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Ciao Exploders! Per il nuovo anno vi regaliamo questa bella chicca di intervista niente meno che con Mr. Bruno Ravel, bassista dei Danger Danger. Insieme ci siamo fatti una bella chiacchierata su passato presente e futuro di un artista che vanta un'infinità di collaborazioni, e che senz' altro è uno dei migliori pizzicatori delle quattro corde in circolazione. Divertitevi a leggere di quante bands ha fatto parte ( White Lion, Talas, Westworld, etc.) e di alcuni curiosi retroscena. La simpatia e l'esperienza di Bruno Ravel sono a vostra disposizione!

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Benvenuto Bruno Ravel, siamo onorati e felicissimi di averti su The Rock Explosion! Cominciamo dagli albori della tua carriera. So che hai fatto parte dello Jack Starr project intitolato "Jack Starr's Burning Starr" nell' album "Rock The American Way". In quanti pezzi hai suonato? Cosa ne pensi invece della lunga disputa tra Jack Starr e David DeFais per le ristampe dei loro primi lavori?
Ho suonato in tutto l'album. E' successo che Greg D'Angelo ha fatto il mio nome a Jack, perché sapeva che aveva bisogno di un bassista. Da parte mia ho pensato che sarebbe stata un'esperienza divertente. Avrò avuto al massimo 19 anni ed è stata una delle mie prime performance retribuite. Per quanto riguarda il discorso della disputa tra Jack e David, a dire la verità non ne sapevo niente.

Cosa ci racconti invece delle avventure con White Lion, Talas, e Michael Bolton? Come descriveresti Mike Tramp come persona e come artista? E poi com'è andata quella storia della t-shirt che ha causato la fine della tua permanenza nei Talas? E' vero che Billy Sheehan (di cui avevi preso il posto nei Talas) è rimasto offeso dalla scritta sulla suddetta maglietta sulla quale campeggiava la frase "Billy who?" ("Billy chi?" N.d.T.) e ti ha di conseguenza invitato a lasciare la band?
La mia esperienza con i White Lion è stata decisamente importante, un momento di crescita. Com'è Mike Tramp come uomo? Bé, ecco... Mike era ed è (almeno per quanto mi riguarda) un gran bravo ragazzo. Magari alle volte è un po' troppo maniacale sul lavoro, ci si concentra su moltissimo, ma alla fine lavora molto bene, e sa scrivere in modo decente. Non ho mai avuto problemi con i White Lion, ma, visto che non mi permettevano di apportare il mio contributo anche come songwriter, ho pensato che avrei dovuto lasciare la band se volevo crescere come artista, perciò me ne andai. La storia della T-shirt, invece, è andata più o meno così: avevo appena finito di suonare in un live con i Talas, e dopo lo show, nei camerini, un fan mi regalò l'ormai tristemente nota maglietta con la scritta "Billy Who?". Ero completamente inzuppato di sudore e non avevo altro da mettermi, così l'ho indossata, ma gli unici ad averla vista furono le persone presenti nei camerini. Per di più misi su anche il mio cappotto. In qualche modo, però, la voce arrivò a Billy, al quale però, era stato detto che l'avevo indossata sul palco durante il concerto. Lui se l'è presa a male, e, invece di chiedere direttamente a me come stavano i fatti, è saltato su tutte le furie e ha proibito alla band di usare il monicker Talas, che era di sua proprietà. Per questo motivo la band perse il contratto. Una cazzata no? Per quanto riguarda Michael Bolton, mi sono divertito a suonare con lui. Abbiamo fatto una serie di splendide gigs. Avevo 21 anni ed ero un suo grande ammiratore. Ebbi l'onore di andare in tour con lui e con la sua band per ben sei mesi! Tra i musicisti c'erano Tony Bruno, Al Pitrelli e Chuck Bonafante, tutti grandi professionisti!

So che hai suonato anche con Mark Reale dei Riot, che è uno dei miei artisti preferiti. Come e quando sono nati i Westworld? Quale loro album preferisci?

Sai, è divertente che tu abbia nominato Mark, perché al momento sto lavorando proprio sul nuovo cd dei Riot! I Westworld sono nati grazie a un amico comune, Paul Orofino. All'inizio ha messo su la band con un'altra rhythm section composta da Danny Miranda e Bobby Rondinelli, che però dopo un po' dovettero rinunciare, e così Paul mi ha chiesto se poteva interessarmi il progetto. Non ti nasconderò che di primo acchitto ho pensato di accettare per una bieca questione finanziaria, ma poi, suonando con Tony, John e Mark, ho scoperto che l'esperienza non era niente male! Il cd dei Westworld che preferisco è senza dubbio il primo.

Cosa ti ha spinto a suonare proprio il basso e quali sono stati gli artisti e le bands che ti hanno maggiormente influenzato?
I miei genitori sono entrambi musicisti professionisti di musica classica, perciò sono cresciuto in questo ambiente. Mio padre è il direttore della New York Philarmonic Orchestra e mia madre è la proprietaria e la direttrice di una delle scuole di musica per ragazzi più prestigiosa di New York! Da ragazzino ho cominciato a suonare il violoncello, perché la cosa mi intrigava parecchio, ma era un po' troppo grosso e non è che mi riuscisse tanto bene suonarlo. Più tardi, quando il ragno radioattvio del rock and roll mi ha fatalmente morso, ho deciso di dedicarmi al basso, perché è uno strumento a quattro corde, proprio come il violoncello, ed ero che suonarne quattro sarebbe stato più facile che suonarne sei! E poi adoravo Cheap Trick e Tom Petersson, perciò volevo essere come lui! I miei altri bass heroes dell'epoca sono stati: John Paul Jones, Tom Hamilton e Geddy Lee. Di grande ispirazione per me sono Kiss, Aerosmith, Cheap Trick, Starz, Led Zeppelin, Black Sabbath, Van Halen, Angel, The Babys, The Beatles e così via.

Tu e Steve West avete dato vita ai Danger Danger nel 1987. Cosa ci puoi raccontare riguardo a come e dove hai incontrato il resto di quelli che sarebbero diventati gli altri componenti della band?
Eh... temo sia una storia ormai ben nota, comunque... Steve e io ci siamo conosciuti a un concerto dei Cheap Trick e ci siamo subito piaciuti. Abbiamo cominciato a jammare regolarmente e, quando i Talas si sciolsero, lo chiamai per sostituire Jimmy DeGrasso. All'inizio disse di essere d'accordo, ma in realtà voleva andare in tutt'altra direzione musicale, e io lo sapevo. Il resto è storia. Abbiamo incontrato Kasey tramite un amico in comune e, visto che alle prove era andato benone, che alle tastiere non era niente male e che aveva il look e l'attitudine giusti, è entrato a far parte dei nostri. Quando ero nei White Lion avevo incontrato Ted che suonava la batteria per i Prophet e un un giorno gli chiesi di far parte dei Danger Danger mentre assistevamo a un concerto degli Heart a New York . Andy invece lo abbiamo scelto tramite un'audizione.

Hai scritto la maggior parte dei pezzi dei Danger Danger assieme a Steve West. Mi chiedevo come funziona il vostro processo di composizione e stesura dei testi...
Bè, non è che ci sia un vero e prorpio processo di composizione, perché non esiste una formula standard. E' diverso per ogni canzone. In genere io mi occupo della scrittura della maggior parte delle linee melodiche e di qualche testo, mentre Steve è il vero e proprio paroliere. Comunque alle volte i ruoli si sono anche invertiti, insomma non c'è niente di standardizzato o di fisso.

Se qualcuno mi chiedesse quale album dei Danger Danger preferisco, risponderei così: "Danger Danger", "Screw It" e il più recente "The Return Of The Great Gildersleeves". Ma io vorei sapre da te quali sono i ricordi più belli legati al periodo dei vostri primi album e del tour in Europa e Giappone, durante il quale avete suonate con un sacco di artisti dai grandi nomi? E poi che puoi dirmi del periodo legato a "The Return Of The Great Gildersleeves" e dei pezzi "Six Million Dollar Man", "Grind", "Dead, Drunk And Wasted" e "Cherry Cherry" (in cui tu sei alla voce)?
Mammai mia, i ricordi sono così tanti! Devo dire che gli anni che vanno dal 1988 al 1991 sono stati forse i migliori della mia vita. Non saprei da dove cominciare a raccontare. Andare in tour con tutti quei grandi artisti e passare per radio con i nostri pezzi è stata un'esperienza indescrivibile...eravamo in poche parole considerati delle rock stars! Il periodo legato a "Gildersleeves" non è stato molto diverso da quello che stiamo vivendo attualmente, se non fosse che all'epoca avevo quattro anni di meno. Quell' album ha costituito una sfida per noi nel registrarlo e mixarlo, e sono felice di come ci è riuscito alla fine. Il pezzo "Dead, Drunk And Wasted" è quello che preferisco di quel cd. "Six Million" è un pezzo che Paul aveva registrato come demo per un altro progetto, ma io gli ho suggerito che avrebbe potuto benissmo funzionare sull' album, e così l'abbiamo incluso nella tracklist. "Grind" è nata da un giro melodico che ci avanzava. L'abbiamo rabberciato e l'abbiamo reso più heavy. Direi che non è venuto male eh? "Cherry Cherry" è stata molto divertente. Cantarla per me è stata una sofferenza , perché sono abituato a parti vocali piuttosto veloci, mentre per quella canzone ho dovuto perdere un po' di tempo. Eh eh, sono piuttosto impaziente!

Puoi dirci come mai hai deciso di mettere su una tua label, la Low Dice Records, e soprattutto perché è stato deciso di far uscire un album controverso come "Dawn"?
Oddio, con questa domanda mi uccidi! "Dawn" non era stato inciso per essere un altro album dei Danger Danger, e infatti avrebbe dovuto comparire sotto un altro monicker. Ma siccome sia io sia Steve eravamo formalmente ancora parte dei Danger Danger, tutte le labels interessate al progetto "Dawn" si eclissarono, e così entrambi decidemmo di far nascere la LowDice proprio per far uscire quel benedetto album, di cui vado comunque ancora molto orgoglioso. Purtroppo per errore è stato pubblicato ancora sotto il nome di Danger Danger.

Puoi parlarci un po' della release di "Cockroach"? Come mai è stato registrato nel 1993 con Ted Poley alla voce, e poi è riapparso nel 2002 in un doppio cd, di cui uno contenente l'incisione di Ted e l' altro quella di Paul Laine?
"Cockroach" fu registrato nel 1993 come terzo cd dei Danger Danger. Ted fu licenziato nell' autunno del 1993, e la Sony ci chiese di cercare un altro cantante. Paul ha re inciso le parti vocali nell'inverno di quello stesso anno e la Sony accantonò la nuova versione nel 1994. Non siamo riusciti a ottenere i diritti su quell'album fino al 2002 e quando ce l'abbiamo fatta, abbiamo deciso di stampare un doppio cd con entrambe le versioni realizzate dai due vocalists, così che tutti potessero ascoltarle.

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Secondo me Ted Poley nei vostri primi due album è stato un grande lead vocalist, ma una volta lasciati i Danger Danger mi è sembrato che abbia molto cambiato il suo modo di cantare, e devo dire che non è che lo apprezzi altrettanto nei Melodica e nei Bone Machine. Ma a dire la verità mai mi sarei aspettato di rivederlo nei Danger Danger. Mi fa piacere che sia tornato, ma mi chiedo come mai abbiate deciso di riprenderlo di nuovo nelle vostre file...
Purtroppo, a causa della natura stessa del music business e dei tempi che corrono, Paul non è mai riuscito a trovare la sua giusta collocazione al'interno della band. Quando è entrato a farne parte, il genere che facevamo era già sorpassato, e la band non ha ottenuto lo stesso successo rispetto a quando c'era Ted. Quindi, sebbene i nostri fans abbiano sempre amato e supportato Paul, hanno anche continuato a chiederci di riprendere Ted. Sono degli inguaribili nostalgici. Così, dopo anni di insistenze, abbiamo messo a posto le cose con Ted, e alla fine eccoci qui.

So che avete suonato durante lo Sweden Rock Festival del 2004 a Solvesborg. Com'è andata?
Ah è stato uno dei nostri migliori shows, puoi giurarci! Ci siamo divertiti come pazzi e il pubblico è stato fantastico. E' stato come spostare il cronometro del tempo indietro al 1989! Divino!

E avete suonato anche negli U.S.A. con Lynch nell'Ottobre del 2004. Ci racconti come avete vissuto quell'esperienza?
George è stato molto simpatico con noi, come sempre. Aveva una band un po' arrangiata, ma hanno picchiato forte lo stesso! Anche il nostro show è stato un trionfo! E' stato come ritornare a casa, essendo di New York. Un gran bell'evento!

Puoi anticiparci qualcosa sul futuro dei Danger Danger? Avete intenzione di pubblicare un nuovo album?
Al momento preferiremmo andare in tour, visto che il mercato è piuttosto debole, ma ci sono un sacco di promoters che vorrebbero farci suonare per delle cifre ridicole. E' che semplicemente non ce lo possiamo permettere. Possiamo suonare solo a dovute condizioni. Per quanto riguarda un nuovo album, non saprei. Ci sono un sacco di aspetti ancora da considerare, ma io dico sempre: "Mai dire mai".

Credo che il vostro sound abbia influenzato una gran parte di rock bands in tutto il mondo, specie dopo la grande rivoluzione provocata dal grunge. Per esempio, credici o no, qui in Italia c'è un'ottima band chiamata Borgogna la cui principale fonte di ispirazione sono le vostre prime uscite. Come ti senti ad aver lasciato un marchio così profondo nella storia della rock music?

Ne sono molto onorato. Abbiamo sempre sognato di poter diventare una band che sarebbe durata per l'eternità, e sebbene le cose non siano andate prorpio così, ci sono ancora un sacco di ragazzi a confermermi che, invece, abbiamo fatto un gran bel lavoro. Lascio parlare loro per me. Ma mi piacerebbe molto poter ascoltare qualcosa dei Borgogna!

Che tipo di basso e di strumentazione in genere ti piace usare? Hai qualche preferenza a seconda che si tratti di recording acts o live acts?

Ho un sacco di bassi e amplificatori che ho collezionato negli anni. Durante i live uso in genere un 5 string Spector, o un 5 string custom ESP con amplificazione Spector/Sadowsky, attravesro un vecchio Ampeg SVT. Comunque durante l'attuale tour uso un po' quello che mi mettono a disposizione. Mi porto dietro giusto un basso. Sono passato da 4 o 6 bassi e un muro di amplificatori Ampeg a un solo basso e un vecchio amplificatore! In studio incido tre tracks. Una con un Ampeg b15, o un SVT, una con degli amplificatori Marshall Gtr e l'ultima con un Demeter direct box. Il basso che uso dipende dal materiale, ma il più delle volte si tratta di strumenti Spector, ESP, Fender Precision o Jazz.

Cosa ne pensi dello stato attuale della musica e di tutti sti motivetti che ti ronzano nel cervello al giorno d'oggi?
Hey, la prendi come viene, le cose stanno così... il music business di una volta è una storia finita ormai. Il mondo vuole tutto e subito. Quella che gira adesso io la chiamo fast food music. Vogliamo perfino mangiare più in fretta possibile, quindi fruiamo della musica con quanta velocità possiamo. Non è più possibile oggi come oggi che un artista riesca a maturare, a sviluppare il suo sound. Una band di oggi può dirsi fortunata se riesce a uscire con un secondo singolo, figurarsi se riesce a far uscire un secondo album! E' una cosa davvero triste. Non vorrei mai essere nei panni di un giovane musicista di questi tempi. E' tutto troppo trendy per me. E non dobbiamo biasimare che radio e MTV. Hanno rovinato tutta la scena. Però, detto questo, aggiungerei che ci sono comunque delle belle bands che spaccano di brutto riuscendo anche a comporre ottime linee melodiche. E poi ci sono quelli usciti dalla vecchia scuola che vanno alla grande, tipo Jet, Darkness, e VR.

Cosa ne pensi dell'uso che si fa della rete per promuovere le bands e per condividere gli mp3? Sei a favore o contro il peer-to-peer, o siti come il vecchio Napster e affini?
Sulla questione della condivisione sono contrario, ma non c'è modo di mettervi fine. E' un furto bello e buono. I ragazzini condividono la musica anziché comprarla. E' una cosa che sta mettendo in crisi un mucchio di musicisti, che lo ammettano o no. Anche loro hanno bisogno di guadagnare per vivere. Non possiamo andare avanti a figa e sbronze... o sì? (ride, N.d.T.). Ma devo dire che tramite internet è più facile farsi pubblicità anche su piccola scala.

Hai per caso qualche rimpianto per alcune decisoni prese durante la tua carriera? Di contro hai ancora dei sogni da realizzare?
Guarda, se potessi ricominciare tutto da capo, e dipendesse solo da me, i Danger Danger sarebbero stati un gruppo molto più heavy, e ci sarebbe stata molta più chitarra. Poi avrei indirizzato i nostri lavori più verso un target maschile che non femminile. Le donne sono volta faccia, mentre gli uomini sono più leali, fedeli fin nell'animo. Perciò avrei fatto uscire "Bang Bang" per prima invece di "Naughty Naughty", mentre come seconda avrei pubblicato "One Step From Paradise". Non avrei affatto scritto un pezzo come "Horny S.O.B." perché è una schifezza, e non avrei mai messo una scimmia sulla copertina di "Screw It." Altro non direi. Mi sta bene così, il resto è a posto. Certo che ho sogni ancora da realizzare, ma la vedo dura! Mi piacerebbe lavorare con Mutt Lange. Vorrei realizzare un album impeccabile, e poi mi piacerebbe molto se i Danger Danger potessero andare in tour per qualche mese e macinare qualche dollaro in più. Oltre questo non oso chiedere, perché tutti gli altri sogni si sono realizzati!

Considerando quanto hai già fatto nella vita, dove ti vedresti tra, diciamo... una decina d'anni?
Intanto spero di riuscire ancora a fare rock in qualche modo, e forse mi vedrei bene circondato da un paio di marmocchi. Ma soprattutto mi auguro di restare sempre in buona salute.

La tua top ten di album, e porno stars e bevande preferite:
Bella domanda! Gli album che prediligo sono (in ordine sparso): "Illiterature" di Adam Schmitt, "You Make The Heat" dei Producer , "Alive" dei Kiss , "Get Your Wings" degli Aerosmith, "Physical Graffiti" dei Led Zeppelin, "In Color And In Black And White" dei Cheap Trick, "Waking Up The Neighbors" di Bryan Adams,
"Hysteria" dei Def Leppard, "Starz" degli Starz, "Living In Oz" di Rick Springfield, "Come On Over" di Shania Twain e il "Best Of" degli U2. Mentre le pornostars che adoro sono Jenna Jameson, Raquel Darrian (eh la vecchia scuola!), Janine Lindemulder, Bo Saint, Chrissy Moran, Penny Flame, Chloe Jones, Nikki Dial e molte altre. I drinks ai quali non rinuncerei mai sono Patron tequila, Long Island Ice Tea e Flaming Dr. Pepper!

Un' ultima domanda in conclusione: ti piace il calcio italiano? Titfi per qualche squadra in particolare?
Se mi piace il calcio italiano? Sicuro! Ma qui in America purtroppo non è così diffuso. E poi preferisco il football americano e il basket. Sono la mia vita!

Dunque Bruno, l'intervista è giunta al termine, grazie per la simpatia e la disponibilità che ci hai dimostrato. Ora ecco un piccolo spazio in cui puoi salutare come più ti aggrada i nostri Exploders e i fans dei Danger Danger sparsi sul pianeta!
Bè, spero di non avervi annoiati troppo! Non vedo l'ora di venire in Italia al più presto per suonare, divertirmi, mangiare e bere! Nel frattempo auguro a tutti voi uno splendido 2005!

Intervista realizzata da Bruno Rossi, con la partecipazione di Margherita Realmonte, Duff and Aly M.
Tradotta da Margherita Realmonte

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