno
le preziose con i fans, guardandoli dall'alto in basso,
o che se la tirano magari solo per aver fatto un demo.
Personalmente mi reputo una professionista seria senza
nulla togliere, anche nel momento in cui regalo un sorriso
anzichè una smorfia di supponenza.
Conoscendoti ormai da più
di un anno mi sento di poter affermare che sei una persona
sincera spontanea e di cuore, che va oltre l'immagine
pubblica musicale: pensi di rifletterti, sia personalmente
che musicalmente in questa mia affermazione?
Credo di essere una persona come tante altre, con pregi
e difetti.
Alcune persone, talvolta, tendono
a crearsi un universo proprio guardando la Tv oppure
ascoltando musica, finendo per diventarne parte e assimilando,
per buoni o cattivi che siano, i modelli proposti. Dove
pensi possa essere il limite di tutto questo?
Credo che una persona con un minimo di personalità
ed intelligenza non si faccia influenzare totalmente
da un mondo che in fondo non esiste, e nemmeno pensi
che il sognare di diventare velina sia un desiderio
realistico! La Tv è si un buon mezzo di distrazione
e svago, ma penso che chiunque abbia una buona vita
sociale non creda neppure per un minuto che una puntata
di una fiction possa sostituire una pizzata e una bevuta
con gli amici. Per quanto riguarda la musica è
un pò diversa la questione; ascoltarla fa sempre
bene, a meno che non ci si rinchiuda a priori nell'ascolto
di un genere solo invece di spaziare ed arricchire le
proprie conoscenze. Per apprezzare un piatto bisogna
prima fare diversi assaggi, e anche se si scopre il
piatto preferito, a lungo andare di mangiare solo quello
ci si stufa...
Se potessi esprimere un tuo libero
pensiero sullo stato attuale dell'Heavy Metal che cosa
diresti?
In generale che il metal sia sta riprendendo alla grande.
In America l'attenzione è cresciuta tantissimo
e parlavo la scorsa settimana con gli in Flames e mi
dicevano che è incredibile la rinascita che sta
avendo anche la Svezia. La Germania non ha mai avuto
problemi; puoi entrare in un supermercato ed ascoltare
gli Slayer senza problemi! Per l'Italia devo, purtroppo,
fare un discorso a parte. Ci sono davvero tanti gruppi
e musicisti validi, ma ci sono anche troppi sgarbi,
troppe invidie, troppe malignità dette alle spalle,
cose che a lungo andare, se si insiste, uccideranno
la scena. Inoltre non si capisce come mai qualcuno voglia
opporsi all'espansione e allo sviluppo della musica
rock e metal nel nostro paese, in nome di una ridicola
militanza, credendo di "proteggere" il genere
ma portandolo invece alla morte. Ci vorrebbero più
fatti e meno chiacchiere. I Lacuna Coil, inoltre hanno
creato un precedente per cui all'estero non guardano
più gli italiani come un popolo di serie B a
livello musicale; la scena italiana c'è eccome
anche se c'è persino chi ci critica perchè
crediamo in questo.
Avete girato gli States con gruppi
del calibro di Type O Negative e Anthrax, e conosciuto
personaggi del calibro di Eric Petersen dei Testament:
cosa ha significato per voi la conoscenza di così
tanti musicisti magari prima ritenuti inarrivabili?
Quando entri a contatto con altri musicisti da musicista,
la vedi diversamente. Cominci a parlare, a condividere
esperienze con loro. E ti rendi conto che, con queste
persone condividi un mestiere privilegiato, bellissimo,
che non lo cambieresti mai per nulla al mondo. Sinceramente
li abbiamo visti e li vediamo come amici.
La quasi totalità dei
vostri concerti si svolge all'estero: è sintomo
che qui in Italia siamo ancora "esterofili"?
Direi di si, visto che l'Italia in genere ha un pò
paura di scommettere sul valore di un proprio artista,
a meno che non si tratti di musica classica italiana
alla Ramazzotti. Se poi consideri che, a parte la stampa
specializzata che ci ha sempre coccolato, la massa ci
ha scoperti solo ora, quando invece all'estero la nostra
popolarità è consolidata da parecchi anni...Pensa
solamente che il video di "Heaven's A Lie"
ci è stato richiesto dall'America prima, e poi
è arrivato qui!
La stesura di un album è
un lavoro molto complesso che, la maggior parte delle
volte, inizia prima di entrare in studio: che approccio
avete a riguardo voi, soprattutto per quel che riguarda
la composizione di testi e musiche?
Solitamente, ma la regola non vale per ogni singola
canzone, lavoriamo singolarmente sulle idee, che poi
assembliamo e selezioniamo insieme in sala prove. Di
regola i cantati nascono quando la musica è completata
perchè è fondamentale per noi lasciarci
guidare, nell'ispirazione, dalle note. La cosa meravigliosa
dei Lacuna Coil è che dopo anni di lavoro insieme
esista ancora una democrazia e un rispetto all'interno
del gruppo, questo ci permette di discutere il tutto
in maniera totalmente pacifica e col solo fine di produrre
una buona canzone.
Tra i vostri imminenti progetti
è lecito aspettarsi l'entrata in studio per un
nuovo album quest'anno dopo la miriade di date fatte
in giro per il mondo?
E' assolutamente lecito. Entreremo in studio non appena
saremo in grado di ritagliare un po' di tempo tra un
tour e l'altro...
Un salutone a tutti gli Exploders...
Grazie del supporto , veniteci a trovare durante le
date italiane e state in contatto con noi attraverso
il sito www.lacunacoil.it.
A presto!
Ho finito il "terzo grado",
spero di non essere stato nè troppo vago nè
troppo, insomma "inquadrato nei canoni classici
dell'intervista"...
Assolutamente perfetta!
Intervista realizzata da Alberto Giovanetti
Fotografie di Doralba Picerno
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